Letto. Visto che l'articolo è lungo, il mio commento non sarà da meno!
Un po' di osservazioni...
Ma Ubuntu – e Canonical - hanno incominciato a dire, dal 2004, che Ubuntu era facile da usare. Non era vero, o meglio non era più vero rispetto ad alcune altre distribuzioni, ma dicendolo sempre, in continuazione, è comunque passata l’idea che non è poi così complicato usare Linux.
Già, e qualcuno c'è cascato:
io ne so qualcosa... (vedere il mio post del 26/06/2008)
Resto dell'idea che anziché raccontare balle e poi far sì che la gente vada incontro a cocenti delusioni, è molto meglio dire "non è ancora pronto per le masse, se non vuoi smanettare aspetta".
forse quel papà pensa che la prossima volta che acquisterà un PC potrà risparmiare la tassa Microsoft. O forse è titolare di una piccola impresa con 10 computer e incomincia a pensare che può risparmiare davvero tanto in licenze.
Vero, però attenzione che se poi salta fuori qualche casino, l'assistenza costa cara. Windows te lo sanno mettere a posto in tanti, Linux no, e quei pochi si fanno pagare di più. Io consiglio MOLTA prudenza: la migrazione non è mai indolore, e dover tornare indietro sarebbe pure peggio...
Se guardiamo la situazione in un periodo di qualche anno (ad esempio proprio i tre anni in cui uso Ubuntu), be’ non solo la tendenza [ad usare Linux] è positiva, ma è tremendamente positiva.
Questa percezione ce l'ho anch'io, leggendo tutti i giorni siti come Hardware Upgrade, Tom's Hardware o Anandtech; ma mi chiedo quanto sia fondata... Su siti del genere è ovvio che se ne faccia un gran parlare, ma da qui a dire che si sta diffondendo presso le masse ce ne passa. Comunque penso anch'io che Linux sia in crescita, anche se appunto non so quanto sia forte. Poi vorrei anche dire che il numero di download delle ISO conta poco: una volta ho sentito che Ubuntu è il re dei dual boot non utilizzati... E sono d'accordo! Io ho tuttora Kubuntu sul portatile, ma non lo uso mai. Un mio amico l'ha installato alla sua ragazza, e lei l'ha provato una o 2 volte ed è tornata a usare Mac OS X. Non basta scaricarlo: bisogna installarlo e usarlo, altrimenti non significa niente.
Un altro aspetto fondamentale è l’ottimo riconoscimento hardware rispetto non solo a Debian, ma a qualsiasi altra distribuzione, grazie all’inclusione dei driver, anche i più sperimentali. Cosa che evita all’utente problemi, senza che servano particolari interfacce di configurazione, che poi in fondo è quello che l’utente si aspetta: che funzioni, subito, senza smanettamenti.
FINALMENTE!!!!! QUALCUNO CHE L'HA CAPITO!!!!! E aggiungo: chissenefrega se i driver non sono open! Se devo scegliere tra usare una shell testuale oppure installare un driver proprietario della scheda video, la scelta è scontata, al punto che una distribuzione per le masse non mi deve nemmeno dare la scelta: deve installare il driver della scheda video, punto! La gente non ragiona come Richard Stallman!
Sui falsi luoghi comuni:
"Ci sono troppe distribuzioni e questo rallenta l’adozione di Linux"
In realtà è vero il contrario. Per esempio Ubuntu è nata come fork derivata di Debian. [...] Questo dimostra semmai che proprio la libertà di creare nuovi progetti basandosi su quelli esistenti è uno stimolo alla diffusione.
No, no e no! Questo dimostra che se fai un progetto FATTO BENE puoi ottenere risultati. Questa è la tipica arroganza dello sviluppatore: ritenere che se la gente non ha voglia di imparare a usare un prodotto è un problema della gente. NO, E' UN PROBLEMA TUO!!! Anche Mac OS X è diverso da Windows, eppure NESSUNO dice che è difficile da usare, e gli utenti Mac sono generalmente soddisfatti. Non è la diversità il problema, è che ci sono complicazioni assurde! Se uno su Linux ha un problema e gli dicono "Per risolvere devi
solo aprire una console, lanciare questo comando e ricompilare" quel qualcuno dirà che Linux fa schifo, E HA RAGIONE LUI, NON CHI SVILUPPA LINUX!!! Bisogna avere chiari gli obiettivi: considerato che stabilità, sicurezza ecc vanno già bene, il numero uno deve essere la semplicità d'uso. Dopodiché, unire le forze va sempre bene: di Windows ce n'è uno, che si aggiorna ogni tot anni (cambiando nome), e idem Mac OS; in Linux se a qualcuno non piace il font usato per le note a pié di pagina del manuale del programma più inutile dell'universo, parte un fork; idem se 2 sviluppatori non sono d'accordo su una cosa, va a finire che ciascuno prosegue per la sua strada. Ma ci pensate se la Microsoft dovesse portare avanti 50 versioni diverse di Windows?
Ma non si può né di deve pretendere che un programma di 5 anni fa giri su una distro di oggi
Quoto Canard e aggiungo che Starcraft è uscito nel '98 e funziona ancora su Windows 7 64 bit. Finché si parte dal presupposto che "tanto si può ricompilare", non ci si può lamentare se gli sviluppatori evitano Linux. Quanto tempo viene perso ogni volta per far sì che tutto torni a funzionare? Non sarebbe meglio usare quel tempo per qualcosa di più utile?
"Su Linux è difficile installare i programmi"
Chi sa usare Ubuntu sa che non è vero.
