Marcetto: il formaggio coi vermi (e altre delizie)
- snuffz
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Marcetto: il formaggio coi vermi (e altre delizie)
Gironzolando su alcuni siti di insetti, ho trovato un interessante discussione a proposito del Marcetto, formaggio sardo con i vermi (esiste anche una variante abruzzese del prodotto). La vendita di questo prodotto è vietata, quindi è possibile assaggiarlo unicamente tramite conoscenze o direttamente dai pastori dell'isola del mirto
(Io non l'ho mai mangiato ma la cosa mi ha sempre incuriosito)
Comunque....
I vermetti che si agitano freneticamente nel formaggio sono larve della Piophila casei http://www.hadleyweb.pwp.blueyonder.co. ... _casei.jpg.
E' importante che le larve non superino i 2 mm di lunghezza, ed è ugualmente importante masticare bene, poichè (copio/incollo direttamente da aracnofilia): i loro uncini boccali possono causare, se ingeriti, lesioni intestinali... almeno in teoria... e sono possibili contaminazioni batteriche
Peccato che Zeavis non bazzichi più qui da noi, mi sarebbe piaciuto sentire l'opinione di un pizziniddu.
Last edited by snuffz on 10/11/2005 08:36, edited 1 time in total.
- ayakuccia_o.O
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mah... si usavano anche da noi...
io l'ho mangiato e devo dire che (cercando di nn pensare al fatto che stavo ingoiando vermi VIVI) era piuttosto buono... un po' piccantello ma buono ...ai tempi di mia nonna lo mangiavano tutti, in genovese i vermi vengono chiamati "grilli"...xchè saltano...e quando uscivano dal piatto mia nonna li raccoglieva col pane (a mo' di scarpetta") !!!
io l'ho mangiato e devo dire che (cercando di nn pensare al fatto che stavo ingoiando vermi VIVI) era piuttosto buono... un po' piccantello ma buono ...ai tempi di mia nonna lo mangiavano tutti, in genovese i vermi vengono chiamati "grilli"...xchè saltano...e quando uscivano dal piatto mia nonna li raccoglieva col pane (a mo' di scarpetta") !!!
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E' incredibile come il mio carissimo e stimatissimo collega riesca a navigare su siti assolutamente schifosi. Pensate che mi raccontava anche come risparmiare sul cibo per chi possiede un ragno creando un "allevamento" di moscerini in casa. Ma immaginatevi voi di avere un simile bestiario che vi ronza tra le mura domestiche. Senza contare poi queste sorte di larve dentate che vi gironzlano per lo stomaco mordicchiandovi... anzi no... basta masticare bene... molto bene. Ma pensa te... E pensare che io sono un amante di formaggi muffosi e ultramuffosi, ma l'idea di vedere vermetti che si agitano mi fa venire il conato! Bleaaaaahhhhh
Bepi & Banana
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Nel caso possediate un ragno in un terrario o vogliate comunque allevarne uno (parlo di comuni ragni tessitori) il modo più veloce per produrargli appetitosi moscerini e lasciare dell'uva nel terraio.Pensate che mi raccontava anche come risparmiare sul cibo per chi possiede un ragno creando un "allevamento" di moscerini in casa.
Semplice ed economico
Per quanto riguarda il formaggio coi vermicelli, ho sentito dire che è buonissimo.... ecco un link sulla sua preparazione.
http://www.agraria.org/prodottitipici/caciomarcetto.htm
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Ecco, io invece sono proprio il tipo opposto: in generale i formaggi mi fanno schifo, a meno che il loro sapore non si senta. In un panino/toast/pizza ci può stare: sciolto si mescola ad altro e il sapore non si sente tanto. Da freddo invece non mi va. E se c'è qualcosa che mi fa davvero star male è il gorgonzola, il taleggio, quelle cose che Bush cercava di inviare in Iraq per poi dire che avevano trovato le armi di distruzione di massa...
Tu vedi delle cose e chiedi: perché? Ma io sogno di cose che non ci sono mai state, e che forse non ci saranno mai, e dico: perché no?
--- Wolfgang Güllich
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Da Novarese doc penso di aver mangiato cose più raccapriccianti di un formaggio con i vermi. Spina dorsale della mia dieta è la rana, ottima in brodo (saporitissimo, è stato il primo brodo che ho bevuto), o in una croccante frittura. Celeberrimo il piatto novarese-vercellese per eccellenza: ris e ran, riso e rane! Ma il vero fascino della gastronomia novarese è il complesso rituale della caccia alla rana: ci si nasconde in riva ai fossi, ed armeggiando dei retini si balza sugli ignari anfibi per intrappolarli, cosa assai difficile che richiede l'agilità che sono un ventennale "ciaparani" può avere.
Un altro metodo molto scenografico è andar per rane con la lampada in una notte d'estate: sfruttando la luce di una lanterna si attirano frotte numerosissime di anuri nella cesta, per poi intrappolarli in un concerto di gracidii. Tuttavia le rane, con i diserbanti e i canali meglio costruiti stanno scomparendo, e negli ultimi 5 anni c'è stato un crollo esponenziale.
Assai complesso e veramente schifoso è il rito sadico della pulitura, veramente peggio dello scuoiare bestie da pelliccia.
