Una riflessione su Ubuntu

PC che si scaldano, programmi che si rompono, trucchi che... ZOT!
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Aldamar
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Una riflessione su Ubuntu

Post by Aldamar » 01/06/2010 11:04

Pengo alla vostra attenzione un bell'articolo con diversi spunti interessanti di cui parlare:

http://guiodic.wordpress.com/2010/04/29 ... #more-1979

è un wall of text ma ha del contenuto. Enjoy !
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Lysor_o.O
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Re: Una riflessione su Ubuntu

Post by Lysor_o.O » 01/06/2010 19:49

Aldamar, tu mi metti seriamente in crisi!! :wink:

Avevo trovato quel link leggendo un articolo sul sito del corriere, dedicato proprio ad Ubuntu Lucid, e datato 29 aprile... Ma è talmente lungo che, a un mese di distanza, non l'ho ancora letto tutto!!! :menato: :panik:

Comunque, da quel che ricordo mi sembrava ben fatto. Mi riprometto di leggerlo prossimamente...
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Tu vedi delle cose e chiedi: perché? Ma io sogno di cose che non ci sono mai state, e che forse non ci saranno mai, e dico: perché no?
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Re: Una riflessione su Ubuntu

Post by Canard Favrille » 02/06/2010 10:02

Interessante fino a dove ho letto ( "e i problemi veri" )
Io l'ho sperimentato per qualche mese sul PC da cui vi scrivo. Dopo l'ennesima telefonata da parte di telecom che riscontrava problemi sulla linea ( mi diceva che facevo due connesioni contemporaneamente :panik: ) non ho vlto perdere altro tempo a cercare di capire il perché e il per come del "sitema Ubuntu" e l'ho disinstallato. AL contrario perà su Windows uso regolarmente programmi open source.

Io non sono un professionista della programmazione, anzi sono totalmente incapace anche se qualcuno pensa che io sia un mostro perché son sempre al PC ma delle parti che ho letto, ci sono cose cdi cui vi dico qualcosa.
La prima delle quali é :
E a volte qualche esagerazione accade. Ma non si può né di deve pretendere che un programma di 5 anni fa giri su una distro di oggi, né tantomeno che un programma di oggi giri su una di 5 anni fa.
A parer mio invece dovrebbe essere che un programma vecchio dovrebbe girare su un sistema nuovo e viceversa. Secondo me l'evoluzione dei programmi e dei sistemi dovrebbe inglobare in se la capacità di adattarsi a qualsiasi sistema o programma anche se datati. Per me evoluzione significa aumentare la capacità di dialogo tra sistemi e al tempo stesso la loro semplificazione e allegerimento. Forse in informatica invece avviene tutto al contrario, più si va avanti e più tuto diventa più complesso e pesante.
....Il luogo comune nasce semplicemente da fatto che non esistono Autocad, Photoshop e Premiere per GNU/Linux. Cioè quelle applicazioni desktop che, per forza di cose, non conviene portare sul pinguino. E qui nasce il successivo luogo comune.....
...Bisogna costringere le grandi case di software a fare programmi per Linux....
Io uso Autocad da molto tempo al temo stesso qualsiasi studente di Architettura Ingegneria e Geometra impara ad usare questo sistema perché sa bene che uscito dalla scuola, Autocad gli verrà richiesto come conoscenza basilare. La stessa Autodesk sa bene quanto sia importante coltivare i propri futuri utenti e mette a disposizione degli studenti versioni con licenza apposta proprio per abituarli a usare questi strumenti. Finché sarà così, non ci sarà storia. Chi usa Autocad contunuerà a usare Autocad. io fino ad ora non ho trovato alternative open source compatibili con quasto cavolo di programma e ne ho avuto conferma anche leggendo l'articolo. Autocad é uno scoglio che non si riesce a superare.

Tornando a noi, ogni tanto mi vien voglia di reinstallare l'ultima distro di Ubuntu ma poi penso ai vari smanettamenti che mi tocca fare e mi faccio una semplice domanda, window mi permette di fare quello che voglio fare ? si e senza alcun patema d'animo, quindi .......

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Re: Una riflessione su Ubuntu

Post by Aldamar » 03/06/2010 12:48

Beh io stesso uso win7 per l'80% del tempo dato che a casa gioco e quindi sono "costretto" ma se non fosse per quello loggherei il mio favoloso Linux Mint Distribuzione che appena installata funziona pari a un sistema Win ad eccezione appunto di Autocad o software che non hanno porting. Per i resto rimane soprattutto una questione "etica" .

