Droghe e prostituzione. Riscatto economico o decadenza?

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Re: Droghe e prostituzione. Riscatto economico o decadenza?

Post by France » 21/01/2014 15:36

mi trovo d'accordo con Mano! Specie sul punto in cui lo stato non dovrebbe considerare gli introiti fatti da settori problematici come soldi facili da sperperare come si preferisce. Si incorre in un rischio reale. Ormai l'antidroga in america è così radicata con così tanti lavoratori, che se davvero risolvessero il problema, si trasformerebbe in una cirsi sociale per loro, perchè dovrebbero smettere di lavorare.

In tal senso sono un ottimo esempio gli uffici adibiti all'efficienza per le risorse umane. La realtà dei fatti (dopo averci lavorato tipo 7 mesi, poco ma abbastanza per maturare un'idea), dovrebbero avere un problema da risolvere, ma spesso le soluzioni non fanno che alimentare il problema per giustificare l'esistenza dell'ufficio stesso. Questa meccanica perversa che si istaura in ogni dove, è altamente inutile.

Quando poi questa cosa si applica ai problemi sociali la burocratizzazione rischia di soffocare il problema, con ingenti somme spese in queste istituzioni per fare fronte al problema, ma che puntualmente servono a poco o a niente.

Questo discorso è vero sia per quando c'è stata una legalizzazione di qualcosa e si vuole normarla e controllarla che quando bisogna reprimerla o vietarla. Soprattutto nel caso delle droghe è lampante come tale macchinosità abbia solo generato una spesa colossale dagli anni 70 senza produrre effetti. Ma quando poi si passa a legalizzare non bisogna ripetere l'errore. E' vero che lo stato guadagna sulla prostituzione in svizzera e grazie al fatto che spesso i clienti vengono dall'italia (per quanto riguarda il ticino), questo fenomeno si traduce in un guadagno netto, dato che permette di immettere soldi dall'estero nell'economia svizzera. Ma è anche vero che quando la dimensione stava sfociando nell'irregolarità, la polizia non ci ha pensato due secondi ha fare chiudere tutti i bordelli fuori norma. Da una trentina e passa ne sono rimasti aperti in quattro.

Quindi quello che è importante nella legalizzazione è rispettare un'equilibrio, senza sfociare nel volere guadagnare da parte dello stato su un settore. Questo equivarrebbe ad avere uno stato corrotto che fa i propri interessi e non quelli dei cittadini. E questo non lo vogliamo. Ma se poi la discussione cade sul fatto che: "tanto lo stato italiano è corrotto e colluso sulla mafia", quindi è meglio non legalizzare allora entriamo in un discorso diverso. Però fare questo ragionamento è contrapproduttivo per una qualsiasi riforma legale.
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Re: Droghe e prostituzione. Riscatto economico o decadenza?

Post by Shogun_o.O » 21/01/2014 16:15

Sono in parte d'accordo con Mano, e trovo che abbia centrato il punto quando scrive:
Non credo invece che le leggi si debbano ispirare ai principi morali di una minoranza o, ad essere sincero, neppure a quelli di una maggioranza
Tutto ruota intorno a questo punto: legalizzare droghe e prostituzione, riguarda una minoranza o coinvolge tutti, indistintamente?

Io credo che si debba partire da un concetto fondamentale: legalizzare le droghe non serve a ridurne l'uso. Che le droghe siano legali o meno, ci sarà sempre chi le userà. Come l'alcol, il fumo, la cioccolata e Gigi D'Alessio
Lo Stato può (e deve) intervenire affinché il loro uso non nuocia alla comunità (già lo fa, del resto).

Analizzando la cosa da questo punto di vista, legalizzare le droghe può essere un utile strumento per tenere il fenomeno sotto controllo.

E questo non è un discorso morale. Io ad esempio sono contrario all'assunzione di droghe (pesanti o leggere per me non fa alcuna differenza), ma sono comunque favorevole alla loro legalizzazione (se proprio vuoi drogarti, fallo almeno in modo controllato).

Quello che invece mi spaventa molto è l'atteggiamento dei giovani nei confronti delle droghe leggere e della loro legalizzazione. C'è chi è convinto che legalizzazione equivalga ad ammettere che le droghe leggere non nuociono alla salute :nod:
La vera battaglia sarà questa... :roll:

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Re: Droghe e prostituzione. Riscatto economico o decadenza?