Si afferra la rana e con una rapida mossa si incide la pelle, che viene via come la buccia di una pesca, il problema è che la rana ha la sgradevole abitudine di saltare via anche senza pelle scappando per il cortile...
D'ogni modo chi si schifa e grida allo scandalo, in genere è perchè non ha mai visto macellare un animale e la carne la vede solo impacchettata al supermercato, macellare qualunque animale è sempre inevitabilemnte sanguinolento e doloroso per la bestia.
Gli estimatori della rana, si dividono in due scuole di pensiero tra chi ne utilizza soltanto le coscette posteriori e chi le cuoce tutte intere.
La gastronomia popolare predilige la rana completa, semmai con le zampe ripiegate su se stesse, per evitare che la contrazione dei muscoli durante la cottura dia loro quell'aspetto vagamente umanoide che disturba la sensibilità di molti commensali. Una volta fritta, la rana, se è di piccole dimensioni, si sgranocchia completamente, ossa comprese, come d'uso anche con gli uccellini. La gastronomia colta invece seleziona solo le parti carnose, cioè le cosce posteriori, ma non modifica la modalità di cottura.
La rana, è nutrizionalmente un capolavoro della natura, ricchissima di ferro, vitamine e proteine, è pressochè priva di grasso ed è una delle carni più magre conosciute.
Un altro alimento che si trova sgradevole se si conosce la procedura della produzione è l'idromele, il fermentato di miele.
Da anni lo produco, ed è una delizia, ma dovere togliere il lerciume di lievito che si accumula schiumoso in superficie è qualchecosa di abbastanza spiacevole, e rende l'idea di come birra, idromele e sidro non siano altro che brodaglie marce.
Personalmente ho sperimentato anche il gatto, e l'ho trovato decisamente buono (simile al coniglio), e ho assaggiato, pur non essendomi piaciuta, la carne di struzzo e la relativa frittata.
Un altro metodo molto scenografico è andar per rane con la lampada in una notte d'estate: sfruttando la luce di una lanterna si attirano frotte numerosissime di anuri nella cesta, per poi intrappolarli in un concerto di gracidii. Tuttavia le rane, con i diserbanti e i canali meglio costruiti stanno scomparendo, e negli ultimi 5 anni c'è stato un crollo esponenziale.
Assai complesso e veramente schifoso è il rito sadico della pulitura, veramente peggio dello scuoiare bestie da pelliccia.
Si afferra la rana e con una rapida mossa si incide la pelle, che viene via come la buccia di una pesca, il problema è che la rana ha la sgradevole abitudine di saltare via anche senza pelle scappando per il cortile...
D'ogni modo chi si schifa e grida allo scandalo, in genere è perchè non ha mai visto macellare un animale e la carne la vede solo impacchettata al supermercato, macellare qualunque animale è sempre inevitabilemnte sanguinolento e doloroso per la bestia.
Gli estimatori della rana, si dividono in due scuole di pensiero tra chi ne utilizza soltanto le coscette posteriori e chi le cuoce tutte intere.
La gastronomia popolare predilige la rana completa, semmai con le zampe ripiegate su se stesse, per evitare che la contrazione dei muscoli durante la cottura dia loro quell'aspetto vagamente umanoide che disturba la sensibilità di molti commensali. Una volta fritta, la rana, se è di piccole dimensioni, si sgranocchia completamente, ossa comprese, come d'uso anche con gli uccellini. La gastronomia colta invece seleziona solo le parti carnose, cioè le cosce posteriori, ma non modifica la modalità di cottura.
La rana, è nutrizionalmente un capolavoro della natura, ricchissima di ferro, vitamine e proteine, è pressochè priva di grasso ed è una delle carni più magre conosciute.
Un altro alimento che si trova sgradevole se si conosce la procedura della produzione è l'idromele, il fermentato di miele.
Da anni lo produco, ed è una delizia, ma dovere togliere il lerciume di lievito che si accumula schiumoso in superficie è qualchecosa di abbastanza spiacevole, e rende l'idea di come birra, idromele e sidro non siano altro che brodaglie marce.
Personalmente ho sperimentato anche il gatto, e l'ho trovato decisamente buono (simile al coniglio), e ho assaggiato, pur non essendomi piaciuta, la carne di struzzo e la relativa frittata.
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Lelus_o.O wrote:Si afferra la rana e con una rapida mossa si incide la pelle, che viene via come la buccia di una pesca, il problema è che la rana ha la sgradevole abitudine di saltare via anche senza pelle scappando per il cortile...
ma povere ranocchie... nn puoi prima ammazzarle, che ne so, tagliando loro la testa? e dire che io ti ho sempre stimato lelus, ci rimango male scoprendo questo tuo lato crudele...
Personalmente ho sperimentato anche il gatto, e l'ho trovato decisamente buono (simile al coniglio),
OMIODDIO!!! non ti farò mai conoscere la mia povera Maggie!!!
...e poi fammi capire: dove cavolo lo hai mangiato un gatto? in un ristorante cinese? mamma mia, nn dirmi che mangi anche i cani!
...SONO SCONCERTATA...
- FdD_Leviatano
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