Tra i punti che vorrei mettere in luce ce nè uno su tutti:

I ragazzi. È li che fatta la vera rivoluzione. Come dice Guidoic (il blogger) se tuo figlio inizia a smanettare su Ubuntu tu padre prima o poi ci provi (quantomeno per non ammettere che tuo figlio ti straccia 10-0 in informatica). E magari dici al tuo collega "sai che ho provato Linux e non è difficile come credevo?" e via cosi.

Inoltre c'è da dire che non è che win sia + semplice da usare; semplicemente una persona media ci ha passato anni sopra e chiaramente se gli dai un OS 10 min non può capire tutto.

P.s. Ci sono un buon 40% delle persone che usano pc che aprono i link con doppio click :dho: ; riflettete gente....
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Re: Una riflessione su Ubuntu

Post by snuffz » 03/06/2010 14:34

Articolo molto interessante.
Quando parla dei luoghi comuni che girano attorno a linux, analizzandone alcuni ne viene fuori quasi un trattato sociologico dell'utente medio: come si approccia alla macchina, cosa si aspetta da lei, cosa è disposto a fare e a spendere.
Allargando il discorso dall'open source al software pirata, fa comunque sempre effetto scoprire quanto il software illegale sia stato sdoganato e accettato socialmente.
Fa riflettere che un utente che abbia bisogno di un programma per fare una determinata cosa, non provi neanche a cercare in rete una soluzione freeware. E anche quando gli mostri l’alternativa open, ti senti rispondere “Sì, ma perché dovrei usare Open Office, che è simile a Microsoft Office, che fa più o meno le stesse cose, se posso scaricarmi proprio Microsoft Office (con Emule)?”.
La pirateria se da un lato danneggia Microsoft, dall’altro lato aiuta a piazzare i prodotti a casa delle persone, contribuendo alla dipendenza da certi prodotti.
A mettere i bastoni fra le ruote alla diffusione di Open Office NON è Microsoft Office, ma Microsoft Office Crackato.
Se fosse più difficile reperire software crackato, sicuramente le installazioni di Open Office si moltiplicherebbero come funghi.

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Re: Una riflessione su Ubuntu

Post by Lysor_o.O » 06/06/2010 01:13

Letto. Visto che l'articolo è lungo, il mio commento non sarà da meno! :asd:

Un po' di osservazioni...
Ma Ubuntu – e Canonical - hanno incominciato a dire, dal 2004, che Ubuntu era facile da usare. Non era vero, o meglio non era più vero rispetto ad alcune altre distribuzioni, ma dicendolo sempre, in continuazione, è comunque passata l’idea che non è poi così complicato usare Linux.
Già, e qualcuno c'è cascato: io ne so qualcosa... (vedere il mio post del 26/06/2008)
Resto dell'idea che anziché raccontare balle e poi far sì che la gente vada incontro a cocenti delusioni, è molto meglio dire "non è ancora pronto per le masse, se non vuoi smanettare aspetta".
forse quel papà pensa che la prossima volta che acquisterà un PC potrà risparmiare la tassa Microsoft. O forse è titolare di una piccola impresa con 10 computer e incomincia a pensare che può risparmiare davvero tanto in licenze.
Vero, però attenzione che se poi salta fuori qualche casino, l'assistenza costa cara. Windows te lo sanno mettere a posto in tanti, Linux no, e quei pochi si fanno pagare di più. Io consiglio MOLTA prudenza: la migrazione non è mai indolore, e dover tornare indietro sarebbe pure peggio...
Se guardiamo la situazione in un periodo di qualche anno (ad esempio proprio i tre anni in cui uso Ubuntu), be’ non solo la tendenza [ad usare Linux] è positiva, ma è tremendamente positiva.
Questa percezione ce l'ho anch'io, leggendo tutti i giorni siti come Hardware Upgrade, Tom's Hardware o Anandtech; ma mi chiedo quanto sia fondata... Su siti del genere è ovvio che se ne faccia un gran parlare, ma da qui a dire che si sta diffondendo presso le masse ce ne passa. Comunque penso anch'io che Linux sia in crescita, anche se appunto non so quanto sia forte. Poi vorrei anche dire che il numero di download delle ISO conta poco: una volta ho sentito che Ubuntu è il re dei dual boot non utilizzati... E sono d'accordo! Io ho tuttora Kubuntu sul portatile, ma non lo uso mai. Un mio amico l'ha installato alla sua ragazza, e lei l'ha provato una o 2 volte ed è tornata a usare Mac OS X. Non basta scaricarlo: bisogna installarlo e usarlo, altrimenti non significa niente.
Un altro aspetto fondamentale è l’ottimo riconoscimento hardware rispetto non solo a Debian, ma a qualsiasi altra distribuzione, grazie all’inclusione dei driver, anche i più sperimentali. Cosa che evita all’utente problemi, senza che servano particolari interfacce di configurazione, che poi in fondo è quello che l’utente si aspetta: che funzioni, subito, senza smanettamenti.
FINALMENTE!!!!! QUALCUNO CHE L'HA CAPITO!!!!! E aggiungo: chissenefrega se i driver non sono open! Se devo scegliere tra usare una shell testuale oppure installare un driver proprietario della scheda video, la scelta è scontata, al punto che una distribuzione per le masse non mi deve nemmeno dare la scelta: deve installare il driver della scheda video, punto! La gente non ragiona come Richard Stallman!

