"A quello bisognerebbe dargli la pena di morte"
- snuffz
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"A quello bisognerebbe dargli la pena di morte"
A un mese esatto dal rapimento, il ritrovamento del cadavere del piccolo Tommaso ha scosso l'opinione pubblica e noi tutti. E mentre i tifosi sugli spalti nascondevano le croci celtiche per esibire striscioni che reclamavano giustizia, alcuni politici tornavano a parlare di pena capitale.
Uno dei due accusati, il manovale che era stato precedentemente interrogato e che aveva lanciato accorati (e falsi) appelli ai rapitori, può vantare nella sua fedina penale già una condanna di sei anni, essendosi reso capace di uno stupro, una ragazza violentata davanti al suo ragazzo legato ad un albero.
E mentre gli inquirenti indagano e mettono a confronto le versioni, per capire come è stato ucciso Tommaso (forse con un colpo di badile in testa)alla televisione e alla radio i giornalisti fra un servizio e l'altro, ribadiscono che comunque in tante carceri i detenuti si fanno giustizia da soli, e forse questo caso si presterebbe bene a essere risolto fra le sbarre, visto che i bambini non devono essere toccati...
(sembrano veri e propri appelli ai detenuti, del tipo "Voi sapete cosa fare")
Cosa ne pensate della pena di morte?
E' efficace, può essere un buon deterrente a livello preventivo, o serve solo ad appagare la nostra sete di vendetta? (giustizia?)
Quale pena potrebbe essere adeguata, nei confronti del famoso manovale, già colpevole dello stupro, nel caso fosse confermato anche l'omicidio di Tommaso?
Uno dei due accusati, il manovale che era stato precedentemente interrogato e che aveva lanciato accorati (e falsi) appelli ai rapitori, può vantare nella sua fedina penale già una condanna di sei anni, essendosi reso capace di uno stupro, una ragazza violentata davanti al suo ragazzo legato ad un albero.
E mentre gli inquirenti indagano e mettono a confronto le versioni, per capire come è stato ucciso Tommaso (forse con un colpo di badile in testa)alla televisione e alla radio i giornalisti fra un servizio e l'altro, ribadiscono che comunque in tante carceri i detenuti si fanno giustizia da soli, e forse questo caso si presterebbe bene a essere risolto fra le sbarre, visto che i bambini non devono essere toccati...
(sembrano veri e propri appelli ai detenuti, del tipo "Voi sapete cosa fare")
Cosa ne pensate della pena di morte?
E' efficace, può essere un buon deterrente a livello preventivo, o serve solo ad appagare la nostra sete di vendetta? (giustizia?)
Quale pena potrebbe essere adeguata, nei confronti del famoso manovale, già colpevole dello stupro, nel caso fosse confermato anche l'omicidio di Tommaso?
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quale pena?!?!
Credo che trovare una pena adeguata per questo tipo di reati sia difficile, se poi ci metti anche che quelle previste dal nostro ordinamento sono ridicole e inoltre non vengono rispettate... considerate che per l'emissione di assegni contraffatti la pena è la stessa dello stupro!!!!!
cmq, la regolare invocazione della pena di morte in eventi del genere credo sia più dovuta alla rabbia che alla reale necessità di tale rimedio
bisognerebbe cercare di curare queste persone, perchè uno che fa delle cose del genere non sta bene!!! sperando che poi non causi altri danni alla società!!!
cmq, la regolare invocazione della pena di morte in eventi del genere credo sia più dovuta alla rabbia che alla reale necessità di tale rimedio
bisognerebbe cercare di curare queste persone, perchè uno che fa delle cose del genere non sta bene!!! sperando che poi non causi altri danni alla società!!!
- snuffz
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Forse questa corsa alla pena capitale dipende dalla scarsa fiducia nelle istituzioni, nella paura che il delinquente "non paghi abbastanza", e che magari fra appelli e riduzioni della pena possa essere fuori dopo 6-7 anni. (e allora che siano gli stessi politici ad avere poca fiducia nelle istituzioni è preoccupante).
Se penso al caso Vanna Marchi, ad esempio, e a tutto il male che ha fatto quella donna (e lo ha fatto nel tempo e con cognizione di causa, non è che presa da un raptus di follia ha brandito un coltello e ucciso una persona), penso alla pena di morte proprio come ad una "vendetta", e a un'ipoteca sicura della pena.
Se fossi sicuro ma SICURO AL 100% che si facesse 30 anni di carcere belli pieni (e non un giorno di meno), allora firmerei per il carcere. Il problema è che fra soldi, avvocati e televisione, sono sicuro che fra 3-4 anni ce la ritroveremo al Costanzo, in un "uno contro tutti".
Ma vaffff
Tornando al discorso ergastolo vs pena di morte, mi chiedo anche quale sia il modo corretto di interpretare il carcere in casi così gravi (punizione o riabilitazione?).
Se penso al caso Vanna Marchi, ad esempio, e a tutto il male che ha fatto quella donna (e lo ha fatto nel tempo e con cognizione di causa, non è che presa da un raptus di follia ha brandito un coltello e ucciso una persona), penso alla pena di morte proprio come ad una "vendetta", e a un'ipoteca sicura della pena.
Se fossi sicuro ma SICURO AL 100% che si facesse 30 anni di carcere belli pieni (e non un giorno di meno), allora firmerei per il carcere. Il problema è che fra soldi, avvocati e televisione, sono sicuro che fra 3-4 anni ce la ritroveremo al Costanzo, in un "uno contro tutti".
Ma vaffff
Tornando al discorso ergastolo vs pena di morte, mi chiedo anche quale sia il modo corretto di interpretare il carcere in casi così gravi (punizione o riabilitazione?).
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facendo un discorso puramente statistico e razionale, in america negli stati dove esiste la pena di morte ci sono anche in media piu' crimini. Non e' un deterrente. Non vorrei neanche dire che incoraggia il crimine.
