Il negozio è il padre dei vizi

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snuffz
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Il negozio è il padre dei vizi

Post by snuffz » 12/09/2008 15:42

I negozi, anzi i negozianti, dei quali non potete proprio fare a meno.
Il VOSTRO callista di fiducia che vi liscia i duroni ed elimina le cuticole.
Il VOSTRO barista che prepara un caffè con la schiumina morbida che sa farla solo lui.
Il VOSTRO meccanico che conosce tutti gli acciacchi della vostra Fiat 127 color mattone.

Ecco i miei (tutti di Torino naturlamente).

PIZZERIA
La pizzeria Sa Crocoriga. Il locale da fuori non è niente di speciale ma a mio avviso la miglior pizza al padellino di Torino. Le peculiarità di questo posto sono due:
1-gli affettati vengono "affettati" sul momento. Niente vaschette metalliche con prosciutto stantio e arricciato o salamino ossidato dal tempo. I salumi vengono tagliati al momento della preparazione della pizza con'affettatrice da macellaio. Freschissimi. E la differenza si sente.
2-il proprierario del locale. E' un sardo sulla cinquantina, simpaticissimo, entusiasta del suo lavoro. I suoi clienti non sono veramente dei clienti, sono più degli amici che sono passati a trovarlo. Quando entro a prendere due pizze da asporto lo scambio di battute è più o meno questo:
Io: Ciao
Lui: Ehilà, roccia! Come andiamo? (stringendomi la mano e dandomi pacche sulla spalla)
Io: Volevo due pizze da portar via
Lui: Fantastico mister! E come te le faccio?
Io: Diavola e Margherita
Lui: Eccezionale roccia! Due minuti e sono in forno
Io: Volevo anche della farinata...
Lui: Fantastico....

BARBIERE
Il mio barbiere si chiama Lino ed è un brav'uomo. E' più vicino alla sessantina che alla cinquantina e lavora in un negozietto che sembra la tana di un topo.
Lino non taglia i capelli per far soldi. Lo fa per avere un alibi per tenere il negozio aperto, per poter parlare con i clienti della sua Juve, dei figli che crescono e fanno quello che vogliono, e dei cavalli sui quali scommette e perde puntualmente i soldi delle barbe.
Ogni tre-quattro tagli, si volta verso i clienti e chiede: "Ce lo facciamo un caffè?"
Offre lui, naturalmente.
La particolarità di questo gesto è che a me becca sempre "a metà dell'opera". Ossia, dopo avermi insaponato il mento e la faccia con la schiuma da barba, mi chiede "Certo che un caffè, checcazzo, potremmo anche farcelo".
E così mi ritrovo a prendere il caffè con la faccia piena di schiuma, come un mafioso italoamericano.
Ah, dimenticavo: a Lino non piace la mia barba. E' troppo dura e lo fa sclerare. Mi dice sempre "Io te la faccio volentieri, eh, ci mancherebbe, però checcazzo, sta barba, cioè, anche se te la fai a casa io non mi offendo, eh".
Che uomo.

IL BAR (aperitivo)
E' un bar di periferia, quasi al confine con Vinovo.
Il barista è un eccentrico, e nonostante il bar sia grande quanto una scatoletta di Simmenthal, per lui è il SUO bar, e si sforza di tenerlo un gioiello.
La caratteristica di questo bar sono gli aperitivi che riservano delle soprese che sembrano uscite da un libro di Stefano Benni.
La prima volta che ho chiesto un aperitivo, un bitter bianco, il barista insieme alle patatine e alle noccioline mi ha portato due fette di porceddu sardo.
Sono seguite le volte successive verdure alla griglia, polenta e coniglio, peperoni con la bagna caoda, insalata di mare...
Sono passato dal bar proprio ieri sera (11 settembre 2008).
Ho ordinato il solito bitter bianco, e chiesto "Sono in anticipo per l'aperitivo?"
Lui: "Ma scherzi? Ti porto subito due cozze alla marinara"
Quindi bitter bianco e terrina di cozze, con tanto di fette di pane a rondelle e salviettina lavamani al limone.

