Il libro, da sei mesi in testa alle classifiche americane, sta cavalcando anche la top ten italiana, e c'era da aspettarselo visto il ruolo centrale del Vaticano nel romanzo, ed i sempre golosi temi dei complotti della Chiesa, le punizioni corporali dell'Opus Dei e non per ultima la figura di da Vinci.
Il romanzo è molto scorrevole, ed i capitoletti brevi velocizzano una lettura già agevolata da uno stile che sa molto di Ken Follett e Jeffery Deaver.
Il codice da Vinci si presenta come thriller ma fra le righe si legge continuamente un subliminale "potrebbe essere vero" (ed è questo ad aver fatto incazzare mezzo mondo). Ho letto una serie di articoli che spiegano le castronerie storiche di Brown, e spargono letame su quello che in fondo è un romanzo di fanstasia (o se vogliamo una versione romanzata della realtà).
Il mio giudizio è molto positivo, sia in termini di leggibilità del romanzo, che di contenuti.
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Condivido le critiche riguardanti i personaggi stereotipati del romanzo, e come riescano a farla sempre franca (a volte non è solo poco credibile è addirittura fastidioso).
Per quanto riguarda la Chiesa, il Priorato e la discendenza di Cristo ho letto abbastanza articoli da essermi convinto dell'infondatezza della versione di Brown. Tuttavia la demonizzazione (e mortificazione) del ruolo della donna nella Chiesa è vera e sacrosanta.
azzzzz
edit: bepi mi ha fatto notare che l'ultima mia frase poteva dar adito a fraintendimenti:
nel senso: è proprio ciò che ha fatto la Chiesa. Ha demonizzato la donna e costruito una chiesa unicamente attorno alla figura dell'uomo.la demonizzazione (e mortificazione) del ruolo della donna nella Chiesa è vera e sacrosanta