Forse sono gnocco ma il software di Nyarlath non sono riuscito ad utilizzarlo
Ma vediamo di unire un paio di post scacchistici ossia quello di France e quello di Snuffz.
Come si affronta una partita e le sue fasi principali:
Apertura (fase 1):
Per apertura si intende la prima parte della partita, quando i giocatori sono impegnati nella fase dello sviluppo dei pezzi, per far assumere ai rispettivi schieramenti una posizione ottimale sulla scacchiera.
Non è facile definire con precisione dei criteri universalmente validi per iniziare bene una partita, ma si può affermare che è senz'altro fondamentale mobilitare fin dal principio il maggior numero di pezzi del proprio schieramento con l'obbiettivo sia di controllare il centro della scacchiera, zona altamente strategica di ogni partita, sia di porre il re al riparo dagli attacchi avversari nella fase del mediogioco, in attesa di attivarlo nel finale di partita quando diventerà un pezzo attivo a tutti gli effetti.
Su quale apertura utilizzare dipende da alcuni fattori; ad esempio se so che il mio avversario patisce un tipo di apertura subito ne approfitto. Ovviamente però anche io devo conoscere bene quell'apertura. E' meglio sempre non uscire da ciò che non si conosce all'inizio e con avversari di un certo livello. Ogni apertura ha così tante sfaccettature che si verrebbe malamente calpestati dopo pochissimo.
Medio gioco (fase 2):
È praticamente impossibile riassumere in breve spazio e soprattutto tempo, l'incredibile numero di temi tattici che possono presentarsi in una qualsiasi partita a scacchi, quindi ve ne mostrerò solo alcuni che ritengo i principali:
L'interferenza: appare abbastanza spesso nelle partite a scacchi e consiste nello spezzare il legame fra pezzo avversario difendente e pezzo avversario difeso tramite l'interposizione di un proprio pezzo lungo la linea che congiunge i primi due.
I pedoni mobili: i pedoni, i pezzi meno forti degli scacchi, possono talvolta diventare l'elemento decisivo nello scontro sulla scacchiera. La loro forza aumenta notevolemente se sono mobili, ovvero non bloccati da pezzi avversari, e soprattutto se possono avanzare fianco a fianco su colonne adiacenti
Scacco di scoperta: è un caso particolare d'attacco di scoperta che consiste nel dare scacco al Re avversario indirettamente, ovvero non con il pezzo che si è mosso per ultimo, bensì con un altro pezzo che vede prolungata la propria linea d'azione dal movimento del primo pezzo. Gli effetti dello scacco di scoperta sono molto variabili e vanno dal guadagno di un piccolo vantaggio posizionale fino addirittura allo scacco matto.
La batteria degli alfieri: gli alfieri in batteria, ovvero affiancati su due diagonali adiacenti, sono di sovente l'elemento decisivo in un attacco sull'ala opposta a dove essi sono posizionati.
Il vortice: è un tatticismo basato sull'azione di una batteria composta da una Torre ed un Alfiere. I due pezzi attaccano alternativamente il loro obbiettivo tramite il movimento oscillatorio della Torre su una colonna od una riga. Ed è proprio la Torre, con questo movimento, ad arrecare gravi danni allo schieramento avversario. Il vortice è un tema tattico non molto frequente sulle scacchiere, ma sicuramente è uno dei più spettacolari.
La strategia del mediogioco riguarda l'ideazione e la conduzione di un piano di gioco per riuscire a vincere la partita, o almeno per non perderla (assurdo ma è così). In tal senso la strategia non tratta di precise sequenze di mosse da compiere per ottenere un vantaggio materiale o per dare il matto (come invece accade con la tattica), bensì suggerisce la dislocazione ideale dei singoli pezzi o dell'intero schieramento per creare le premesse per un attacco vincente o una buona difesa.
Una casa (casella) della scacchiera viene definita forte se rispetta le seguenti tre condizioni:
1) è al riparo dall'attacco dei Pedoni avversari;
2) è vicina alle linee avversarie;
3) deve essere possibile controllarla con qualche proprio pezzo, al fine eventualmente di usarla come avamposto nel campo nemico.
Una casa invece viene definita debole se è forte per l'avversario
Come ho già detto ad alcuni di voi il controllo del centro della scacchiera assume un'importanza fondamentale in ogni partita a scacchi degna di questo nome. Infatti è proprio il dominio di questa zona della scacchiera a determinare in genere le maggiori possibilità di successo di un contendente sull'altro. Il motivo è dovuto al fatto che molti pezzi, e per primi i Cavalli, diventano molto più pericolosi se possono avere un ampio raggio d'azione, e proprio il centro costituisce per loro un'ottima base di partenza.
Altra cosa importante sono le colonne aperte; si dicono tali se su di esse non vi è alcun Pedone. Se invece ci sono solo Pedoni neri allora si dice che è semiaperta per il Bianco, e se ci sono soltanto Pedoni bianchi allora, ovviamente, si dice che è semiaperta per il Nero. Il possesso di una colonna aperta costituisce un notevole vantaggio, specialmente se si riesce a dominarla con le proprie Torri. Anche il controllo di una colonna semiaperta è importante, perchè talvolta si riesce a trasformarla in una colonna aperta mediante opportune mosse d'attacco
Infine c'è il sacrificio di qualità e s'intende il sacrificio di una Torre in cambio di una figura leggera, ovvero di un Alfiere o di un Cavallo.
Questo tipo di sacrificio si incontra abbastanza di sovente in certe varianti di apertura. Lo scopo di questo tatticismo è di solito quello di valorizzare maggiormente un proprio pezzo eliminando la figura leggera avversaria che gli impediva di controllare alcune zone nevralgiche della scacchiera.
Nelle partite fra campioni non è raro riscontrare sacrifici di qualità senza che si abbia un'immediata ricompensa materiale. Spesso, infatti, tale tipo di sacrificio viene utilizzato per ottenere unicamente ben precisi vantaggi posizionali.
Il finale (fase 3):
Il finale corrisponde a quella fase della partita in cui sono rimasti sulla scacchiera pochissimi pezzi per entrambi i contendenti ed il Re non è più un pezzo da difendere con attenzione ma diventa una figura molto attiva nella conduzione del gioco. Il finale non corrisponde invece necessariamente alla fase terminale della partita, dato che questa può benissimo concludersi durante il mediogioco o perfino in fase d'apertura, sebbene ciò sia abbastanza raro fra giocatori esperti. Le teorie sui finali sono ancora le più inesplorate e da codificare ma spiegano quando una partita finirà in parità, o lo scontro tra determinati pezzi come probabilmente finisce.
Per quanto riguarda il matto del barbiere citato da Snuffzolo, ormai credo che siano ancora pochi quelli che non la conoscono (ovviamente tra quelli che giocano a scacchi anche se poco). E' tra le trappole d'apertura più conosciute, con la quale il Bianco dà scacco matto al Nero usando la Donna e l'Alfiere campochiaro. Questa sarebbe la successione di mosse:
1. e4 e5 2. Ac4 Ac5 3. Dh5 Cc6
Il Nero ha difeso ingenuamente il pedone in e5, non avvedendosi della minaccia di matto:
4. Dxf7#
C'è comunque da specificare che il Nero può difendersi senza problemi da tale trappola giocando la mossa 3 ... De7.
Puf... puf... ce l'abbiamo fatta
Alla prossima
Bepi

& Banana