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Crotalo
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Post by Crotalo » 12/09/2008 17:23

Anche io anche io :mrgreen:

PIZZERIA
La pizzeria (fino alle 23, poi Pub) Bounty, in via Aretina, dove vado da quando ero piccolo, con gli amici o con i genitori.
Il punto e` che dalla prima volta che ci sono andato, prendo sempre la stessa cosa: Garganelli gorgonzola e speck... Gnammm...
Appena entro c'e` sempre "la signora", cioe` la padrona del locale, che mi chiede come va con la scuola, gli amici ecc, e si stupisce ogni volta di quanto cresca in fretta :mrgreen:
Poi mi siedo e arriva la Samantha, la mia cameriera personale :laugh:
Io: Allora io vorrei
Lei: Garganelli gorgonzola e speck
Io: Ehm.. si.. e da bere vorrei..
Lei: Coca media alla spina
Io: Ehm si.. e di dolce...
Lei: Cheese cake ai frutti di bosco
Io: No veramente oggi mi andava la torta della nonna... anzi no, Cheese cake ai frutti di bosco :oops:
Ultimamente non mi chiede nemmeno piu` cosa voglio, scrive direttamente :laugh:
Poi anche gli altri camerieri "vecchi" sanno cosa prendo, e quando Samantha non c'e` mi accorgo di quelli nuovi visto che mi chiedono cosa prendo -.-

BARBIERE
Anche se piu` che altro lo uso come parrucchiere, visto che la barba ancora un c'e` :mrgreen:
E` il barbiere anche di mio babbo, e spesso ci andiamo insieme. Taglia sempre i capelli e la barba prima a lui, mentre io mi leggo il Vernacoliere che trovo ogni volta tra le riviste :lol:
Si chiama Gabriele, e lavora con suo figlio in un negozietto abbastanza piccino, tanto da farci entrare due sedie da parrucchiere. Lo tengono sempre una meraviglia e quando uno dei due non taglia pulisce per terra e spolvera i vari attrezzi che hanno (che poi non usano mai). Fino a poco tempo fa portavo la cresta Punk, ho girato parrucchieri e parrucchieri (tutti quelli coi nomi ganzi tipo Sciupacapello, con le foto degli omini con le capigliature strane), ma poi mi facevano puntualmente un troiaio che non era ne` carne ne` pesce, poi mio babbo mi porto` da loro e mi fecero la cresta :laugh: da allora torno sempre da loro.
Mia mamma ha provato piu` volte a portarmi dal suo "Jean Louis David" -.- ma puntualmente, anche con le foto davanti mi faceva la frangettina pari pari a testina di ca**o che sembravo uscito dalla casa dei conti Sbrodolov -_-" mentre Gabriele e` l'unico che riesce a farmi dei capelli spettinati anche appena tagliati :mrgreen:

EDICOLA
Giovanni e` troppo potente :mrgreen: vado sempre da lui per comprare Rat-man e Metal Hammer, e ogni volta mi dice alcune delle battute del primo e delle notizie del secondo... Poi prova a vendermi le riviste porno :king: anche se fino ad ora non le ho mai prese (ma solo perche` vado li` coi soldi precisi precisi per Rat-man e MH :laugh: )

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Post by Maloghigno » 14/09/2008 18:26

PARRUCCHIERE
Pino. Io i capelli non li ho tagliati da lui solo due volte, due volte in tutta la vita. E me le ricordo.
Pino sa. Sa che sui miei capelli non c'è assolutamente nulla da tentare. E me li taglia bene, nell'unico modo in cui i miei capelli possono essere tagliati.
Pino mi conosce. E' il padre di una mia compagna alle elementari. Mi ha tagliato i capelli per comunione, cresima e matrimonio.
Pino tifa Milan. Poi ti ascolta anche parlare di Juve, ma tanto lui tifa Milan e proprio non ce n'è.