Post by Mano[FA] » 21/01/2014 22:19

Qui in UK, di recente, hanno fatto un "approfondimento" sul problema dei "legal high". Un fenomeno dovuto al fatto che la creazione di nuove droghe e' piu' veloce della sua regolamentazione. Non me ne intendo di droghe e faccio un esempio con una a caso: l'ecstasy. l'ecstasy e' vietata, quindi sviluppano una droga diversa ma con effetti simili che, non essendo tra quelle viettate e' legale e viene venduta in "erboristerie", su internet o fuori dai night clubs. Se decidono che anche questa e' vietata, ce n'e' pronta un'altra. Il problema e' che, mentre dell'ecstasy si sanno effetti collaterali e pericolosita' (l'ecstasy qui ha fatto scalpore tempo fa quando il consulente scientifico del ministro ha detto che prendere ecstasy e' pericoloso come andare a cavallo) queste nuove droghe sono ignote e potenzialmente piu' pericolose. Inoltre essendo "legali" la gente non realizza che potrebbero essere piu' pericolose di quelle illegali. Tanto vale che la gente prenda l'ecstasy se quello cerca. Almeno sappiamo che problemi crea...

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Re: Droghe e prostituzione. Riscatto economico o decadenza?

Post by snuffz » 22/01/2014 10:41

Shogun
Quello che invece mi spaventa molto è l'atteggiamento dei giovani nei confronti delle droghe leggere e della loro legalizzazione. C'è chi è convinto che legalizzazione equivalga ad ammettere che le droghe leggere non nuociono alla salute
Ma il messaggio che arriva è inevitabilmente questo.
E se le droghe domani mattina venissero legalizzate assisteremmo sicuramente alla loro "promozione" su giornali e media.
Oggi abbiamo numerosi canali tv dedicati al gioco d'azzardo e alle scommesse online, non mi stupirei domani di trovare un canale tematico sulle droghe, magari (come apripista) con un bel format "fighetto" ed elegante, tipo "Fuma poco ma di qualità" con un presentatore fico e una serie di “sommelier” che spiegano i migliori abbinamenti: marjiuana con cioccolato fondente o tortino di foglie di marjiuana, cocco e menta ….
Una volta legalizzata va solo sdrammatizzata e riqualificata: da prodotto illegale nocivo per la salute e di contrabbando a qualcosa di più “user-friendly”, qualcosa che può comprare e assumere con moderazione anche la casalinga con i bidodini in testa mentre passa l’aspirapolvere.
Ma sicuro al limone che assisteremmo a questo fenomeno.
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le puttane ci sono da quando è nato l'uomo (che poi io non riesca a capire il motivo per cui un uomo sia felice che una donna faccia sesso con lui solo perché la paga è un altro discorso
Dai, Aya, non ci credo, non puoi essere così ingenua :cheers:

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Re: Droghe e prostituzione. Riscatto economico o decadenza?

Post by France » 22/01/2014 13:45

ma dove è la differenza con l'alcool e il tabacco? Con quelle pubblicità tanto fiche, per promuovere il fatto di essere avanti, diversi, di scegliere di essere qualcosa di non convenzionale in senso positivo se si consumano quei prodotti. Il tabacco e l'alcool fanno infinitamente più vitttime di tutte le altre droghe.

Qua si tratta secondo me di non legalizzare per promuovere un prodotto, ma per controllarlo. Per eliminare la criminalità legata a quel prodotto e per creare un'ambiente più aperto in cui si informa in dettaglio di quello che succede consumando il prodotto e non con un generico fa male.

A mio avviso è meglio regolamentare un cosa vietata in maniera che l'uso possa essere controllato, piutosto che alimentare la criminalità sia violenta che non, informando tutti sulle conseguenze, ma lasciando libera scelta. Mi rendo conto che vivendo in uno stato come la svizzera dove si è direttamente responsabili della propria assicurazione malattia l'impatto sulla comunità delle scelte sbagliate del singolo sono molto meno gravanti, piuttosto che in italia dove quando sbaglia il singolo pagano tutti per le spese che ci sono. Ma questo è un'altro discorso.