Sui falsi luoghi comuni:
"Ci sono troppe distribuzioni e questo rallenta l’adozione di Linux"

In realtà è vero il contrario. Per esempio Ubuntu è nata come fork derivata di Debian. [...] Questo dimostra semmai che proprio la libertà di creare nuovi progetti basandosi su quelli esistenti è uno stimolo alla diffusione.
No, no e no! Questo dimostra che se fai un progetto FATTO BENE puoi ottenere risultati. Questa è la tipica arroganza dello sviluppatore: ritenere che se la gente non ha voglia di imparare a usare un prodotto è un problema della gente. NO, E' UN PROBLEMA TUO!!! Anche Mac OS X è diverso da Windows, eppure NESSUNO dice che è difficile da usare, e gli utenti Mac sono generalmente soddisfatti. Non è la diversità il problema, è che ci sono complicazioni assurde! Se uno su Linux ha un problema e gli dicono "Per risolvere devi solo aprire una console, lanciare questo comando e ricompilare" quel qualcuno dirà che Linux fa schifo, E HA RAGIONE LUI, NON CHI SVILUPPA LINUX!!! Bisogna avere chiari gli obiettivi: considerato che stabilità, sicurezza ecc vanno già bene, il numero uno deve essere la semplicità d'uso. Dopodiché, unire le forze va sempre bene: di Windows ce n'è uno, che si aggiorna ogni tot anni (cambiando nome), e idem Mac OS; in Linux se a qualcuno non piace il font usato per le note a pié di pagina del manuale del programma più inutile dell'universo, parte un fork; idem se 2 sviluppatori non sono d'accordo su una cosa, va a finire che ciascuno prosegue per la sua strada. Ma ci pensate se la Microsoft dovesse portare avanti 50 versioni diverse di Windows?
Ma non si può né di deve pretendere che un programma di 5 anni fa giri su una distro di oggi
Quoto Canard e aggiungo che Starcraft è uscito nel '98 e funziona ancora su Windows 7 64 bit. Finché si parte dal presupposto che "tanto si può ricompilare", non ci si può lamentare se gli sviluppatori evitano Linux. Quanto tempo viene perso ogni volta per far sì che tutto torni a funzionare? Non sarebbe meglio usare quel tempo per qualcosa di più utile?
"Su Linux è difficile installare i programmi"
Chi sa usare Ubuntu sa che non è vero.
Insomma: se il programma è nei repo è in effetti molto più facile che su Windows, ma se non c'è? Quando è uscito Firefox 3 cercavo di installarlo dai repo e non riuscivo; mi hanno spiegato che l'hanno aggiunto un po' dopo, perché prima lo volevano testare. Beh, approvo l'idea di testare prima di rilasciare (se poi qualcuno spiegasse questo difficilissimo concetto a chi ha messo un boot loader beta in Ubuntu 9.10...), ma io intanto non sapevo come installare Firefox 3. Oh, per carità: dopo 5 minuti ho lasciato perdere, tanto in realtà non me ne fregava niente, e se mi fosse servito probabilmente ci avrei messo più impegno e ce l'avrei fatta. Però anche qui c'è frammentazione: qualcosa si installa dai repo (che vanno aggiornati a mano! E se non lo sai, o non sai come fare?), qualcosa si installa come su Windows scaricando un file (vedi Acrobat Reader), qualcosa richiede di scaricare i sorgenti e di compilarli...
Sì, uno dei problemi è rappresentato dagli utenti di altri sistemi che rifiutano non dico il cambiamento, ma anche solo la sperimentazione. Perché cambiare? In fondo Windows funziona, ogni tanto
Non so se l'autore si renda conto dell'autogol: se questa frase viene letta da qualcuno che con Windows si trova bene, quel qualcuno penserà che i sostenitori di Linux spalano merda gratis sugli altri pur di tirare acqua al proprio mulino... E non so se si rende conto che è almeno da XP SP2 che Windows funziona bene...
Esempio: perché GNU/Linux è più sicuro di Windows? Perché è Unix? Non solo: anche Mac OS X è Unix ma non è sicuro come GNU/Linux perché Apple è lentissima negli aggiornamenti di sicurezza. Viceversa su GNU/Linux è l’esatto opposto, le correzioni sono velocissime, spesso e volentieri arrivano prima che il problema diventi noto proprio grazie al fatto che si può esplorare il codice e modificarlo.
C'è anche il rovescio della medaglia: trovare i bug, grazie al fatto che è open source, è più facile anche per chi li vuole sfruttare, non solo per chi li vuole correggere. Non è tutto rose e fiori! Possibile che non ci sia UN sostenitore dell'open source che se ne rende conto? O forse se ne rendono conto ma fanno finta di niente...