PASTICCERIA
Ugetti a Bardonecchia. Ovviamente non ci vado spesso, ma il gusto di questa tradizione di famiglia è immenso. Immaginate che in stagione (estate/inverno) la coda per i krapfen intorno alle 17, quando vengono sfornati, arriva ad essere lunga 50 metri fuori dal negozio. Immaginate che gusto ignorare la coda, passare dalla bottega, salutare il pasticcere ed andarsene con 6 krapfen fumanti, 3 alla marmellata e 3 alla crema... squisiti.
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snuffz
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Post by snuffz » 22/09/2008 08:29

Continua...
IL BAR (marocchino)
E' un bar-torrefazione, vicino alla stazione di Porta Susa, e prepara il Marocchino (che in altre città si chiama Moretto, Moccacino, Nutellino...) più buono che abbia mail bevuto. Il segreto della sua bontà sta sia nel caffè di alta qualità e macinato fresco (trattandosi di una torrefazione) e nel gianduiotto della Lindt lasciato cadere nel bicchiere.
Ogni volta che passo lì davanti non posso non passare da lui. Appena arrivo al bancone annuncio "Sono venuto a bere il marocchino più buono di Torino". Lui, il proprietario, sulla settantina, capelli bianchi e papillon colorato, sorride e ringrazia del complimento. Non si ricorda di me da una volta all'altra, e mi racconta sempre la stessa storia. Che il marocchino l'ha inventato lui. Che è stato il primo a mettere il gianduiotto nel caffè, che gli altri ("Tutti gli altri") hanno provato a imitarlo, che non ci vuole niente a prendere un bicchiere e spalmarlo di Nutella, ma un gianduiotto della Lindt è un'altra cosa, e anche il bicchiere, quella forma lì particolare, l'ha scelta lui come forma ufficiale del marocchino.
Curiosità: quest'uomo fino a qualche anno fa era CATTIVISSIMO. Era di un'acidità e un cinismo fuori dal comune e trattava veramente male i clienti. Il tempo lo ha ammorbidito e profondamente cambiato, ma una delle ragioni che mi spingevano a entrare nella sua bottega, oltre naturalmente alla bontà del marocchino, era assistere alle sue sparate con i clienti.
Ricordo una volta che era alla cassa e stava facendo il conto a un cliente che aveva comprato parecchia roba (cioccolatini, caffè, caramelle). E' entrata una signora zoppicando, lamentandosi "Ommammamia". Si è seduta su uno sgabello al bancone.
"Ommammamia. O che spavento".
Lui ha continuato con i suoi calcoli al registratore di cassa.
Lei "Mi tremano le gambe. Cosa mi è successo! Ommammamia!"
Tutti i clienti, me compreso, eravamo lì ad ascoltarla, incuriositi e ipnotizzati. Tranne LUI.
Lui "...due etti di ciocciolatini al latte...tre etti fondente"
Lei "Mentre scendevo dal pullman mi è rimasta la maglia incastrata fra le porte. Il pullman è ripartito e mi ha trascinato per diversi metri. Oddio che spavento. Ho la gamba rovinata. Guardi, guardi la gamba" scoprendosi polpaccio e caviglia scorticati..
Lui "...poi c'erano due tavolette con le nocciole..."
Lei "La gamba... mi fa così male... guardi, guardi la gamba"
Lui "MA SIGNORA, COSA VUOLE CHE ME NE FREGHI! MA COSA MI INTERESSA DELLA SUA GAMBA!"
:look:

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Post by snuffz » 18/02/2009 08:53

Continua.....

IL NEGOZIO DI PIANTE (e tanto altro)
Questa è una new entry. Per le mie piante grasse (ne ho una trentina di specie diverse sul balcone) sono solito servirmi da un vivaio in provincia di Torino, un po' lontano da casa mia ma con prezzi appetibili e gran varietà di prodotti.
Qualche mese fa mi è capitata un'infestazione massiccia di parassiti sulle piantine di peperoncino che avevo seminato senza troppa convinzione e sulle quali avevano cominciato a spuntare promettenti cornetti verdi. Una sera tornando a casa dal lavoro ho scoperto un negozio di piante e affini proprio dietro casa mia (al fondo di Via Borgaro, per quelli di Torino).
Parcheggiato in doppia, sono entrato nel negozio ed ho spiegato al tizio dietro al bancone dei parassiti.
Lui: "Saranno afidi"
Io: "No, non sembrano afidi"
Lui: "Mhmhmhmh di solito i peperoncini prendono gli afidi. Fai così: stacca una foglia dalla pianta e portamela a vedere".