Ma se ci fate caso tendenzialmente nei paesi decentralizzati tendono anche a permettere le droghe leggere o la prostituzione come germania, svizzera, olanda o alcuni stati degli USA. Mentre negli stati centralizzati normalmente viene vietato tutto come in francia e italia. Forse effettivamente conviene vietare negli stati centralizzati, ma penso che ci sia un forte influsso della centralizzazione/decentralizzazione di uno stato nel decidere se vietare qualcosa o no. Non mi risulta che ci siano esempi in europa di stati centralizzati che abbiano legalizzato la prostituzione o le droghe leggere.
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Re: Droghe e prostituzione. Riscatto economico o decadenza?

Post by ayakuccia_o.O » 22/01/2014 14:15

snuffz wrote:

Ayakuccia
le puttane ci sono da quando è nato l'uomo (che poi io non riesca a capire il motivo per cui un uomo sia felice che una donna faccia sesso con lui solo perché la paga è un altro discorso
Dai, Aya, non ci credo, non puoi essere così ingenua :cheers:
Perché ingenua? :? Forse non mi sono spiegata...io intendevo dire che non capisco l'uomo che va a puttane perché non troverei "soddisfazione" a fare sesso con qualcuno che lo fa con me solo perché lo pago e non perché ha voglia di farlo, ma immagino che sia una visione del sesso che è diversa per ognuno di noi ^^ Però non vedo il male nella prostituzione in sé perché non ha "effetti collaterali", a parte le malattie sessualmente trasmesse su cui io posso allegramente lucrare :ok: :mrgreen: (*BUAHHAHAHAHAHHAHAHAHHA* RISATA MALVAGIA)

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Re: Droghe e prostituzione. Riscatto economico o decadenza?

Post by Mano[FA] » 22/01/2014 14:40

snuffz wrote:
E se le droghe domani mattina venissero legalizzate assisteremmo sicuramente alla loro "promozione" su giornali e media.
Snuffo, credo che la tua visione di legalizzazione sia un po' radicale. Se la liberalizzi per diminuire il danno che fa, e non per fare cassa, ci sarebbero una serie di corollari, come ci sono per l'aborto. Non si puo' pubblicizzare, magari chi compra deve avere una tessera personale (o anche solo la tessera sanitaria), chi vende deve avere una licenza, i consumatori ricevono informazioni sulle droghe che usano etc etc.
Il gioco d'azzado liberalizzato e' comunque sotto il monopolio dello stato. Lo Stato vede il gioco d'azzardo come un'estensione di lotterie e un modo per fare soldi. Il problema e' quello. Se fosse visto come un problema da limitare (in Italia ma anche all'estero) le cose sarebbero diverse. E speriamo che prima o poi lo diventi.

Ad Aya chiedo se davvero considera la prostituzione un lavoro come tanti altri senza "effetti collaterali": come fare lo spazzino, il postino, l'insegnante... Se tua figlia venisse a casa dicendoti che e' disperata perche' trova solo lavori come centralinista, le consiglieresti di prostituirsi? Io, personalmente, farei il contrario.

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Re: Droghe e prostituzione. Riscatto economico o decadenza?

Post by Mangiafuoco » 22/01/2014 15:04

tu hai figli ? Perché non credo che verebbero a dirti che si prostituiscono per vedere cosa ne pensi. A parte alcuni deviati, chi si prostutuisce lo fa per necessità o perché costretto.
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Re: Droghe e prostituzione. Riscatto economico o decadenza?

Post by snuffz » 22/01/2014 15:39

Per lo Stato la droga attualmente rappresenta solo un problema e un costo. Se fosse legalizzata rappresenterebbe una possibilità di business, possibilità che (facile prevedere) non si lascerebbe scappare.
Per come è fatto il nostro Paese mi sembra molto più astratta la tua visione, con lo Stato che rinuncia a far cassa e diventa un buon controllore.
Lo Stato vede il gioco d'azzardo come un'estensione di lotterie e un modo per fare soldi. Il problema e' quello. Se fosse visto come un problema da limitare (in Italia ma anche all'estero) le cose sarebbero diverse.
E su queste basi... dovrebbe trattare la droga come un "problema" e non come un modo per far soldi?