Motivi per cui Linux è superiore:
a) Posso scegliere. GNOME o KDE? O forse XFCE. Oppure LXDE. Solo per fare l’esempio più lampante, immediatamente visibile. E di ogni ambiente desktop, posso cambiare tutti gli aspetti.
"Ciao, senti tutti mi parlano di Linux, mi dicono che è migliore, vorrei provarlo, mi puoi dare una mano?"
"Fai benissimo! Che cosa vuoi provare? OpenSUSE, Fedora, Debian, Ubuntu...?"
"Eh? Ah, sì, ho sentito parlare di Ubuntu"
"Ok, quale?"
"In che senso?"
"Gnome, KDE, XFCE, cosa vuoi?"
"Cosa vuol dire?"
"E' il desktop manager, devi sceglierne uno. In realtà puoi anche metterne più di uno, o nessuno".
"Mmh... Qual è il migliore?"
"Non c'è il migliore, va a preferenze. Li puoi provare tutti e poi decidere".

...Cosa succederà: li proverà davvero tutti? Ovvio che no. O concluderà che Linux è troppo complicato e lascerà perdere, oppure gli dirà che non sa scegliere e quindi gli chiederà un consiglio, rinunciando quindi a scegliere e lasciando il compito ad altri. Il significato dell'espressione "avere l'imbarazzo della scelta" è esattamente questo. E non è detto che sia una bella cosa! Lo è per gli smanettoni... Per gli altri, NON LO E'!!! E' frustrante dover prendere delle decisioni senza avere la minima idea di che cosa implichi l'una rispetto all'altra! Poter scegliere significa in realtà dover scegliere, e non è facile!
b) Il computer è nelle mie mani, non io nelle sue: sicurezza, niente backdoor, niente spyware, il software fa esattamente ciò che dice e non si rifiuta di fare qualcosa perché non è autorizzato, i programmi non scadono come il latte, e soprattutto non devo crackare nulla per avere del buon software.
Se questi sono i vantaggi dell'open source, forse nessuno gli ha detto che il software open è spesso cross-platform e c'è anche su Windows. Dopodiché, mi incuriosisce la frase "il software non si rifiuta di fare qualcosa perché non è autorizzato": il rigido controllo dei permessi è una caratteristica di Linux, ed è un'ottima cosa; lui la attribuisce a Windows e dice che è una cosa negativa? Mi sfugge qualcosa...


Beh, concludendo: a me sembra che l'ostacolo alla diffusione di Linux sia dato principalmente dalla mentalità che c'è dietro, per cui è l'utente che deve darsi da fare per installare il tutto, per configurarlo e per aggiornarlo, e se non vuole fare la fatica di imparare... Non si merita di usare Linux, che è libero e gratuito, quindi se ne può restare con quello schifo di Windows o di Mac OS.

