Arklan devo correggerti sul fatto che l'Hagakure era usato nella seconda guerra mondiale per portare i kamikaze al fanatismo...
I kamikaze giapponesi erano ben altra cosa rispetto a quelli tristemente noti ai giorni d'oggi, ed erano tutt'altro che fanatici
Non sto a dilungarmi troppo sull'argomento perchè si finirebbe irrimediabilmente off topic... dovrai fidarti sulla parola
Purtroppo in Europa conosciamo l'Hagakure solo attraverso i film e qualche manga, e questo ha fatto nascere un sacco di leggende metropolitane che come tali hanno poca credibilità
Ma, visto che si parlava di "genialità" nello studio delle armi, a me ha sempre affascinato lo studio che c'era dietro alle katana. Avevano una forma tale da poter essere sguainate anche da seduti, tant'è che la tecnica per il loro utilizzo prevede che la posizione iniziale sia proprio quella con la spada ancora nel fodero (avete presente Jigen in Lupin?
) e la lega con la quale erano costruite manteneva un'affilatura perfetta anche dopo un utilizzo intenso (come i Miracle Blade dello chef Tony
). Pensate che per ottenere ciò, una lama era composta da circa 32mila strati ed era in grado di tagliare qualsiasi materiale allora conosciuto senza che il samurai facesse alcuno sforzo fisico (tra l'altro, la creazione della lega stessa, richiedeva mesi di lavorazione). Per questo erano armi riservate ai soli samurai e ne era vietato l'uso a chiunque altro (persino ai soldati "regolari").
A riprova di questo, c'è il fatto che venivano usate per l'harakiri... avete idea di che razza di affilatura serva per tagliare di netto una testa?
Tutto questo, unito alle particolari armature, rendeva l'esercito giapponese quello tecnologicamente più avanzato dell'epoca e di fatto i samurai scomparirono solo dopo l'invenzione delle prime armi da fuoco.
Se penso che il corrispettivo occidentale sono i cavalieri vestiti di piombo (peso complessivo del cavaliere: 300kg... i cavalli sudavano solo a vederli)
Insomma, la mia passione per le armi bianche, in particolare le katana, deriva dalla cultura che ci sta dietro più che per la loro bellezza materiale. Tant'è che ad esempio non mi piacciono i coltelli... Solo l'unico sardo a non possedere una
resolza
Anzi, non capisco proprio come una persona possa spendere tanti soldi per un coltello senza una storia particolare o chissà quale grande cultura alle spalle...
Alla fine stiamo parlando della versione sarda del coltellino di McGuyver, che era (ed è) diffuso tra i pastori più per la sua praticità d'uso che per chissà quale altro status culturale.
In parole povere, puoi tenerla in tasca senza paura di bucarti una palla
Tra l'altro Snuffz, non so quanto l'hai pagata tu, ma in genere
sas resolzas hanno costi improponibili... e a volte i manici non sono nemmeno autentici (ora il ragazzo non mi dorme per una settimana pensando a quale laboratoio rivolgersi per far analizzare il manico del suo coltello
)
A proposito "Pattada" è il nome del posto nel quale vengono costruite. I coltelli si chiamano "resolzas" (Sa Resolza al singolare)
Stessa cosa per "Sa Guspinesa" che vuol dire semplicemente che
sa resolza in questione è stata costruita a Guspini, ma di fatto è una
Resolza E se non la sto confondendo con un'altra, ha l'unica particolarità di non avere una lama "a punta", dato che questa viene tagliata al momento della vendita. Non so l'origine di questa usanza; a naso, immagino fosse una prassi usata in certi paesi per evitare che la gente si infilzasse vicendevolmente dopo un bicchierino di troppo
Tutto questo per dire che io collezionerei katane perchè sono il simbolo di una cultura centenaria. La loro stessa costruzione, a partire dalla forgiatura delle lega metallica, è un rito che si tramanda da secoli. Insomma, non è una semplice esposizione di un bell'oggetto.
Invece non capisco una collezione di fucili da caccia... o di
resolzas, proprio perchè in questo caso, ci si ferma esclusivamente all'esteriorità.