Guarda non voglio fare discorsi da bar, ma forse se il nostro quotidiano funzionasse meglio, se già solo nella sanità (e parlo di una fettina piccolissima di quello che vediamo) fosse possibile prenotare una risonanza senza aspettare 12 mesi perché mancano i fondi, manca personale e perché così le persone vanno a farsele nelle cliniche private, salvo però se “conosci qualcuno” e allora scavalchi la fila, oppure se sei andato a farti un paio di visite a pagamento da uno dei dottori che lavorano all’ospedale, così poi lo chiami in studio e lui ti visita direttamente in ospedale e poi telefona al laboratorio, parla con un’infermiera e ti fa fare la risonanza in una settimana … ecco, non funzionasse così’ per molte delle cose del nostro quotidiano, si potrebbe davvero pensare di legalizzare la droga civilmente e responsabilmente, e dare un colpo allo spaccio per strada.
Allo stato attuale delle cose credo peggiorerebbe solo la situazione.

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Re: Droghe e prostituzione. Riscatto economico o decadenza?

Post by Shogun_o.O » 22/01/2014 15:43

@Mano: non ho ben capito come funziona in UK :roll:
Come sarebbe a dire che se una droga non rientra tra quelle vietate, allora è legale? :roll: Se così fosse, allora la legge è totalmente sbagliata. Semmai dovrebbe essere il contrario: se una droga non rientra nell'elenco di droghe legali allora è automaticamente considerata illegale :roll:
Inoltre l'ecstasy è una droga sintetica... come può essere considerata legale?

@Snuffz: mmm d'accordo in parte. Noi tutti sappiamo che l'alcol, il fumo, il gioco d'azzardo, l'alta velocità, etc. sono pericolosi. Chi fuma due pacchetti di sigarette al giorno è consapevole che è nocivo alla salute.
Ma non sembra essere lo stesso per le droghe. Forse perché si continua a parlare di uso di droghe a scopo terapeutico? (anche la morfina e il metadone vengono usati a scopo terapeutico, ma sfido chiunque a dire che siano salutari) :roll:

Io sono contrario a ogni forma di droga, ma considerata la situazione attuale (in cui la marijuana si può acquistare facilmente OVUNQUE), sono propenso a consentirne la vendita in modo controllato. Del resto è quello che si fa con alcol e sigarette.
Trovo strano il fatto che molte delle persone contrarie alla legalizzazione bevono alcolici o fumano come ciminiere, mentre io, che sono favorevole, non bevo neanche un Aperol Soda :asd:
E a tal proposito voglio sottolineare un punto che ritengo fondamentale: essere favorevole alla legalizzazione delle droghe leggere, non significa che sia d'accordo nel vedere ragazzi strafatti in giro per la città. Sono un fervente sostenitore della tolleranza zero per chi si mette alla guida dopo aver bevuto anche solo una birra. Va da sé che devono esistere leggi analoghe anche sull'assunzione di droghe.

Per quanto riguarda invece la prostituzione, il discorso è pressapoco lo stesso... se devo scegliere tra vedere le zoccole in ogni angolo della città, o consentire l'apertura di case chiuse nelle quali le signorine lavorano regolarmente e sotto controllo (medico e fiscale), non avrei dubbi.

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Re: Droghe e prostituzione. Riscatto economico o decadenza?

Post by Mano[FA] » 22/01/2014 18:14

Shogun_o.O wrote:@Mano: non ho ben capito come funziona in UK :roll:
Come sarebbe a dire che se una droga non rientra tra quelle vietate, allora è legale? :roll:
Non sono un esperto ma credo funzioni cosi (non solo in UK)
Come definisci cosa e' legale e cosa e' illegale vendere? O elenchi tutte le molecole/sostanze legali e tutto il resto e' vietato. O tutto e' permesso tranne le molecole/sostanze vietate. il primo approcio e' impensabile, perche' richiederebbe lavori mostruosi per controllare ogni molecola che viene prodotta e venduta, quindi si fa il secondo.
Allora io faccio un bel prodotto "per aromatizzare l'ambiente" che contiene un'erba inerte e una molecola sintetica ignota che ti da lo sballo. La vendo a erboristrie "compiacenti" ma che ufficialmente vendono un'innoqua erba per aromatizzare l'ambiente che vendono a i tipi che cercano lo sballo. Quando si scopre il trucco tutti urlano allo scandalo, smettono immediatamente la vendita di prodotti che contengono la molecola vietata, scaricano il barile a monte su una piccola azienda che ha dichiarato che era erba per profumare l'ambiente e che ora non esiste piu'. Se la cosa e' online e' ancora piu' ofuscata e perseguire inutile.
Queste sostanze vengono vendute sotto 1000 prodotti diversi: toeletta del gatto, colla, te, incenso... giusto per dare una parvenza di uso legale.