Per me c'e' un concetto difficile da spiegare ma a cui tengo molto: Una persona che non si adegua alla nostra societa' non puo' fuggire da qualche parte del mondo. Si ritrovara' sempre fra leggi e societa'. Io credo che la gente cosi non sia malata. Ma sia veramente normale e segua la sua natura assassina esattamente come c'e' tanta gente che fa del bene. Ora il problema e' che in societa' con svariati millioni di persone ci saranno sempre persone cosi, irrecuperabili. Non so ucciderle potrebbe essere una soluzione, visto che l'esilio non c'e' come opzione. Che fare quando scopri che ti piace uccidere la gente? Ti aruoli fra i mercenari che vanno a combattere le guerre nel mondo? Ti spari un colpo in testa? boh.
Quindi faccio una distinzione fra 2 gruppi di persone. Quello normale e quello deviato che e' una piccolissima percentuale.
La pena di morte non servira' sicuramente a niente contro il gruppo deviato. E rende piu' insicuro il primo gruppo, quello normale. Che una persona disperata in una rapina ammazza per sbaglio qualcuno, non mi sembra una ragione sufficente per ucciderlo. Uccidere non e' una punizione. Diverso e' il discorso di chi invece per motivazioni politiche e ideologiche decide di elevarsi al rango di giudice di cosa e' giusto o sbagliato come le brigate rosse. Rapiniamo perche' serve per la causa. Uccidiamo perche' serve per la causa eccetra. Ecco forse per loro potrei credere alla pena capitale. Perche' loro non solo non vogliono vivere nella nostra societa' ma addirittura cercano di cambiarla violentemente infischiandose delle altre persone.
Per Tommaso, non credo che una pena capitale possa risolvere niente. Quella persona non e' normale e la reputo incurabile. Ucciderla non sara' una prevenzione per il prossimo malato di mente. Un buon esempio: in svizzera ogni famiglia o quasi tutte hanno almeno un fucile d'assalto dell'esercito o una pistola d'ordinanza. Perche' si tiene l'equipaggiamento militare a casa e non lo si riconsegna quando si finisce la leva. Ora in svizzera esistono pochissimi delitti d'arma da fuoco. E' vero che un pazzo ha ucciso a raffiche di mitra l'intero parlamento regionale di Zug. Ma e' un caso unico nella storia svizzera. Come si fa a prevenire questo? Togliendo i fucili che da l'esercito, e che tra parentesi ti addestra ad usarli e quindi previene il fatto di usarli alla leggera. Secondo me quel pazzo avrebbe trovato un'altro modo per fare quella strage.
Secondo me si vuole curare un sintomo e non la malattia.
Per me c'e' un concetto difficile da spiegare ma a cui tengo molto: Una persona che non si adegua alla nostra societa' non puo' fuggire da qualche parte del mondo. Si ritrovara' sempre fra leggi e societa'. Io credo che la gente cosi non sia malata. Ma sia veramente normale e segua la sua natura assassina esattamente come c'e' tanta gente che fa del bene. Ora il problema e' che in societa' con svariati millioni di persone ci saranno sempre persone cosi, irrecuperabili. Non so ucciderle potrebbe essere una soluzione, visto che l'esilio non c'e' come opzione. Che fare quando scopri che ti piace uccidere la gente? Ti aruoli fra i mercenari che vanno a combattere le guerre nel mondo? Ti spari un colpo in testa? boh.
Quindi faccio una distinzione fra 2 gruppi di persone. Quello normale e quello deviato che e' una piccolissima percentuale.
La pena di morte non servira' sicuramente a niente contro il gruppo deviato. E rende piu' insicuro il primo gruppo, quello normale. Che una persona disperata in una rapina ammazza per sbaglio qualcuno, non mi sembra una ragione sufficente per ucciderlo. Uccidere non e' una punizione. Diverso e' il discorso di chi invece per motivazioni politiche e ideologiche decide di elevarsi al rango di giudice di cosa e' giusto o sbagliato come le brigate rosse. Rapiniamo perche' serve per la causa. Uccidiamo perche' serve per la causa eccetra. Ecco forse per loro potrei credere alla pena capitale. Perche' loro non solo non vogliono vivere nella nostra societa' ma addirittura cercano di cambiarla violentemente infischiandose delle altre persone.
Per Tommaso, non credo che una pena capitale possa risolvere niente. Quella persona non e' normale e la reputo incurabile. Ucciderla non sara' una prevenzione per il prossimo malato di mente. Un buon esempio: in svizzera ogni famiglia o quasi tutte hanno almeno un fucile d'assalto dell'esercito o una pistola d'ordinanza. Perche' si tiene l'equipaggiamento militare a casa e non lo si riconsegna quando si finisce la leva. Ora in svizzera esistono pochissimi delitti d'arma da fuoco. E' vero che un pazzo ha ucciso a raffiche di mitra l'intero parlamento regionale di Zug. Ma e' un caso unico nella storia svizzera. Come si fa a prevenire questo? Togliendo i fucili che da l'esercito, e che tra parentesi ti addestra ad usarli e quindi previene il fatto di usarli alla leggera. Secondo me quel pazzo avrebbe trovato un'altro modo per fare quella strage.
Secondo me si vuole curare un sintomo e non la malattia.
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Sul caso specifico, al di là del gesto terribile, vedo una malattia dei media che mi fa vomitare...
Per quanto riguarda la pena di morte, c'è un piccolo non irrilevante dettaglietto: non torni indietro. Chi, e a che prezzo, prenderebbe la responsabilità di uccidere qualcuno in nome della giustizia? "Ops, ho sbagliato." Un po' come quel medico che si accorge di aver amputato la gamba sbagliata, caso successo da noi. Poi cosa fai? Metti il nastro adesivo? Un paio di chiodi per tenere insieme alla bell'e meglio?
