Il primo giorno - Rhiannon Frater
voto: 4
Ognuno ha una propria incomprensibile debolezza e la mia sono gli zombie. Mi piacciono i film, i libri, i videogiochi con gli zombie (e non mi sono perso questa estate il primo numero del manga RESIDENT EVIL: MARHAWA DESIRE).
Dai tempi dell'ottimo
Manuale per sopravvivere agli zombie di Max Brooks cercavo un romanzo sul tema.
Sul web avevo trovato entusiaste recensioni sul libro della Frater
Il primo giorno, dell’americana Rhiannon Frater, è il primo volume della trilogia horror a base di zombie vista da un’originale prospettiva femminile. Vincitrice, due volte, del Dead Letter Award e recentemente acquisita da Tor Books per il rilancio domestico e internazionale, la serie arriva in Italia grazie alla collana Odissea Zombie di Delos Books, avviata dal romanzo Rot & Ruin, di Jonathan Maberry, recentemente inserito tra i 10 migliori romanzi horror del 2010 dall’American Library Association, il cui seguito, Dust & Decay, previsto, in Italia, per maggio 2012, è stato incluso - come il libro della Frater stesso, peraltro - nella lista dei titoli “raccomandati” per il Bram Stoker Award.
fonte:
http://www.booksblog.it/post/8381/il-pr ... -femminile
L'ho letto e ....
Non mi è piaciuto per niente. Anzi no: salvo le prime 20-30 pagine, l'inizio del contagio, che sono molto carine. Il resto è, purtroppo, robetta da terza liceo.
E per terza liceo intendo che sembra scritto proprio da un'adolescente, da una ragazza adolescente, vergato a biro sulla Smemoranda e fatto leggere alle compagne più fidate.
Peccato perchè l'autrice, benchè un po' coatta d'aspetto

, mi è anche simpatica
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Player One - Ernest Cline
voto: 9 (contestualizzato al genere)

Confermo quanto detto da berna: un gran romanzo. A due condizioni: avere almeno una trentina d'anni ed essere appassionati di videogiochi.
Non ci sono scappatoie: il romanzo è una polaroid congelata di quegli anni, della musica che girava allora, dei videgiochi, delle serie tv.
E' un romanzo scritto per i trentenni di OGGI, scritto per chi quegli anni li ha vissuti.
Se appartenete alle due categorie (trentenni e vg) le pagine racconteranno gli anni della vostra adolescenza nerd, e vi ritroverete a dire "Ma dai! Me lo ricordo questo! Si, si, me lo ricordo!" e il libro vi piacerà un botto.
Letto fra 10 anni il romanzo sembrerà anacronistico, campato in aria e completamente privo di quella poesia nostalgica di cui è permeato.
Perchè l'impressione è che, al di là della storia e degli "effetti speciali", il romanzo non sia altro che un tributo, un "come eravamo", un sospiro di nostalgia dell'autore.
nota: mi sento di consigliarlo ai giocatori di World Of Warcraft: per tutto il romanzo, parlando de IL GIOCO, non ho fatto altro che pensare a Wow. Secondo me dovrebbe piacere a Skazzo, Mader, Gnaffo e gli altri notturni di teamspeak...
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Danny l'eletto - Chaim Potok
Voto: 10

Protagonisti del romanzo due ragazzi ebrei, di due comunità religiose diverse, embrambe naturalmente ebree, fra loro inconbiliabili: una più rigida e conservatrice e l'altra più moderna e americanizzata. Lo scenario (non invasivo ma di sottofondo) è quello della seconda guerra mondiale
I due ragazzi, figli dei leader carismatici delle due comunità religiose, si ritrovano sullo stesso campo di baseball per una partita, uno di fronte all'altro...
Un romanzo ricco, non di semplice lettura forse, ma che parla di tante cose, di religione, certo, ma anche di amicizia, dell'importanza e del peso del "ruolo", dell'essere genitore e padre, delle responsabilità e delle aspettative che pesano sulle nostre spalle come figli dei nostri genitori e genitori dei nostri figli...
Mi è capitato di rado di commuovermi su un libro (credo meno di una decina di volte in tutta la mia vita) e la lacrima che mi è scesa in spiaggia, da sotto la lente dell'occhiale da sole, sulle note finali del libro, mi ha messo anche un po' in imbarazzo.
Un vero capolavoro.
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Anatomia di un'indagine - Persson Leif G. W.
Voto: 8

Mio padre ci prende un sacco. Quando mi consiglia un libro (vedi Il senso del dolore. De Giovanni Maurizio) ci azzecca sempre.
Ero un po' inviperito dallo
spoiler su Nesbo e cercavo un giallo un po' fuori dagli schemi.
Soprattutto avevo voglia di qualcosa di diverso e che rompesse un po' i clichè.
Anatomia di un'indagine, primo romanzo del commissario Backstrom, è un giallo atipico. Per due ragioni: 1-non ci sono colpi di scena, conigli cavati fuori dal cilindro, scientifica alla CSI e investigatori geniali. Estremo realismo, quindi, indagini che proseguono a rilento, polizia che fa "un passo alla volta". Il ritmo è così lento e diverso da quello degli altri gialli da apparire snervante nelle prime pagine (poi trovata la chiave di lettura tutto scorre). 2-il commissario Backstrom. Non il solito poliziotto alcolizzato cronico con un matrimonio a rotoli alle spalle e che vive solo per il lavoro. Backstrom è un uomo qualunque, un opportunistra, uno che ha un'immagine di sè molto lontana dalla realtà, uno che tarocca gli scontrini di rimborso della polizia, che è convinto di saperci fare con le donne (con penosi risultati), che parla male di tutti indistintamente perchè tanto "gli altri" non capiscono un cazzo, pronto a prendersi il merito quando le cose funzionano e a scaricare sul primo a portata di mano al primo segno di fallimento.
Nota: anche il finale del romanzo è estremamente realistico e coerente con tutto il resto. Non ci sono "confessioni", non tutti i nodi vengono al pettine. L'assassino\a viene trovato\a ma non tutto viene (volutamente) spiegato. CSI e la moda dilagante dell'indagine scientifica hanno un po' rivoluzionato il modo di scrivere e nei romanzi gialli moderni si tende a spiegare tuttotuttotutto, ogni schizzo di sangue, ogni lampada rovesciata, ogni impronta di scarpa.
Un buon romanzo giallo.