Magari mi documento meglio e vi faccio sapere.

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Re: Droghe e prostituzione. Riscatto economico o decadenza?

Post by Bubillus » 22/01/2014 20:34

Mano[FA] wrote:O elenchi tutte le molecole/sostanze legali e tutto il resto e' vietato. O tutto e' permesso tranne le molecole/sostanze vietate. il primo approcio e' impensabile, perche' richiederebbe lavori mostruosi per controllare ogni molecola che viene prodotta e venduta, quindi si fa il secondo.
Credo funzioni esattamente così a livello europeo, infatti c'è una perenne gara tra produttori che immettono nuove molecole nel mercato e controllori che devono inserirle nell'elenco delle sostanze soggette alle leggi che ne limitano la diffusione.
Cercando di chiarire, cosa sono le "droghe leggere" e quali sono? A me viene in mente solo la marjuana. C'è una storia dietro alla proibizione della produzione e del consumo di canapa indiana, si dice che fu Hearst (il nonno di Patricia, quella dell'Esercito Simbionese), proprietario di giornali e di tutta la filiera di produzione della cellulosa, che iniziò una campagna di demonizzazione della canapa che negli Stati Uniti era coltivata principalmente come fibra per la fabbricazione di tessuti e, appunto, carta. Era un tycoon e fece valere tutta la sua influenza fino ad arrivare alla promulgazione della legge che proibì persino la sola coltivazione della canapa. La cosa poi si diffuse in tutto il mondo occidentale, ovviamente. Curioso no? Nel paese delle multinazionali del tabacco che hanno mietuto milioni di morti si era proibito l'uso della marjuana "perché faceva male". Come se a Zibello i produttori di culatello proibissero la vendita del prosciutto cotto perché fa ingrassare.
Però non esiste solo la marjuana. Se uno ci si mette può drogarsi anche con i funghi che si trovano nei boschi, basta conoscere bene i dosaggi. Fumarsi una canna non è diverso dal farsi mezza bottiglia di Barbera. Conosco più persone che si sballano con l'alcol che dipendenti dalla cannabis.
Concordo che cercare di giustificare l'uso della cannabis per il suo supposto uso terapeutico è ipocrita e offre solo una sponda ai proibizionisti (alla gente alla Giovanardi, per intenderci, ignoranti orgogliosi di esserlo).
La conseguenza del divieto quale è stata? Che la marjuana che si vende in giro è una vera schifezza che fa male non tanto perché c'è il THC, ma perché non c'è solo il THC. Il giro che ha fatto il pezzo di fumo che finisce nelle tasche di un ragazzino è tale che imbarazzerebbe anche un esportatore di immondizia.
"Secondo le leggi della fisica e dell'aerodinamica, la struttura alare del calabrone in relazione al suo peso non è adatta al volo. Ma lui non conosce queste leggi e vola"

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Re: Droghe e prostituzione. Riscatto economico o decadenza?

Post by Mano[FA] » 22/01/2014 21:37

Con il termine di legal high sembra si intenda tutta una serie di "droghe" leggere. Alcune, come quelle che desrivevo prime, altre, invece, piu' difficili da regolamentare. Sembra l'erba salvia abbia principi attivi che ti possono sballare, ma vietaare la salvia e' un po' problematico

ecco alcuni links:

wikipedia
Il sito del NHS (sistema sanitatio nazionale inglese)
e un paio di articoli di giornale

Rispondendo a Snuffo, invece, trovo un po' pessimista il tuo approcio. Posso capire che uno sia scettico che lo Stato implementi un sistema perfetto, ma anche pensare che sia tutto e solo male marcio e corrotto e' eccessivo.
Se cosi' fosse, per il fumo sarebbe possibile fare pubblicita', ci sarebbero distributori nelle scuole, e i 14enni riceverebbero una stecca gratis per provare. Certo si potrebbe fare di piu', ma non e' tragico.
E poi "lo stato siamo noi"

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Re: Droghe e prostituzione. Riscatto economico o decadenza?