Non lo ritengo un rischio accettabile in una società che comunque offre mezzi d'emarginazione per i ritenuti irrecuperabili differenti. Anche lì, uno che si ritrova dopo trent'anni in carcere a sostenere la sua innocenza, che finalmente gli vien riconosciuta, ha perso metà della vita. Ma almeno non tutta.
Altro lato della medaglia: le cosiddette "ricadute". Se uno è criminale, lo resta a vita, è pensiero comune. Come quello che una volta beve e fa un incidente, non deve assolutamente mai più poter guidare perché è necessariamente un pericolo perenne. Pentirsi di un gesto e agire di conseguenza è normale. Perché non dare la possibilità a un colpevole di redimersi come da natura umana?
Poi abbiamo i malati, psicopatici... Qua non mi pronuncio. La psicanalisi non è una scienza esatta. Non la reputo mezzo sufficiente di giudizio. Semplicemente per chi si rivela particolarmente violento o ripetuto, la pena si aggrava così tanto che il problema di un'eliminazione definitiva si pone solo in termini ridotti.
Nonostante questi due pensieri puramente pratici, c'è una ragione morale per cui non accetto la morte imposta. Ci sono situazioni in cui una persona ha motivi superiori per cui deve scegliere per un'altra. Ma sulla vita no. Non è una cosa che si può ristorare in alcun modo. Un briciolo di razionalità porta necessariamente a questa visione della vita. Solo che, fomentanti giornali e televisione, la rabbia rinchiude quella parte del cervello, nella quale risiede il buon senso, in un angolino buio.
Per quanto riguarda la pena di morte, c'è un piccolo non irrilevante dettaglietto: non torni indietro. Chi, e a che prezzo, prenderebbe la responsabilità di uccidere qualcuno in nome della giustizia? "Ops, ho sbagliato." Un po' come quel medico che si accorge di aver amputato la gamba sbagliata, caso successo da noi. Poi cosa fai? Metti il nastro adesivo? Un paio di chiodi per tenere insieme alla bell'e meglio?
Non lo ritengo un rischio accettabile in una società che comunque offre mezzi d'emarginazione per i ritenuti irrecuperabili differenti. Anche lì, uno che si ritrova dopo trent'anni in carcere a sostenere la sua innocenza, che finalmente gli vien riconosciuta, ha perso metà della vita. Ma almeno non tutta.
Altro lato della medaglia: le cosiddette "ricadute". Se uno è criminale, lo resta a vita, è pensiero comune. Come quello che una volta beve e fa un incidente, non deve assolutamente mai più poter guidare perché è necessariamente un pericolo perenne. Pentirsi di un gesto e agire di conseguenza è normale. Perché non dare la possibilità a un colpevole di redimersi come da natura umana?
Poi abbiamo i malati, psicopatici... Qua non mi pronuncio. La psicanalisi non è una scienza esatta. Non la reputo mezzo sufficiente di giudizio. Semplicemente per chi si rivela particolarmente violento o ripetuto, la pena si aggrava così tanto che il problema di un'eliminazione definitiva si pone solo in termini ridotti.
Nonostante questi due pensieri puramente pratici, c'è una ragione morale per cui non accetto la morte imposta. Ci sono situazioni in cui una persona ha motivi superiori per cui deve scegliere per un'altra. Ma sulla vita no. Non è una cosa che si può ristorare in alcun modo. Un briciolo di razionalità porta necessariamente a questa visione della vita. Solo che, fomentanti giornali e televisione, la rabbia rinchiude quella parte del cervello, nella quale risiede il buon senso, in un angolino buio.
- Morticia_o.O
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La pena di morte secondo me è frutto di una mentalità primitiva e per niente matura. Uccidere un uomo perchè ha ucciso ..io nn riesco nemmeno a vederne il senso. nn riesco proprio a mettermi nella mentalità degli americani che sono a favore. Eppure in 38 stati su 50 è stata adottata la pena di morte.
Mi ricordo che una volta era saltato fuori lo stesso discorso fra amici e qlc aveva detto "E se ti uccidessero una persona che ami, tu nn cercheresti vendetta?"..beh penso proprio di si..per lo meno inizialmente..senza dubbio sarei acciecata dall'odio. penso però che la giustizia nn si possa basare su un istinto, ma debba essere il frutto di ragionamenti e razionalità. La giusta "vendetta" penso corrisponderebbe al vedere seriamente punito l'uccisore e cioè a vederlo in prigione con un bell'ergastolo costretto a pensare continuamente e pentirsi..costretto a cambiare. Questa sarebbe la mia vendetta.. è chiaro però che il non inserire la pena di morte nn basta..qlc deve essere fatto..nn è possibile che una persona condannata x stupro sia libero di uccidere chi e cm vuole..
poi c'è un altro controsenso nella pena di morte :
Insomma come ci si può lamentare delle menti malate degli americani che fanno la guerra, che sterminano una scuola elementare, che si ammazzano ogni giorno, che portano sempre con sè una pistola da qndo sono quattordicenni quando anche ciò che dovrebbe essere "la giustizia" è tutto tranne che giusta???
Bah...davvero triste!!
Morty
P.S. cmq sul forum officiale di tommaso su forumfree ci sono delle discussioni impressionanti!dei sondaggi x votare la pena migliore..io rimango allibita nel leggerle..spero che si tratti solo di esaltati che si sentono forti e coraggiosi nascondendosi dietro a un forum ma purtroppo penso che in italia ci sia tanta gente che ragiona così..o per lo meno "non ragiona" così...bah..sempre più triste..