Peccato che per la gente normale:
-l'idea di faticare per imparare non va bene
-il software "libero" non significa niente
-che sia gratuito è di importanza relativa, tanto anche Windows pirata lo è (NON sto giustificando la pirateria, ho sia Windows che Office originali, pagati di tasca mia: sto solo dicendo come stanno le cose)
-soprattutto, Windows e Mac OS non fanno schifo.
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Tu vedi delle cose e chiedi: perché? Ma io sogno di cose che non ci sono mai state, e che forse non ci saranno mai, e dico: perché no?
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Re: Una riflessione su Ubuntu

Post by Beavis » 06/06/2010 11:05

Premetto che non ho letto tutto l'articolo... troppo lungo :bzzt:

Cmq trovo che ubuntu sia diventato abbastanza semplice da "cominciare" ad usare, non ho avuto il minimo problema a installarlo, farlo girare e usarlo.
I problemi iniziano quando vuoi usare un dato programma e molto semplicemente su ubuntu non gira, certo quasi tutti i programmi hanno una versione open che gira su ubuntu una versione che però o non è completamente compatibile con il suo corrispettivo più famoso commerciale o non ne è all'altezza.
E qui differenzio il discorso.

Sul pc per uso domestico poi si avrà il discorso giochi, quasi tutti hanno qualche giochino e per quanto ne so (poco in verità) sono ben pochi i giochi che girano su ubuntu senza wine e wine non è proprio semplicissimo da configurare.
Ci ho provato mezza giornata con wow e non ci sono riuscito, certo mezza giornata è pochissimo in confronto a quando è smadonnato da 15enne con msdos.
Cmq questa difficoltà fa si che l'utente medio si ponga una fondamentale domanda "ma chi mò fa fà?"
Qualcuno dice che questo problema potrebbe essere arginato grazie a openGL 4... speriamo.

Sul pc per uso professionale invece il discorso è ancora peggiore.
Prendiamo come esempio l'invio di un documento di word, certo c'è one office (che uso regolarmente) ma cosa succede se inviate un documento di open office salvato in formato ms word ad un cliente? Succede che quello lo apre con word e ottiene uno schifo di impaginazione, vi telefona, vi chiede come mai e pensa "ma non puoi usare office come tutto il mondo?"

Il vero problema che deve affontare ubuntu è adeguarsi allo standard :sisi:

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Re: Una riflessione su Ubuntu

Post by Mano[FA] » 06/06/2010 11:30

Uso Linux dal 2004 e negli ultimi 4 anni è il Sistema operativo principale. Da 6 mesi al lavoro ho un Mac e per "osmosi" conosco Windows (devo ammettere che Vista e Seven sono quelli che conosco meno)

Consideraimo un po' la storia di questi sistemi operativi: Windows e Mac sono stati sviluppati con l'utente "normale" come obiettivo. Semplicità, e interazione con l'utente (detto anche utonto) sono la priorità.
Linux è nato come un progetto "just for fun" e poi guidato "tecnologicamente". Linus Torvalds, che ancora oggi alla fine decide cosa va nel kernel e cosa no, prende le sue decisioni seguendo la soluzione "tecnicamente più corretta". Spesso significa non la più "user friendly" ma sul lungo periodo è generalmente la migliore.
Linux è il sistema operativo dei supercomputers del mondo della ricerca, di chi deve essere produttivo e può investire qualche minuto a capire come ricompilarsi un programma, se necessario, perchè poi potrà risparmiare ore giorni o mesi di tedioso lavoro o manutenzione. Linux seque la filosofia Unix, è nato in internet (tanto che se non hai una connessione è un po' un problema) multiutente e pensando che doveva impedire agli studenti hacker che non avevano di meglio da fare di intrufolarsi nelle aree altrui.
Linux non è certo il sistema operativo per tutti. Ma, a mio parere, tecnicamente il migliore, permette di apprezzare e capire come un computer funziona, quali e quanti sono i livelli da cui è costituito, chi fa cosa... Sono convinto che tra di noi, molti sono potenzialmente utenti Linux che non tornerebbero più indietro se superassero la barriera iniziale di "smanettare un po'".
Linux è un po' come una macchina reflex. Le compatte sono più facili, leggere e per la maggior parte dei casi fanno foto che vanno benissimo. La reflex devi studiarla, capire cosa sono il diframma, l'esposimetro la proondità di campo. Spesso fai foto che fanno caccare o per fare una foto ci metti 3 minuti. Ma ti danno più soddisfazione e se fai il fotografo non vuoi certo usare una compatta. Le reflex non sono per tutti.