Post by France » 23/01/2014 00:00

Mi ritrovo d'accordo con mano. Partire dal presupposto che tanto si implementerà male non porta a molto. Legalizzare anche se implementando male porta a dei giovamenti! Per esempio diminuiscono le rapine, le estorsioni, ricatti, lo strozzinaggio, gli omicidi, i rapimenti, lo schiavismo. Tutte queste cose sono la faccia peggiore di avere un mercato sommerso dove ogni cosa è lecita.
Ma in quanti devono soffrire per far finta che tutto va bene? Quanti devono morire mentre si alza il tappeto e si mette tutto sotto facendo finta di niente? Forse se si implementa, sicuramente ci saranno quelli che tenteranno di guadagnarci, ci saranno quelli che cercheranno di fare i furbi, come sempre, ma essendo un po' di più alla luce del sole, saranno costretti fare qualche schifezza in meno. Forse a pagare più tangenti alle forze dell'ordine, rischiando di guadagnare dimeno e possibilimente dovendo cambiare modalità d'esercizio.

Ma fare niente mi sembra sia la soluzione peggiore, è non riconoscere il problema, o prenderne nota e rinunciare a fare qualsiasi cosa.
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Re: Droghe e prostituzione. Riscatto economico o decadenza?

Post by Shogun_o.O » 23/01/2014 17:47

Mano[FA] wrote:
Shogun_o.O wrote:@Mano: non ho ben capito come funziona in UK :roll:
Come sarebbe a dire che se una droga non rientra tra quelle vietate, allora è legale? :roll:
Non sono un esperto ma credo funzioni cosi (non solo in UK)
Come definisci cosa e' legale e cosa e' illegale vendere? O elenchi tutte le molecole/sostanze legali e tutto il resto e' vietato. O tutto e' permesso tranne le molecole/sostanze vietate. il primo approcio e' impensabile, perche' richiederebbe lavori mostruosi per controllare ogni molecola che viene prodotta e venduta, quindi si fa il secondo.

Per me continua a sembrare più fattibile la prima ipotesi.
Io di mestiere non faccio il legislatore, ma nella mia mente la legge per la liberalizzazione delle droghe leggere suona più o meno così: si può vendere solo certe sostanze (naturali ovviamente), coltivate e trattate in modi predeterminati (non so come si coltivano le droghe, ma ci sarà pure un manuale :asd: ).
Tutto il resto diventa automaticamente illegale.
Che è poi quello che si fa con qualsiasi prodotto messo in commercio: dai farmaci, all'insalata.

Inoltre, sembra quasi che vi aspettate di trovare per strada i banchi di venditori improvvisati che smerciano le droghe più disparate. Io immagino le droghe vendute nelle farmacie, da personale specializzato e preparato, e sotto lo stretto controllo degli organi competenti.

Lo scopo non è quello di ridurre l'utilizzo delle droghe, ma quello di ridurre il fenomeno della delinquenza che oggi ne gestisce il commercio.

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Re: Droghe e prostituzione. Riscatto economico o decadenza?

Post by CuginoIt » 26/01/2014 12:47

Questa è di gran lunga la discussione più affascinante del fo.orum nell'ultimo anno.
E lo dico perchè, leggendo, colgo le tante sfumature e le tante ragioni di tutti.
Riassumendo un poco penso che siamo un po' spaccati su quelli che pensano: "Lo Stato può effettuare un controllo efficiente della produzione e dello smercio delle droghe leggere e della prostituzione, e questo garantirebbe sicuramente benefici sia per i consumatori, che sicuramente ci sono e ci saranno sempre, sia per le prostitute, sia per la società in genere" e quelli che pensano "In Italia tutto ciò non accadrà mai, tutto il commercio rimarrebbe in mano alle mafie e lo stato sarebbe solo un nuovo sfruttatore del fenomeno che tenderebbe solo ad aumentare".