Mi ricordo che una volta era saltato fuori lo stesso discorso fra amici e qlc aveva detto "E se ti uccidessero una persona che ami, tu nn cercheresti vendetta?"..beh penso proprio di si..per lo meno inizialmente..senza dubbio sarei acciecata dall'odio. penso però che la giustizia nn si possa basare su un istinto, ma debba essere il frutto di ragionamenti e razionalità. La giusta "vendetta" penso corrisponderebbe al vedere seriamente punito l'uccisore e cioè a vederlo in prigione con un bell'ergastolo costretto a pensare continuamente e pentirsi..costretto a cambiare. Questa sarebbe la mia vendetta.. è chiaro però che il non inserire la pena di morte nn basta..qlc deve essere fatto..nn è possibile che una persona condannata x stupro sia libero di uccidere chi e cm vuole..
poi c'è un altro controsenso nella pena di morte :
Insomma come ci si può lamentare delle menti malate degli americani che fanno la guerra, che sterminano una scuola elementare, che si ammazzano ogni giorno, che portano sempre con sè una pistola da qndo sono quattordicenni quando anche ciò che dovrebbe essere "la giustizia" è tutto tranne che giusta???
Bah...davvero triste!!
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P.S. cmq sul forum officiale di tommaso su forumfree ci sono delle discussioni impressionanti!dei sondaggi x votare la pena migliore..io rimango allibita nel leggerle..spero che si tratti solo di esaltati che si sentono forti e coraggiosi nascondendosi dietro a un forum ma purtroppo penso che in italia ci sia tanta gente che ragiona così..o per lo meno "non ragiona" così...bah..sempre più triste..
- Shogun_o.O
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Re: "A quello bisognerebbe dargli la pena di morte"
Il punto è proprio questo. Secondo me non esistono "decisioni preventive" per questo genere di cose. Uccido un uomo (seppur un bastardo ammazza bambini) per evitare che in futuro si ripeta la stessa cosa? Mi sembra fantascienzasnuffz4lorda wrote:E' efficace, può essere un buon deterrente a livello preventivo, o serve solo ad appagare la nostra sete di vendetta? (giustizia?)
Uno Stato civile non dovrebbe nemmeno prendere in cosiderazione un'idea del genere (non a caso i ministri che l'hanno proposta sono i soliti noti... per intenderci gli stessi che salivano sui treni a spruzzare deodorante agli immigrati).
Piuttosto che batterci affinchè l'assassino di Tommaso venga condannato a morte, dovremo batterci affinchè venga condannato all'ergastolo, ma soprattutto affinchè sconti INTERAMENTE la sua pena.
Un uomo arrestato per stupro NON PUO' essere libero in meno di 6 anni. Una persona indagata per l'omicidio del proprio figlio NON PUO' essere ospitata a Porta a Porta o al Costanzo show.
...senza dimenticare che un uomo che conservava materiale pedopornografico in un computer nascosto in una cantina, seppur straziato dal dolore per la perdita del proprio figlio, dovrebbe anch'esso essere indagato, anzichè rilasciare interviste a ogni ora.
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Io parto dalla convinzione che é difficile se non impossibile aspirare alla perfetta giustizia. Per un motivo molto semplice: tutte le variabili in gioco (giudice, avvocato, leggi, etc) sono determinate (e viziate) dall'uomo, che in quanto tale commette errori. Se tutto fosse regolato a puntino non avremmo, per esempio, avvocati difensori che cercano l'assoluzione ad ogni costo, ma avremmo degli avvocati che si battono per una giusta pena, aiutando il giudice senza intralciarlo.
Riguardo la pena di morte sono d'accordo con molti di voi: non serve ed é barbara. Uno dei veri deterrenti, cui accenna Sho, é la certezza della pena... che non c'é. Infatti, SE TI PRENDONO (ed é già difficile se Striscia e le Iene non si occupano del tuo caso), SE TI CONDANNANO dopo averti preso (quindi hai la sfiga che il tuo processo non cade in prescrizione, il giudice stava bene e non scioperava, nessuno ha riscontrato vizi di forma e lo psichiatra che ti ha esaminato ha deciso che eri in grado di intendere e di volere), SE SEI ANCORA VIVO dopo la cattura e la condanna (in media i tempi dei processi son talmente lunghi che devi mettere in conto di non arrivare alla sentenza)... SEI SICURO che in carcere ci rimarrai poco: sconti di pena, buona condotta, bonus per il sovraffollamento, anno non bisestile, permessi premio, libera uscita, sconto malattia...
Ma il vero deterrente, decisivo, che é man mano scomparso con il consumismo ed il così detto "nichilismo", é il controllo sociale. Una volta nessuno avrebbe mai potuto organizzare una cosa del genere senza che tutto il paese o il quartiere lo sapesse. Oggi invece i motti sono "farsi i cavoli propri" , "finche non succede a me..." , "meglio non dire per non finire nei casini".
Lo stesso discorso vale per i casi del pazzo che fa a pezzi gli zii o della banda che stupra la ragazza.
Oggi questi delinquenti non solo sanno che la faranno franca o che uscirne non sarà impossibile, ma sanno anche che nessuno gli impedirà di provarci e che nessuno si farà troppe domande su ciò che stanno preparnado.
Inutile dire "per questo c'é la polizia, deve pensarci lo stato" ... la polizia va avvertita e lo stato siamo tutti noi.
Riguardo la pena di morte sono d'accordo con molti di voi: non serve ed é barbara. Uno dei veri deterrenti, cui accenna Sho, é la certezza della pena... che non c'é. Infatti, SE TI PRENDONO (ed é già difficile se Striscia e le Iene non si occupano del tuo caso), SE TI CONDANNANO dopo averti preso (quindi hai la sfiga che il tuo processo non cade in prescrizione, il giudice stava bene e non scioperava, nessuno ha riscontrato vizi di forma e lo psichiatra che ti ha esaminato ha deciso che eri in grado di intendere e di volere), SE SEI ANCORA VIVO dopo la cattura e la condanna (in media i tempi dei processi son talmente lunghi che devi mettere in conto di non arrivare alla sentenza)... SEI SICURO che in carcere ci rimarrai poco: sconti di pena, buona condotta, bonus per il sovraffollamento, anno non bisestile, permessi premio, libera uscita, sconto malattia...