La pianta mi è morta prima che trovassi il tempo di farlo, ma mi ha colpito molto questo suo approccio alla Grissom di CSI.
E così l'altro giorno, dopo aver scoperto l'ennesima foglia marrone su una pianta da appartamento che ho da un mucchio di anni, ho deciso di staccarne una foglia e ripassare dal negozio.
Anzitutto ho scoperto che il negozio vende DI TUTTO: piante e concimi, ma anche legumi (decine di barattoli di fave, fagioli, lenticchie), spezie come il curry e l'introvabile mix LA SAPORITA, bastoncini di liquerizia, libri sui funghi, gabbie per i canarini, sacchi di patate, madre dell'aceto, sapone al chilo, olio di vasellina, barattoli per la conserva, confezioni da 100 tappi di sughero, manette, coltelli Opinel e roncole, manganelli telescopici e persino stellette ninja.
:panik:
Quando è arrivato il mio turno ho mostrato la foglia al tizio.
Ecco lo scambio di battute
lui: "Mhmhmhmh. Con una foglia lunga così la pianta deve essere alta un metro, un metro e venti"
io: "Sì, infatti"
lui: "Diametro del vaso?"
io: "Più o meno così" (mostrandoglielo con le mani)
lui: "Coccio o plastica?"
io: "Plastica"
lui: "L'avete rinvasata di recente?"
io: "No"
lui: "Dove la tieni?"
io: "Di solito sul balcone. Adesso, con l'inverno, in veranda"
lui: "Ogni quanto l'annaffi?"
io: "Una volta alla settimana"
lui: "Mhmhmhmhmh"
io: "......"
lui: "Come ti chiami?"
io: "Andrea"
lui: "Allora Andrea, parliamoci chiaro. Tu questa pianta la stai affogando. Ci sono tutta una serie di cose che non vanno, ma il problema principale è che la stai affogando."
Mi ha fatto un mezzo cazziatone sul fatto che le piante "non bevono a calendario" e che bisogna infilare le dita nella terra e sentire l'umidità coi polpastrelli. Poi un lungo e dottissimo monologo sul metabolismo delle piante che rallenta in inverno, che le verande degli appartamenti sono comunque troppo fredde (lui: "Che temperatura c'è di notte nella tua veranda? Hai provato a misurarla? Dovresti procurarti un termometro e prendere 3-4 misurazioni") e dei parassiti che attaccano le radici indebolite dal freddo.
Alla fine mi ha fatto giurare che avrei portato la pianta in casa e non in veranda (io: "E' un po' ingombrante" lui: "E allora lasciala morire di stenti, che vuoi che ti dica Andrea?!") e mi ha prescritto un antiparassitario per le radici per la prossima volta che la innaffierò (lui: "Innaffiatura che non faremo fra una settimana, vero Andrea? Ma fra quanto....?", io: "Infilo le dita nella terra e sento coi polpastrelli", lui: "Braaaaaavo").
Nonostante i modi un po' bruschi, quest'uomo e il suo negozio dell'impossibile mi hanno conquistato.

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Post by Davilaro.Oa » 18/02/2009 08:56

secondo me questo è uscito da un libro di baricco :nod:

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Post by ayakuccia_o.O » 18/02/2009 15:13

anch'io controllo sempre la terra con le dita...me l'ha insegnato mia nonna :bellali:

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Post by arklan_o.O » 18/02/2009 22:35

O.T.
i miei due cani mi impediscono sistematicamente di farmi un orticello l'ultimo esperimento è stato tragico....ho piantato delle carote..i bastardelli hanno aspettato che fossero ben attecchite per farne strage..... :umpf:
"Ubuntu? Ma è un pornodivo africano?"

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