La mia esperienza in Olanda è piuttosto simile a quella che descrive France: là l'impressione è che lo stato sia efficace. Per la prostituzione sono quasi sicuro che non ci siano problemi veri di sfruttamanto in Olanda (o se ci sono sono molto molto ridotti) e non credo che ci siano forti organizzazioni criminali che lucrano sul red district di Amsterdam. In sostanza là le prostitute riescono ad essere libere professioniste con un buon sindacato e diritti che in pochi mettono in discussione.
Quindi, sotto l'aspetto della vita delle prostitute, la situazione è infinitamente meglio della schiavitù italiana e molto più vicina a quello che succede in Svizzera o negli altri nostri paesi confinanti.

Probabilmente per ottenere tale risultato occorre un lungo periodo di transizione, in cui, comunque, lo Stato deve essere vicino alle attuali schiave, deve riuscire ad emanciparle.
Tendenzialmente io credo che un forte deterrente alla lotta contro la prostituzione in Italia è che le prostitute non hanno alcun vantaggio a denunciare i proprio aguzzini: sono clandestine che vivono nell'illegalità e se entrano in contatto con polizia e istituzioni sono finite, per cui meglio rimanere con i magnaccia.
Ma se si riuscisse a considereare la prostituzione come una professione normale, allora le prostitute diventerebbero lavoratrici come le altre sotto molti aspetti legali: potrebbero, per esempio, ottenere un permesso di soggiorno perchè lavorano in Italia, e, probabilmente, potrebbero entrare nel servizio sanitario nazionale o, che so io, pemettersi degli affitti legali...

Se loro venissero supportate allora veramente il discorso si sposterebbe sulle tematiche accennate da France. Ad Amsterdam si discute spesso sull'opportunità o meno di avere il Red district. E' una indubbia fonte di turismo, la principale d'Olanda. Al costo di lasciare in mano a turisti un po' scalmanati un intero quartiere del centro dove, ovviamente, è difficile per sciuri e sciure della Amsterdam bene vivere. Petanto diventa un quartiere con le sue esigenze, occorre maggior controllo e maggior pulizia, per esempio, ma le volte che ho visitato Amsterdam, non ho mai avuto l'impressione che la situazione fosse fuori controllo: sicuramente è molto più tranquillo di quello che si trova vicino ai nostri stadi la domenica. E amici (chiedere a Vesper) che sostanzialmente abitavano là non sono mai rimasti sconvolti o turbati da barbarie e inciviltà.

Per le droghe invece, se non erro, in Olanda è legale il commercio ma non la produzione. E' una cosa fatta a metà che lascia ampio spazio alle mafie per quanto riguarda commercio all'ingrosso e produzione. Questo lo si accenna nell'ultimo libro di Saviano 000. In questo caso, comunque, le droghe sono una fonte di turismo e introiti mostruosi per i comuni olandesi. Qualche città (Utrecht) aveva provato a vietarle, con conseguenze economiche disastrose che hanno fatto fare marcia indietro nel giro di un paio di anni. Qui vedo di più l'effetto "lo stato ci guadagna, ed è l'unica cosa che conta".

Detto questo, però, il fenomeno, pur essendo legale, non è così diffuso come si pensa: se si escludono i turisti ad Amsterdam, è difficile trovare gente strafatta che va in giro ed è molesta. Gli Olandesi sono molto morigerati in questo.
Vi posso assicurare che il fenomeno produce molto meno disordini della birra.

Anche in Olanda c'è un lungo dibattito in corso riguardante soprattutto i consumi eccessivi di alcolici fra i minori nel week end. Penso che molti paesi del nord siano passati in situazioni simili dove, a mio avviso, non c'è alcuna cultura del consumo degli alcolici e le persone vogliono sballarsi nel fine settimana in maniera collettiva e incontrollata. In varie feste (a Leiden si organizza ogni anno una sorta di OktoberFest) si trovano persone ubriache marce che nuotano nei canali e si fanno male, o che pisciano per strada.

A livello legale, per combattere questo fenomeno, è stata introdotta una norma per cui se è necessaria una ambulanza per portarti all'ospedale quando sei in coma etilico, poi ti arriva il conto dell'ambulanza a casa.
Ora, questo, a mio avviso è un caso un po' estremo figlio di un sistema sanitario ultra-privatistico dove le assicurazioni sanitarie tendono a fare il bello e il cattivo tempo e a lasciar morire le persone per strada o quasi... ma sicuramente qualche forma di sensibilizzazione in più servirebbe.