Ma il vero deterrente, decisivo, che é man mano scomparso con il consumismo ed il così detto "nichilismo", é il controllo sociale. Una volta nessuno avrebbe mai potuto organizzare una cosa del genere senza che tutto il paese o il quartiere lo sapesse. Oggi invece i motti sono "farsi i cavoli propri" , "finche non succede a me..." , "meglio non dire per non finire nei casini".
Lo stesso discorso vale per i casi del pazzo che fa a pezzi gli zii o della banda che stupra la ragazza.
Oggi questi delinquenti non solo sanno che la faranno franca o che uscirne non sarà impossibile, ma sanno anche che nessuno gli impedirà di provarci e che nessuno si farà troppe domande su ciò che stanno preparnado.
Inutile dire "per questo c'é la polizia, deve pensarci lo stato" ... la polizia va avvertita e lo stato siamo tutti noi.
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La pena capitale è un deterrente per i crimini? No, sostiene qualcuno.
Ma l'ergastolo lo è?
E poi: nell'ergastolo non vi è alcun progetto di riabilitazione e reinserimento del criminale. Nessuno. Quindi se non è riabilitativo, è una punizione, un modo per "rimuovere" il delinquente dalla società. Eliminarlo forse non fisicamente ma come persona, cancellare il suo nome e cognome, rimuoverlo per sempre dal mondo.
Quindi la differenza fra le due cose qual è?
Come già osservato io credo che questa voglia di pena di morte sia la ricerca della sicurezza della pena. Una garanzia di giustizia. La sicurezza che il criminale in questione non potrà più fare del male ad altre persone. Nè adesso nè fra cinque, dieci, quindici anni. Mai più. Nessun cavillo burocratico, nessun appello, nessun avvocato, nessun permesso speciale. La pena di morte ci fa dormire tranquilli.
Ma l'ergastolo lo è?
E poi: nell'ergastolo non vi è alcun progetto di riabilitazione e reinserimento del criminale. Nessuno. Quindi se non è riabilitativo, è una punizione, un modo per "rimuovere" il delinquente dalla società. Eliminarlo forse non fisicamente ma come persona, cancellare il suo nome e cognome, rimuoverlo per sempre dal mondo.
Quindi la differenza fra le due cose qual è?
Come già osservato io credo che questa voglia di pena di morte sia la ricerca della sicurezza della pena. Una garanzia di giustizia. La sicurezza che il criminale in questione non potrà più fare del male ad altre persone. Nè adesso nè fra cinque, dieci, quindici anni. Mai più. Nessun cavillo burocratico, nessun appello, nessun avvocato, nessun permesso speciale. La pena di morte ci fa dormire tranquilli.
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D'accordissimo!7ede_o.O wrote:Io parto dalla convinzione che é difficile se non impossibile aspirare alla perfetta giustizia. Per un motivo molto semplice: tutte le variabili in gioco (giudice, avvocato, leggi, etc) sono determinate (e viziate) dall'uomo, che in quanto tale commette errori. Se tutto fosse regolato a puntino non avremmo, per esempio, avvocati difensori che cercano l'assoluzione ad ogni costo, ma avremmo degli avvocati che si battono per una giusta pena, aiutando il giudice senza intralciarlo.
Riguardo la pena di morte sono d'accordo con molti di voi: non serve ed é barbara. Uno dei veri deterrenti, cui accenna Sho, é la certezza della pena... che non c'é. Infatti, SE TI PRENDONO (ed é già difficile se Striscia e le Iene non si occupano del tuo caso), SE TI CONDANNANO dopo averti preso (quindi hai la sfiga che il tuo processo non cade in prescrizione, il giudice stava bene e non scioperava, nessuno ha riscontrato vizi di forma e lo psichiatra che ti ha esaminato ha deciso che eri in grado di intendere e di volere), SE SEI ANCORA VIVO dopo la cattura e la condanna (in media i tempi dei processi son talmente lunghi che devi mettere in conto di non arrivare alla sentenza)... SEI SICURO che in carcere ci rimarrai poco: sconti di pena, buona condotta, bonus per il sovraffollamento, anno non bisestile, permessi premio, libera uscita, sconto malattia...
Ma vorrei dire ancora qualcosina sul deterrente. Se a qualcuno di noi dicessero "occhio, se fai questo c'è la pena di morte", noi avremmo paura? SI'. Perché siamo persone normali. Ma un bel sicario mafioso, abituato ad uccidere a pagamento, che deve affrontare magari guardie del corpo e polizia nel suo lavoro, ha così tanta paura della morte? No: non gliene frega niente. La vita non è il valore supremo per tutti. Molti pensano di più all'onore. Sembra una cazzata, eppure... Vi ricordate quando hanno catturato uno dei Di Lauro, boss di Napoli? Gli avevano scattato delle foto mentre, ammanettato, veniva arrestato. Sguardo sicuro, testa alta, mica si mette a piangere. E i ragazzi di Napoli si scambiavano quella foto sui cellulari, perché per loro era un mito. Ecco: in un ambiente del genere, se l'avessero ucciso sarebbe anche diventato un eroe, un martire. Prima di uccidere qualcuno bisogna umiliarlo, per non creare un martire (il cristianesimo ha avuto successo anche perché i martiri salivano sul rogo gridando la loro fede... Leggere 1984 di Orwell). E secondo voi un uomo così aveva paura di morire? Introdurre la pena di morte non avrebbe dissuaso lui, e avrebbe forse creato il mito del criminale. ERRORE DA NON COMMETTERE.
Inoltre, qualcuno dice che noi dobbiamo pagare per i detenuti, per esempio il cibo, e uccidendoli si risparmia. Beh, in America avevano fatto qualche calcolo. Considerato quanto ci vuole perché la condanna diventi esecutiva (e coi tempi dell'Italia...), tempo in cui comunque quello va mantenuto, e considerando le indennità date al boia e cose simili, alla fine uccidere costa di più!