Lo stesso vale per Linx. Anche se, ultimamente, l'immensa disponibilità di codice "open" è stato preso d'occhio da aziende che lo vogliono adattare a diventare ANCHE user firendly. Canonical è una di queste, ma tante lo fanno in maniera ancora meno evidente. il Tom Tom funziona con Linux (e da quel che mi dicono: "it just works") I nuovi android funzionano con linux, quando uscirà Chrome OS, funzionerà con Linux e l'untente non se ne accorgerà neppure.
chissenefrega se i driver non sono open! Se devo scegliere tra usare una shell testuale oppure installare un driver proprietario della scheda video, la scelta è scontata, al punto che una distribuzione per le masse non mi deve nemmeno dare la scelta: deve installare il driver della scheda video, punto!
Non sono d'accordo. Il punto dell'articolo è che se inizi ad includere codice chiuso a fare compromessi perdi. Perchè non sei user friendly come un Mac ma tecnologicamente compromesso come Windows. E se può aver senso installare un gioco o un applicazione "chiusa" installare i driver chiusi è l'inizio della fine.
Quando i driver sono davvero open, non devi fare proprio un bel niente. Niente shell testuale. Sono nel kernel. Quando ho installato Lynx non mi ha neppure detto "scheda video riconosciuta!" funzionava subito a risoluzione appropriata, tutti i colori e quando ho attivato le finestre wobbling che richiedono accelerazione hardware non ha fatto una piega. Drivers open. Magari non ci poso giocare, ma prima o poi un produttore di schede grafiche cederà, inizierà a rilasciare le specifiche delle schede video e fornire driver aperti per prendersi fette di mercato emergenti e i driver linux useranno al meglio le schede video.

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Re: Una riflessione su Ubuntu

Post by Mano[FA] » 06/06/2010 12:02

Beavis wrote: Il vero problema che deve affontare ubuntu è adeguarsi allo standard :sisi:
Ehm... ODF è standard ISO, *.doc invece no. I nuovi *.docx sono "standard malriusciti". Nel senso che ISO ha approvato un (controverso) standard ma i file docx non seguono le specifiche :rules: :?

Sulla questione "standard" ne ho discusso più volte (per esempio qui) alcune istituzioni (governi, grandi aziende) iniziano a chiedere che i documenti siano "standard" bandendo i file doc.

capisco che non puoi spiegare a un cliente che il Programma che usa lui e che crede sia l'unico non è "standard", ma di fatto è così. L'alternativa è il pdf. E' uno standard, ci sono reader per tutti i sistemi operativi, è elegante e leggero. Però non puoi modificarlo...

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Re: Una riflessione su Ubuntu

Post by Beavis » 06/06/2010 17:34

Guarda io questa cosa che l'odf è uno standard e il doc no non la sapevo, ma di fatto è uno standard solo sulla carta perchè quando qualcuno ti chiede un documento modificabile non te lo chiede in odf ma in doc.
Anche perchè molti datori di lavoro non sanno manco cos'è l'odf e openoffice e se vuoi installarlo sei un fancazzista che potrebbe fare altro invece che rompere i coglioni con ste menate.

Ma non è certo questa la limitazione.
La limitazione in ambito lavorativo sono i programmi scritti esclusivamente per windows, non parlo tanto di autocad e simili che sono cmq programmi commerciali, ma parlo di programmi specifici.
Io per esempio sul lavoro non potrei usare ubuntu perchè uso un software per sviluppare collaudi di schede elettroniche che gira solo windows... manco seven o vista ma per ora solo xp, non ci sono alternative perchè è il software dedicato alla macchina di collaudo che abbiamo.
Quindi da me al lavoro è impensabile anche avere solo 1 pc con ubuntu o un os diverso da windows.

Personalmente se non ci fossero troppe menate a far girare giochi in ubuntu disinstallerei seven subito, ma visto che il 90% del mio utilizzo casalingo è nei giochi non avrebbe senso, perchè sono pochissimi che girano in ubuntu.

Secondo me dovrebbero creare un ambiente in linux che emula windows, so che è un orrore per tutti i veri utenti di linux, ma secondo me è il modo più pratico e veloce per diffondere linux e una volta diffuso verranno scritti più programmi nativamente per linux e avendo svolto la sua funzione questo "emulatore" cadrebbe in disuso.
Una sorta di scatola che umula winzoz e se succedono patatrak li dentro non rompono al resto di linux.
Però attenzione non un emulatore di macchina virtuale come si è visto fino ad ora, non avrebbe senso, bisognerebbe comprare una licenza di windows e installarlo nella macchina virtuale e l'utente medio si chiederebbe ancora "ma chi mò fa fà?"
Deve essere un ambiente simile all'xp mode di seven pro, che non funziona quasi mai ma è per rendere l'idea, dove tu puoi lanciare un programma in xp mode e seven crea un ambiente simile a xp e lancia al suo interno il programma.
Ovvio ci sarebbero limitazioni, non si possono certo sfruttare cose come le dx di microsoft in questo modo e già questo in ambito videoludico tappa molto le ali ai nerdoni che vogliono dx10 e dx11, ma sarebbe già una possibilità che oggi non c'è.