In fondo, come forse qualcuno aveva già detto, è una questione di cultura, di famiglia, di principi (e di scuola!).
Se in famiglia ti insegnano che puoi bere un bicchiere di vino a tavola se poi non devi guidare, secondo me, la cosa aiuta a evitare i 15enni che si strafanno di superalcolici il venerdì sera. In sostanza se si toglie da qualcosa l'etichetta di anormale o proibito, si elimina da essa il sapore della trasgressione che è un forte richiamo per gli adolescenti.

Ammetto per contro però che si tende ad una situazione come quella descritta da Snuffz con i somellier dell'erba in televisione. Io però preferisco un abuso da parte di adulti che vogliono fumarsi liberamente la loro canna di qualità eccelsa (e tendenzialmente sono più consapevoli dei pro e dei contro e possono permettersi un taxi dopo), dal totale spaccio incontrollato che vige fra i quindicenni nelle discoteche. Detto così suona ovvio e semplicistico, me ne rendo conto, ma penso che non sarebbe eccessivamente difficile legalizzare la marjuana: se inizi a togliere agli spacciatori i clienti che se la procurano legalmente e sono quelli con più possibilità di spesa e la maggior fonte di guadagno per loro, riduci secondo me anche il fenomeno di spaccio per i teenagers, che legalmente non potrebbero procurarsela, perchè diventa meno lucrativo.

Saviano nel suo libro si spinge, dopo ripensamenti e conflitti interiori, anche ad auspicare una legalizzazione della coca.

Fino a qui però abbiamo parlato della libertà di commercio, e non quella di produzione.
La libertà di produzione delle droghe è la vera svolta se si vuole combattere le mafie.
A livello di Marjuana sarà estremamente interessante vedere quello che succederà nei prossimi anni in Uruguay (Guardone ci ragguaglierà :)) dove la produzione, entro alcuni limiti, è diventata legale, quindi dovrebbe crollare l'importazione di droga da cartelli stranieri potentissimi.

Per quanti riguarda la coca, noi vediamo il problema alla foce, ma il problema vero è in paesi come il Messico dove lo Stato è totalmente soggiogato agli eserciti dei narcotrafficanti che, in moltissimi casi, non hanno dubbi a sterminare interi villaggi se ne traggono vantaggio.

Limitare l'importazione illegale da posti come questi, a fronte di una produzione interna legale, produrrebbe enormi vantaggi civili a livello di lotta alle mafie internazionali che ora esistono per la produzione e paccio su livello globale...

E' ovvio che i danni sociali della cocaina sono terrificanti in Italia. Ma, secondo me, questi danni in città come MIlano li abbiamo sia che la cocaina sia legale sia che sia illegale: il consumo è così alto, ma così alto, che non potrebbe aumentare di molto una volta che la coca fosse legalizzata. Questo perchè la coca è una droga da lavoratori: per la maggior parte non è più presa da persone in cerca di sballo la sera, ma è assunta da professionisti che vogliono lavorare di più e mantenere ritmi sempre più assurdi. Questa è gente che se ne sbatte della legalità o meno della cosa... ma al contempo vuole un prodotto di qualità e sarebbe contenta di avere garanzie sul prodotto (roba tagliata bene, per esepio) che potrebbero essere date da controlli nel caso della legalizzazione (con una riduzione degli effetti collaterali e sanitari).

Io non ho una idea precisa.
Però, per concludere, a me sembra assurdo che il tabacco sia legale e la Marjuana no: francamente non credo che la seconda crei danni maggiori del primo. Quindi sono favorevolissimo alla legalizzazione dell'erba e non solo ora perchè lo fanno gli Stati Uniti (che è il vero motivo per cui si è aperto un dibattito politico a riguardo).
Per quanto riguarda la prostituzione, io credo che la legalizzazione porteberre quasi solo a vantaggi, in termini di decoro pubblico, e di condizioni di vita delle prostitute.
Per quanto riguarda la legalizzazioni di stupefacenti pesanti, questo è un passo irrealistico nel presente, ma che prima o poi potrebbe divenire necessario se non altro per combattere la mafia, che da là ricava il grosso dei suoi entroiti e, di conseguenza, il potere di penetrare nella nostra società a tutti i livelli.

PS: La salvia divinorum non è salvia da cucina :) se no sai che divertimento??

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