In più, c'è sempre la possibilità di uccidere un innocente (Rocco Derek Barnabei, italoamericano ucciso credo nel 2000 per uno stupro, dopo che la cartella con le prove del DNA che lo inchiodava era sparita e poi riapparsa dal nulla, e poi si sono accorti che è stato un errore... Fa riflettere sulla CIVILISSIMA America...); non c'è spazio per un pentimento e recupero del detenuto; si pone il serio problema di COME uccidere senza far soffrire (sempre nella civilissima America stanno usando un metodo, l'iniezione letale, che a quanto pare è dolorosissimo, tanto che sono state sospese parecchie pene perché i boia si rifiutano).
Insomma, la pena di morte non dissuade, rischia di creare eroi da imitare, è costosa, se la condanna è ingiusta non c'è più niente da fare, non c'è spazio per il pentimento... Ma permette di sfogare la rabbia. E a questo proposito vorrei ricordare che la vendetta è spesso meno soddisfacente di quanto non la si immagini e pregusti. Uno vorrebbe strangolarli con le proprie mani, quei bastardi che hanno ucciso Tommaso, e invece si è costretti a far fare a qualcun'altro, che ha tra l'altro l'incarico di uccidere senza far soffrire (in teoria...), quindi altra soddisfazione in meno, e poi in generale non si può assistere. Sarebbe COSI' soddisfacente?
Tu vedi delle cose e chiedi: perché? Ma io sogno di cose che non ci sono mai state, e che forse non ci saranno mai, e dico: perché no?
--- Wolfgang Güllich
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riallacciandomi con il dicorso di fede direi che da quando mondo e' mondo chi puo' farla franca la fa sempre franca. Alla fine e' come il tribuanale dell'aia. Una gran cazzata. Paga il piu' vulnerabile dei dittatori, mentre tutti gli altri stati, anche grandi non saranno mai accusati di niente. (guarda la cina per l'invasione del pacifico tibet, cosa ignobile .... peggio che sparare sulla crocie rossa)
In sintesi la giustizia non esiste. Esistono delle convenzioni sociali. Chi non vuole rispettarle o emigra o va in prigione. Le pene sono in fin dei conti totalmente prive di importanza. Erano meno ipocrite le pene del medioevo: misurate sul grado sociale. Dal buffetto sulla mano alla garrota. Quindi come dice anche lysor meglio non avere la pena di morte, in rispetto alle vittime del sistema. E dico questo perche' una sola vittma del sistema e' gia troppo.
In sintesi la giustizia non esiste. Esistono delle convenzioni sociali. Chi non vuole rispettarle o emigra o va in prigione. Le pene sono in fin dei conti totalmente prive di importanza. Erano meno ipocrite le pene del medioevo: misurate sul grado sociale. Dal buffetto sulla mano alla garrota. Quindi come dice anche lysor meglio non avere la pena di morte, in rispetto alle vittime del sistema. E dico questo perche' una sola vittma del sistema e' gia troppo.
- Shauron_o.O
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Re: "A quello bisognerebbe dargli la pena di morte"
Rispolvero questo topic in occasione della morte di Sarah per i nuovi (ora ne siamo di più rispetto al 2006 e il Necroposting non esiste ). Il triste epilogo del caso "Sara" si è risolto con la confessione dello zio. Rispetto al caso Tommaso (chissa dove stanno gli esecutori dell´omicidio ora) oggi il caso è stato amplificato dal "nuovo media", Facebook.
Mi sono ritrovato a leggere persone che prima pensavo che Sarah fosse la tipica bimbominchia che fosse scappata di casa salvo poi pentirsi e chiedere la pena di morte per lo zio. Ma non una normale pena di morte, ma una tortura fisica fino alla morte.
Come chi ha scritto sopra di me penso che la Pena di morte sia una delle pene più inutili che si possa applicare. Tanto per cominciare ora lo zio pensa seriamente di suicidarsi quindi perchè accontentarlo?
Inoltre non sappiamo cosa ci sia dopo, viviamo nella speranza che, per chi commetta atti barbari, ci sia una punizione inimmaginabile, una giustizia superiore appunto. Ma chi ci da la certezza della pena attraverso la morte? Nessuno. Magari stiamo solo giocando ad un nuovo Matrix e quando moriamo ci ritroviamo con la scritta "Inser New Coin"
L´Ergastolo poi credo che sia altrettanto inutile. Prendi una persona dannosa per la società e la metti in carcere a vita. In questo modo elimini il rischio tramutandolo in debito per lo stato. La persona deve mangiare, ha diritto alla salute come tutti noi, ha dei diritti!
La pena migliore secondo me consinste, come ha detto Gnaffo, nel lavorare a vita, senza esser pagato ovviamente. Vivere per lavororare e fare il peggior lavoro disponibile.
Serve gente per pulire una discarica? Vai te.
Serve gente per piantare acri di insalata nel triveneto? Vai te.
Bisogna costruire le case in Abbruzzo ma la mano d´opera costa troppo e la finanziaria non basta? Tranquilli, ci sono loro.
Devono avere cibo appena sufficente per rispettare il bisogno di Kcal giornaliero e devono dormire quanto basta per non aver disturbi del sonno, altrimenti non sono più produttivi.
Una persona come lo zio di Sara deve aver cosí tanto lavoro da fare che manco il tempo e la voglia di andare al Maurizio Costanzo Show deve avere.
Come quando agli States serviva mano d´opera per costruire le ferrovie. Dimmi te che senso ha tenere una persona in carcere, cosa ce ne facciamo del suo pentimento e delle sue ore passate a pensare una volta morto di vecchiaia o magari suicida?
Nulla ci porterà un innocente morto in vita, ma darle l´ergastolo e perdere anche uno che lavorava è una doppia perdita (assolutamente non paragonabile con un innocente morto ovviamente).
