
Lo scorso ottobre (data del topic 16/10/2012, i prodigi della cabala!) vi avevo parlato di Forbidden Island
http://forum.oostyle.net/viewtopic.php? ... 46#p155646
Breve (ulteriore) parentesi su Forbidden Island.
Il gioco è stato un vero successo, tanto che l’autore sta per uscire con Forbidden Desert, gioco simile in grafica, componenti e scatola (ma con meccaniche diverse).
Parte del successo di Forbidden Island è dovuto alla sua semplicità e immediatezza, che associate alla meccanica cooperativa ne fanno un prodotto ideale per famiglie e giocatori in tenera età.
fonte -> http://www.fattorefamiglia.com/2013/03/ ... timidezza/
A distanza di un anno meno un giorno (giuro che sto resistendo alla tentazione di tenermi questo topic per domani solo per poter scrivere “Esattamente un anno fa…”) vi parlo del fratello maggiore:Possono i giochi da tavolo aiutare a vincere la timidezza ?
Ci sono infatti dei bambini che hanno difficoltà a mettersi in gioco e a confrontarsi con gli altri. Non sempre, ma spesso, la timidezza va di pari passo con la difficoltà a mettersi in competizione con gli altri, anche con i propri famigliari.
Cercheremo allora nella nostra ludoteca dei titoli che possano catturare l’attenzione dei bambini timidi senza metterli davanti a situazioni difficili. E’ importante, non mancherò mai di ricordarlo, far sì che l’attività di gioco sia per i bambini il più gratificante possibile: cercate, se possibile, di farli vincere, almeno le prime volte, finché non acquistano sicurezza. Metteteli di fronte a sfide man mano più impegnative ma che siano alla loro portata e premiateli quando vedete che giocano bene, che fanno le scelte giuste, che adottano strategie intelligenti.
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Un gioco come questo (Forbidden Island), collaborativo, credo possa essere di aiuto per un bambino timido che non si vedrà costretto a competere con gli altri giocatori al tavolo ma vivrà assieme a loro l’emozione della partita condividendo gioie e dolori.
PANDEMIA. Da poco ristampato con una nuova veste grafica, Pandemia è un cooperativo da 2 a 4 giocatori, della durata approssimativa di 30 minuti.
A inizio partita i giocatori pescheranno a caso un ruolo che corrisponde a un’abilità unica, e tutti insieme avranno il (difficile) compito di arginare la diffusione di 4 ceppi di malattie infettive che si espanderanno per tutto il mondo.
Come al solito non entrerò nel dettaglio del regolamento, visto che si trova già tutto in rete, ma vorrei spendere solo due parole sul metodo di diffusione dei virus.
Ogni città è collegata ad altre.
Ogni volta che si estrae una carta città (e questo succede a ogni turno giocatore) si mette un cubetto "virus" sulla città estratta. Al terzo cubetto sulla stessa città, si verifica il "focolaio infettivo" che segna l'espansione della malattia, e si mette un cubetto anche sulle città direttamente collegate alla città infetta. Questo può scatenare delle reazioni a catena (provate a immaginare 3 città collegate, ognuna con 2 cubetti... se scoppia il focolaio l'infezione si diffonderà in mezzo tabellone).
Il gioco richiede una fortissima interazione e coordinazione fra i giocatori, e l'unica possibilità di vincere è giocare (e sapersi sacrificare) coesi come gruppo.
A fronte infatti di una buona rosa di scelte possibili per ogni giocatore (spostarsi da una città all'altra del mondo, curare una malattia, usare carte evento, costruire un centro di ricerca, spostare gli altri giocatori, passare carte ad altri giocatori o raccoglierle) solo e soltanto il lavoro di squadra, porterà alla sopravvivenza (non ho volutamente scritto “vittoria”). Niente prime donne, quindi, ma gioco di squadra generoso e intelligente, con economia di mosse e spostamenti, ottimizzazione dei ruoli e delle carte.
Inutile dirvi che se Tizio alla vostra destra se ne uscirà con "Io me ne sto in Brasile che fa calduccio e c'è patata" o insisterà a fondare un centro di ricerca "perchè così ci metto 'sta casetta bianca che è troppo carina", la razza umana NON sopravviverà.
Il gioco non perdona.
Vanno comunque dette due cose:
1-Il gioco è difficile e ci saranno delle partite che non sarà tecnicamente possibile vincere. Questo secondo me è realistico nel tema del gioco.
2-Il gioco permette di modulare la difficoltà.
Considerazioni finali
Pandemia è un gioco da tavolo adatto a tutti. Rispetto all'Isola Proibita richiede qualche minuto in più per assimilare le regole (visto che le azioni possibili per i giocatori sono di più) ma resta un gioco adattissimo anche per i neofiti. La durata contenuta ne fanno un gioco perfetto per "sabato sera dopo la pizza" e per coinvolgere i meno avvezzi (che saranno quantomeno incuriositi dal tema Epidemia che stermina la razza umana).
Considerando quante partite ho giocato finora e quante ne ho vinte (nessuna...però ci sono andato vicino

...e mettete in conto un buon numero di loss: fanno parte del gioco.