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Re: Una riflessione su Ubuntu

Post by Aldamar » 07/06/2010 17:49

Io posso dirti che l'80% della gente che conosco usa il pc per:

- Facebook / internet
- Film
- Musica

Per tutto questo una GNU/linux alla ubuntu/Mint è + che sufficiente.

Poi se parliamo di openoffice a parte la non compatibilità con docx è usabilissimo.

Il discorso game... beh :tsk: :tsk: :tsk: non ci siamo. Wow con wine andrebbe bene se non fosse che ha la metà degli fps (25-30 su una GTX 260 asd) il che lo rende de facto ingiocabile in end game.

Siccome uso il pc a casa per i 70% per giocare sono vincolato a windows sigh.
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Re: Una riflessione su Ubuntu

Post by Canard Favrille » 22/06/2010 22:32

Giusto per farsi due risate, ecco come vi avevo lasciato :
Tornando a noi, ogni tanto mi vien voglia di reinstallare l'ultima distro di Ubuntu ma poi penso ai vari smanettamenti che mi tocca fare e mi faccio una semplice domanda, window mi permette di fare quello che voglio fare ? si e senza alcun patema d'animo, quindi .......
.....e quindi ho installato l'ultima versione.
Effettivamente per chi deve usare il PC per quelle 4 cose normali va già bene. Con quest'ultima versione non c'e' da fare praticamente nulla anche se mi sembra che le impostazioni base non gestiscano molto bene la mia scheda video ( c'e' da smanettare :cry: )
A parer mio però chi installa ubuntu é già un utente un poco smaliziato, non proprio un incapace ( sa che per accendere il PC deve collegare la spina :menato: ) bisogna vedere però dopo quanto vien scoraggiato da un ambiente che gli pare alieno.

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Re: Una riflessione su Ubuntu

Post by Aldamar » 24/06/2010 09:41

Non sono molto d'accordo.
Il kernel linux è da sempre uno dei + agili nel riconoscimetno dell'hardware e se mancano dei driver proprietari c'è il programmino apposta (gia incluso) che ti dice in auto quali ti mancano e con un click li intalli.
Per il fatto che la gente sia spaesata hai ragione ma se prendi 2 persone "vergini" e le metti davanti a 1 pc con win 7 e uno con Mint (che a differenza di win non richiede nemmeno l'installazione di flash : P) secondo me siamo allo stesso livello.

Anyway io sono un fanboy quindi prendi ciò che dico con le pinze :jolly:
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Re: Una riflessione su Ubuntu

Post by skazzo » 24/06/2010 09:55

in verità si, ubuntu riconosce molti driver, ma è vero che i driver proprietari della nvidia che scarichi tramite programmino apposito non funzionino MAI e che se c'è qualcosa ceh per caso non ti riconosce da solo sei del gatto se non sei un utente esperto
oltretutto il fatto che per fare qualche installazione un filo + delicata sei ancora costretto a scrivere da linea di comando andando a cercare nani sudati nei sommergibili (nautilus) mi fa sorridere il fatto che pensi che la facilità d'uso sia pari a quella di windows
PS
Io sono a favore dello sviluppo di linux (infatti è da un po che lo propongo ai miei clienti), ma devono farne ancora di strada prima che possa davvero prendere piede e per prima cosa devono togliere la necessità di dover "scrivere" comandi.. da li poi se ne parlerà

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Re: Una riflessione su Ubuntu

Post by Mano[FA] » 24/06/2010 11:56

skazzo wrote:in verità si, ubuntu riconosce molti driver, ma è vero che i driver proprietari della nvidia che scarichi tramite programmino apposito non funzionino MAI
Ma questo infatti non e' Linux! L'idea che i driver li debba installare l'utente e' una distorsione mostruosa a cui siamo abituati perche' windows fa cosi'!
come dice anche wikipedia
... il sistema operativo è un insieme di subroutine e strutture dati responsabile del controllo e della gestione dei componenti hardware che costituiscono un computer e dei programmi che su di esso vengono eseguiti.
Quindi windows non so se sia un sistema operativo a tutti gli effetti visto che i driver (video, audio, rete, ma persino CHIPSET) te li devi installare dopo e questi girano in "userspace". Di recente ho avuto un'esperienza che merita racconto, ma non qui.