Chi mettiamo a controllare loro mentre lavorano? 1 Guardia giudiziara e 3 condannati per crimini minori (legati al mondo della finanza/truffa) che controllano 5 assassini. Non credo che qualcuno condannato a 1 anno si rischia tutto per aiutare un assasino violento a scappare.
Mi sono ritrovato a leggere persone che prima pensavo che Sarah fosse la tipica bimbominchia che fosse scappata di casa salvo poi pentirsi e chiedere la pena di morte per lo zio. Ma non una normale pena di morte, ma una tortura fisica fino alla morte.
Come chi ha scritto sopra di me penso che la Pena di morte sia una delle pene più inutili che si possa applicare. Tanto per cominciare ora lo zio pensa seriamente di suicidarsi quindi perchè accontentarlo?
Inoltre non sappiamo cosa ci sia dopo, viviamo nella speranza che, per chi commetta atti barbari, ci sia una punizione inimmaginabile, una giustizia superiore appunto. Ma chi ci da la certezza della pena attraverso la morte? Nessuno. Magari stiamo solo giocando ad un nuovo Matrix e quando moriamo ci ritroviamo con la scritta "Inser New Coin"
L´Ergastolo poi credo che sia altrettanto inutile. Prendi una persona dannosa per la società e la metti in carcere a vita. In questo modo elimini il rischio tramutandolo in debito per lo stato. La persona deve mangiare, ha diritto alla salute come tutti noi, ha dei diritti!
La pena migliore secondo me consinste, come ha detto Gnaffo, nel lavorare a vita, senza esser pagato ovviamente. Vivere per lavororare e fare il peggior lavoro disponibile.
Serve gente per pulire una discarica? Vai te.
Serve gente per piantare acri di insalata nel triveneto? Vai te.
Bisogna costruire le case in Abbruzzo ma la mano d´opera costa troppo e la finanziaria non basta? Tranquilli, ci sono loro.
Devono avere cibo appena sufficente per rispettare il bisogno di Kcal giornaliero e devono dormire quanto basta per non aver disturbi del sonno, altrimenti non sono più produttivi.
Una persona come lo zio di Sara deve aver cosí tanto lavoro da fare che manco il tempo e la voglia di andare al Maurizio Costanzo Show deve avere.
Come quando agli States serviva mano d´opera per costruire le ferrovie. Dimmi te che senso ha tenere una persona in carcere, cosa ce ne facciamo del suo pentimento e delle sue ore passate a pensare una volta morto di vecchiaia o magari suicida?
Nulla ci porterà un innocente morto in vita, ma darle l´ergastolo e perdere anche uno che lavorava è una doppia perdita (assolutamente non paragonabile con un innocente morto ovviamente).
Chi mettiamo a controllare loro mentre lavorano? 1 Guardia giudiziara e 3 condannati per crimini minori (legati al mondo della finanza/truffa) che controllano 5 assassini. Non credo che qualcuno condannato a 1 anno si rischia tutto per aiutare un assasino violento a scappare.
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Re: "A quello bisognerebbe dargli la pena di morte"
non "come" noi...in verità purtroppo ha molti + diritti di noi!Shauron_o.O wrote: ha diritto alla salute come tutti noi
Dal carcere ci mandano le consulenze x delle scemate (tipo dermatite al volto, prurito, verruche...) e entro 2 o 3 giorni al massimo uno di noi DEVE andare a visitare il poverino in carcere...tu prova a chiedere una visita per una dermatite e vedrai che il tempo di attesa minimo è di uno o 2 mesi
(e questo vale x tutte le branche mediche, il carcere ha canali preferenziali x qualsiasi prestazione sanitaria...e ovviamente le visite anche x le cose + banali le paga lo Stato...cioè noi )
- Shauron_o.O
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Re: "A quello bisognerebbe dargli la pena di morte"
E su questo tema aggiungo anche una cosa.
Tempo fa mio padre riforniva un cliente che riuscì a prender un lavoro per un carcere nel lazio (ora non ricordo quale). Si occupava di rifornirlo con frutta e verdura ma dopo un po´ dovette rescindere il contratto di lavoro.
Doveva rispettare tempistiche e qualità del prodotto mai richiesti prima di allora e tutto questo per degli scarti della società civile. Roba che noi dobbiamo fare il giro da due o tre negozianti se vogliamo il meglio.
Ovviamente con questo non voglio dire che i carcerati vivono nel lusso ma sicuramente gran parte di loro non meritano nulla di quel che hanno. Che sia poco o che sia molto in ogni caso è sempre troppo. (parlo ovviamente degli assassini, di chi ha mandato per strada tanta gente o degli stupratori, la lista è comunque abbastanza lunga...)
Tempo fa mio padre riforniva un cliente che riuscì a prender un lavoro per un carcere nel lazio (ora non ricordo quale). Si occupava di rifornirlo con frutta e verdura ma dopo un po´ dovette rescindere il contratto di lavoro.
Doveva rispettare tempistiche e qualità del prodotto mai richiesti prima di allora e tutto questo per degli scarti della società civile. Roba che noi dobbiamo fare il giro da due o tre negozianti se vogliamo il meglio.
Ovviamente con questo non voglio dire che i carcerati vivono nel lusso ma sicuramente gran parte di loro non meritano nulla di quel che hanno. Che sia poco o che sia molto in ogni caso è sempre troppo. (parlo ovviamente degli assassini, di chi ha mandato per strada tanta gente o degli stupratori, la lista è comunque abbastanza lunga...)
