Dove sono finito?
A distanza di un mese dal mio sipario sulla città del peperone, in attesa di un'altra scrivania e un altro cliente, per ingannare il tempo e rientrare un po' dei costi, sono stato collocato nelle ASL di zona, a ripristinare computer infetti da virus in stanze infette da virus dell'influenza, e stampanti giù di toner.
Lavoro su chiamata, mi arrivano via mail, e sono sempre divertentissime:
-STAMPANTE
MOLTO RUMOROSA (
e che sarà mai?)
-QUANDO IL CASSETTO DEI FOGLI è COMPLETAMENTE PIENO LA STAMPANTE SI INCEPPA (
e provare a metterne un po' meno?)
-SI BLOCCA E VIENE LA SCRITTA A CARATTERI
CUBITALI CONTATTARE L'AMMINISTRATORE
-MOUSE NON PARTE (
provato a spingere?)
Mi sposto di ospedale in ospedale, fra uffici amministrativi, centri protesi e centri di recupero tossicodipendenti.
Passo dal reparto Urologia alla Medicina d'urgenza, dalla Geriatria alla Diabetologia. Fa effetto entrare in certi reparti anche se non nego un certo interesse e una forte prurito di curiosità.
Ieri ad esempio ero alla Medicina D'Urgenza, e stavo controllando una stampante attaccata a un pc che monitorava le condizioni di salute di una mezza dozzina di pazienti: avete presente l'elettrocardiogramma con la lineetta che va su è giù? Ero di un teso a mettere le mani su quel pc....
Dentro di me mi chiedevo: "E se devo riavviarlo e proprio in quel momento ad uno dei pazienti succede qualcosa?".
Oggi invece, per la prima volta, sono andato in
sala operatoria.
Il collega mi aveva raccontato cosa mi aspettava, ma viverlo è stato lo stesso scioccante.
Sono arrivato in un'area protetta e piena di divieti, ho suonato e spiegato al videocitofono chi ero e perchè mi trovavo lì.
Mi hanno fatto entrare e poi vestire in uno spogliatoio con ingresso laterale. Tolto i pantaloni, camicia, maglia, scarpe, anelli, orologio, catenina... praticamente sono rimasto in boxer. E poi indossato abiti sterili monouso (di quel panno verdino, avete presente?), e zoccoli di gomma sterilizzati e cuffietta verdina in testa.
Così barbato sono entrato nell'anticamera operatoria (non proprio in sala), fra infermiere e dottori con mascherina sulla faccia e guanti monouso che parlavano dei pazienti sulle barelle che scorrevano al di là del vetro.
Ero tesissimo, e non mi è dispiaciuto andarmene.
Però che esperienza ragazzi.
