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by Lelus_o.O » 09/11/2005 14:57
Da Novarese doc penso di aver mangiato cose più raccapriccianti di un formaggio con i vermi. Spina dorsale della mia dieta è la rana, ottima in brodo (saporitissimo, è stato il primo brodo che ho bevuto), o in una croccante frittura. Celeberrimo il piatto novarese-vercellese per eccellenza: ris e ran, riso e rane! Ma il vero fascino della gastronomia novarese è il complesso rituale della caccia alla rana: ci si nasconde in riva ai fossi, ed armeggiando dei retini si balza sugli ignari anfibi per intrappolarli, cosa assai difficile che richiede l'agilità che sono un ventennale "ciaparani" può avere.
Un altro metodo molto scenografico è andar per rane con la lampada in una notte d'estate: sfruttando la luce di una lanterna si attirano frotte numerosissime di anuri nella cesta, per poi intrappolarli in un concerto di gracidii. Tuttavia le rane, con i diserbanti e i canali meglio costruiti stanno scomparendo, e negli ultimi 5 anni c'è stato un crollo esponenziale.
Assai complesso e veramente schifoso è il rito sadico della pulitura, veramente peggio dello scuoiare bestie da pelliccia.
Si afferra la rana e con una rapida mossa si incide la pelle, che viene via come la buccia di una pesca, il problema è che la rana ha la sgradevole abitudine di saltare via anche senza pelle scappando per il cortile...
D'ogni modo chi si schifa e grida allo scandalo, in genere è perchè non ha mai visto macellare un animale e la carne la vede solo impacchettata al supermercato, macellare qualunque animale è sempre inevitabilemnte sanguinolento e doloroso per la bestia.
Gli estimatori della rana, si dividono in due scuole di pensiero tra chi ne utilizza soltanto le coscette posteriori e chi le cuoce tutte intere.
La gastronomia popolare predilige la rana completa, semmai con le zampe ripiegate su se stesse, per evitare che la contrazione dei muscoli durante la cottura dia loro quell'aspetto vagamente umanoide che disturba la sensibilità di molti commensali. Una volta fritta, la rana, se è di piccole dimensioni, si sgranocchia completamente, ossa comprese, come d'uso anche con gli uccellini. La gastronomia colta invece seleziona solo le parti carnose, cioè le cosce posteriori, ma non modifica la modalità di cottura.
La rana, è nutrizionalmente un capolavoro della natura, ricchissima di ferro, vitamine e proteine, è pressochè priva di grasso ed è una delle carni più magre conosciute.
Un altro alimento che si trova sgradevole se si conosce la procedura della produzione è l'idromele, il fermentato di miele.
Da anni lo produco, ed è una delizia, ma dovere togliere il lerciume di lievito che si accumula schiumoso in superficie è qualchecosa di abbastanza spiacevole, e rende l'idea di come birra, idromele e sidro non siano altro che brodaglie marce.
Personalmente ho sperimentato anche il gatto, e l'ho trovato decisamente buono (simile al coniglio), e ho assaggiato, pur non essendomi piaciuta, la carne di struzzo e la relativa frittata.