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Re: "A quello bisognerebbe dargli la pena di morte"
Quattro anni fa non avrei mai immaginato di dire una cosa del genere ma oggi, nel 2010, conscio del fatto che in Italia la certezza della pena è un'utopia, spero vivamente che in carcere qualcuno faccia giustizia
Tra l'altro ieri è stata arrestata anche Sabrina Misseri... e ho la netta sensazione che ancora ci siano tante cose che devono ancora salire a galla (e sono altrettanto certo che i giornalisti sappiano già, ma non possono ancora dire niente)
Tra l'altro ieri è stata arrestata anche Sabrina Misseri... e ho la netta sensazione che ancora ci siano tante cose che devono ancora salire a galla (e sono altrettanto certo che i giornalisti sappiano già, ma non possono ancora dire niente)
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Re: "A quello bisognerebbe dargli la pena di morte"
Beh, francamente non credo che i carceri italiani siano dei gran bei posti. Altrimenti non si spiegherebbe il tasso dei suicidi...
Non sono informato di persona sulla condizione delle carceri ma quello sul loro sovraffollamento è un problema estremamente sentito (ho visto servizi dove 6 persone vivevano in una cella di pochi metri quadri...).
In definitiva non generalizzerei troppo. I problemi delle carceri sono enormi (mancanza di fondi, personale penitenziario, spazi). E coloro che in carcere ci finiscono davvero, spesso, sono poveracci che non hanno avuto la possibilità di permettersi un avvocato, o immigrati clandestini che in Italia vengono trattati come bestiame.
E' il famoso paradosso per cui se frodi lo Stato per milioni di euro non ti succede nulla o quasi, ma se rubi una mela al mercato...
La cosa che mi ha sconvolto, ultimamente, è la vicenda del ragazzo italiano (probabilmente uno spacciatore ed una pessima persona) che è stato ucciso in un carcere francese. L'Italia ha chiesto indietro la salma per una nuova autopsia e in Italia è arrivato il suo corpo senza organi interni e con fratture che non risultavano dai referti francesi... e quando la madre ha inscenato una protesta di fronte al carcere francese è stata arrestata, pestata (2 costole incrinate) e rispedita in Italia solo per via del nostro intervento diplomatico...
In sostanza guai a non garantire i diritti dei carcerati (anche se è ovvio che costano... da quello che mi dicevano però, la maggior parte della gente in carcere lavora, diciamo i condannati "normali" di cui non si sente mai parlare, è anche un modo per reintegrarli nella società).
Non sono informato di persona sulla condizione delle carceri ma quello sul loro sovraffollamento è un problema estremamente sentito (ho visto servizi dove 6 persone vivevano in una cella di pochi metri quadri...).
In definitiva non generalizzerei troppo. I problemi delle carceri sono enormi (mancanza di fondi, personale penitenziario, spazi). E coloro che in carcere ci finiscono davvero, spesso, sono poveracci che non hanno avuto la possibilità di permettersi un avvocato, o immigrati clandestini che in Italia vengono trattati come bestiame.
E' il famoso paradosso per cui se frodi lo Stato per milioni di euro non ti succede nulla o quasi, ma se rubi una mela al mercato...
La cosa che mi ha sconvolto, ultimamente, è la vicenda del ragazzo italiano (probabilmente uno spacciatore ed una pessima persona) che è stato ucciso in un carcere francese. L'Italia ha chiesto indietro la salma per una nuova autopsia e in Italia è arrivato il suo corpo senza organi interni e con fratture che non risultavano dai referti francesi... e quando la madre ha inscenato una protesta di fronte al carcere francese è stata arrestata, pestata (2 costole incrinate) e rispedita in Italia solo per via del nostro intervento diplomatico...
In sostanza guai a non garantire i diritti dei carcerati (anche se è ovvio che costano... da quello che mi dicevano però, la maggior parte della gente in carcere lavora, diciamo i condannati "normali" di cui non si sente mai parlare, è anche un modo per reintegrarli nella società).
- Shauron_o.O
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Re: "A quello bisognerebbe dargli la pena di morte"
Sulle Iene, qualche giorno fa: http://www.video.mediaset.it/video/iene ... dello.html
OMICIDI con un lavoro su un'isola favolosa. Si fidanzano, fanno famiglia e lavorano modestamente.
Complimenti.
OMICIDI con un lavoro su un'isola favolosa. Si fidanzano, fanno famiglia e lavorano modestamente.
Complimenti.
- Beavis
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Re: "A quello bisognerebbe dargli la pena di morte"
Il problema è quello che dice il cugino, se sei famoso o hai i soldi in galera ci vai nel lusso se ci vai e ci resti poco vedi Tanzi e vari camorristi.
Se invece sei un povero diavolo ti sbattono in una cella piena di altri poveri diavoli come te e nessuno ne sa più nulla.
Il sovraffollamento delle carceri si risolverebbe subito se non ci fosse la tanto sensibile opinione pubblica condita di associazioni inutili che non si fano gli affare suoi, basterebbe prendere i carcerati e fargli costruire carceri nuovi.
Ma guai a noi metterli a lavorare veramente? No dobbiamo recuperarli facendogli intrecciare cestini e lavare mutande i poveracci chiaramente, perchè i vip sono troppo impegnati a navigare in internt, guardare la partita sul plasma e dirigere il loro clan camorristico dal carcere
Tutti a tirar su muri li manderei e quando abbiamo abbastanza carceri li mettiamo a pedalare 10 ore al giorno per produrre elettricità
Se invece sei un povero diavolo ti sbattono in una cella piena di altri poveri diavoli come te e nessuno ne sa più nulla.
Il sovraffollamento delle carceri si risolverebbe subito se non ci fosse la tanto sensibile opinione pubblica condita di associazioni inutili che non si fano gli affare suoi, basterebbe prendere i carcerati e fargli costruire carceri nuovi.
Ma guai a noi metterli a lavorare veramente? No dobbiamo recuperarli facendogli intrecciare cestini e lavare mutande i poveracci chiaramente, perchè i vip sono troppo impegnati a navigare in internt, guardare la partita sul plasma e dirigere il loro clan camorristico dal carcere
Tutti a tirar su muri li manderei e quando abbiamo abbastanza carceri li mettiamo a pedalare 10 ore al giorno per produrre elettricità
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