Insomma: se il programma è nei repo è in effetti molto più facile che su Windows, ma se non c'è? Quando è uscito Firefox 3 cercavo di installarlo dai repo e non riuscivo; mi hanno spiegato che l'hanno aggiunto un po' dopo, perché prima lo volevano testare. Beh, approvo l'idea di testare prima di rilasciare (se poi qualcuno spiegasse questo difficilissimo concetto a chi ha messo un boot loader beta in Ubuntu 9.10...), ma io intanto non sapevo come installare Firefox 3. Oh, per carità: dopo 5 minuti ho lasciato perdere, tanto in realtà non me ne fregava niente, e se mi fosse servito probabilmente ci avrei messo più impegno e ce l'avrei fatta. Però anche qui c'è frammentazione: qualcosa si installa dai repo (che vanno aggiornati a mano! E se non lo sai, o non sai come fare?), qualcosa si installa come su Windows scaricando un file (vedi Acrobat Reader), qualcosa richiede di scaricare i sorgenti e di compilarli...
Sì, uno dei problemi è rappresentato dagli utenti di altri sistemi che rifiutano non dico il cambiamento, ma anche solo la sperimentazione. Perché cambiare? In fondo Windows funziona, ogni tanto
Non so se l'autore si renda conto dell'autogol: se questa frase viene letta da qualcuno che con Windows si trova bene, quel qualcuno penserà che i sostenitori di Linux spalano merda gratis sugli altri pur di tirare acqua al proprio mulino... E non so se si rende conto che è almeno da XP SP2 che Windows funziona bene...
Esempio: perché GNU/Linux è più sicuro di Windows? Perché è Unix? Non solo: anche Mac OS X è Unix ma non è sicuro come GNU/Linux perché Apple è lentissima negli aggiornamenti di sicurezza. Viceversa su GNU/Linux è l’esatto opposto, le correzioni sono velocissime, spesso e volentieri arrivano prima che il problema diventi noto proprio grazie al fatto che si può esplorare il codice e modificarlo.
C'è anche il rovescio della medaglia: trovare i bug, grazie al fatto che è open source, è più facile anche per chi li vuole sfruttare, non solo per chi li vuole correggere. Non è tutto rose e fiori! Possibile che non ci sia UN sostenitore dell'open source che se ne rende conto? O forse se ne rendono conto ma fanno finta di niente...
Motivi per cui Linux è superiore:
a) Posso scegliere. GNOME o KDE? O forse XFCE. Oppure LXDE. Solo per fare l’esempio più lampante, immediatamente visibile. E di ogni ambiente desktop, posso cambiare tutti gli aspetti.
"Ciao, senti tutti mi parlano di Linux, mi dicono che è migliore, vorrei provarlo, mi puoi dare una mano?"
"Fai benissimo! Che cosa vuoi provare? OpenSUSE, Fedora, Debian, Ubuntu...?"
"Eh? Ah, sì, ho sentito parlare di Ubuntu"
"Ok, quale?"
"In che senso?"
"Gnome, KDE, XFCE, cosa vuoi?"
"Cosa vuol dire?"
"E' il desktop manager, devi sceglierne uno. In realtà puoi anche metterne più di uno, o nessuno".
"Mmh... Qual è il migliore?"
"Non c'è il migliore, va a preferenze. Li puoi provare tutti e poi decidere".
...Cosa succederà: li proverà davvero tutti? Ovvio che no. O concluderà che Linux è troppo complicato e lascerà perdere, oppure gli dirà che non sa scegliere e quindi gli chiederà un consiglio, rinunciando quindi a scegliere e lasciando il compito ad altri. Il significato dell'espressione "avere l'imbarazzo della scelta" è esattamente questo. E non è detto che sia una bella cosa! Lo è per gli smanettoni... Per gli altri, NON LO E'!!! E' frustrante dover prendere delle decisioni senza avere la minima idea di che cosa implichi l'una rispetto all'altra!
Poter scegliere significa in realtà
dover scegliere, e non è facile!
b) Il computer è nelle mie mani, non io nelle sue: sicurezza, niente backdoor, niente spyware, il software fa esattamente ciò che dice e non si rifiuta di fare qualcosa perché non è autorizzato, i programmi non scadono come il latte, e soprattutto non devo crackare nulla per avere del buon software.
Se questi sono i vantaggi dell'open source, forse nessuno gli ha detto che il software open è spesso cross-platform e c'è anche su Windows. Dopodiché, mi incuriosisce la frase "il software non si rifiuta di fare qualcosa perché non è autorizzato": il rigido controllo dei permessi è una caratteristica di Linux, ed è un'ottima cosa; lui la attribuisce a Windows e dice che è una cosa negativa? Mi sfugge qualcosa...
Beh, concludendo: a me sembra che l'ostacolo alla diffusione di Linux sia dato principalmente dalla mentalità che c'è dietro, per cui è l'utente che deve darsi da fare per installare il tutto, per configurarlo e per aggiornarlo, e se non vuole fare la fatica di imparare... Non si merita di usare Linux, che è libero e gratuito, quindi se ne può restare con quello schifo di Windows o di Mac OS.
Peccato che per la gente normale:
-l'idea di faticare per imparare non va bene
-il software "libero" non significa niente
-che sia gratuito è di importanza relativa, tanto anche Windows pirata lo è (NON sto giustificando la pirateria, ho sia Windows che Office originali, pagati di tasca mia: sto solo dicendo come stanno le cose)
-soprattutto, Windows e Mac OS non fanno schifo.