Se i driver proprietari non girano in linux e' perche' sono proprietari e la Nvidia o la Ati non collabora con gli sviluppatori del kernel Linux.
Personalmente io non istallo i driver proprietari. L'ultima versione di Ubuntu mi ha riconosciuto una scheda video abbastanza recente (HD5750) e riesce a fare pure accelerazione 3D. Se non posso usarla per giocare a COD9 pace. Linux non lo installo certo per giocare.

Sono d'accordo che il 90% di quello che serve ad un utente tipico dovrebbe essere cliccabile, ma mi sembra anche che, almeno Ubuntu, si stia almeno avvicinando.

E poi Ubuntu ha gia' installato qusi tutto e il 90% del resto non devi neppure cercarlo in internet. E tutto si aggiorna automaticamente in maniera uniforme... ma ne ho gia' parlato altrove...

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Re: Una riflessione su Ubuntu

Post by Aldamar » 24/06/2010 14:18

skazzo wrote:andando a cercare nani sudati nei sommergibili
lol magnifica

devo pero dire che io su una installazione vanilla di ubu ho abilitato i driver nvidia della mia gtx 260 senza alcun problema.

E secondo me un utento medio + che cliccare l'icona del browser e scaricare 2 film dal mulo non fa. Quindi niente terminale.
Last edited by Aldamar on 24/06/2010 14:34, edited 1 time in total.
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Re: Una riflessione su Ubuntu

Post by skazzo » 24/06/2010 14:24

sapevo che avrei summonato mano con l'ultima mia risposta però hai frainteso quello che volevo dire, non ho attaccato linux ma solo riportato un problema che vivo abbastanza spesso, ora che sia colpa di nvidia che non rilascia dei driver "automatici" non è certo colpa di linux ma di fatto è un problema (se da domani i produttori non facessero + driver per windows sarebbe un porblema di windows è inutile che poi qualche paladino microsoft cominciasse a dire che non è colpa del sistema operativo ma del resto del mondo)
ed è vero che ubuntu inizia ad essere user friendly ma solo se devi usare un programma se devi fare qualcosa di più complesso cmq devi andare di righe di comando.. quando questo problema non esisterà più inizierò a proporre linux non solo alle aziende che devono fare girare solo alcune cose e alla gente che vuole solo navigare

comunque è già un enorme passo avanti rispetto a che so 5 anni fa dove pure questo era impossibile.. speriamo continuino i miglioramenti

E finalmente vedo anche da parte delle istituzioni una presa di posizione "contro" lo scoglio più grande per la diffusione di linux negli uffici: microsoft office
Infatti ora se vuoi mandare un documento a un ministero devi salvarlo in pdf-a cosa che openoffice fa nativamente mentre microsoft non fa e nei siti dedicati a chi è obbligato a questo dialogo con le istituzioni fanno scaricare proprio openoffice

Magari tra 3 o 4 anni potrò vendere un pc a una famiglia senza l'onere della spesa per il software necessario per farlo funzionare

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Re: Una riflessione su Ubuntu

Post by Canard Favrille » 24/06/2010 14:52

allora sono sfigato io !

Perché a me, i driver video radeon forniti da ubuntu e automaticamente installati dallo stesso hanno evidenti problemi. Sul forum della comunità, il fatto che i driver in uso non siano più proprietari é vista come una cosa positiva (così : :king: ) eppure non funziona. Dato che so sia leggere che pigiare i tasti della tastiera ho controllato da terminale che i dirver fossero installati e che tutto fosse in ordine e dopo averci perso una giornata dietro sono punto a capo.
Per farlo funzionare come si deve bisogna ancora smanettarci ( altro che impostazioni di fino ) quindi a parer mio, di un utonto, siamo ancora in alto mare.

Dunque si ritorna alla questione perché dovrei passare a ubuntu se windows XP fa le stesse cose e a me utonto non richiede grande impiego di energie ?
Alla fin fine Windows anche se mi richiede l'installazione di quell'applicazione, di quel programma o di quel driver il tutto si riduce ad un click su un icona al resto ci pensa la macchina ( magari facendo nascosti casini ) ma il lavoro é decisamente semplificato.
Su questo aspetto c'e' da lavorare.
L'ideale sarebbe che installato il sistema operativo il pc é pronto a fare quello che gli si chiede e non che devo passare una giornata a smadonnare per capire perché non fa il suo maledettissimo lavoro. Sempre opinione di utonto !
Forse agli sviluppatori del sistema linux manca proprio la capacità di proeittarsi sul punto di vista dell'utente normale.

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