l'ultima scimmia: Bitcoin

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Mano[FA]
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l'ultima scimmia: Bitcoin

Post by Mano[FA] » 25/06/2014 23:06

Recentemente mi e' venuta una nuova scimmia: i Bitcoin.

Ne avevo avevo sentito parlare da tempo e avevo una vaga idea di cosa fossero, ma ultimamente, per una serie di circostanze, ho approfondito, letto e provato. Ne ho compati alcuni (ehm alcuni milliBitcoin), trasferiti da portafoglio a portafoglio e ho trovato l'intera esperienza molto istruttiva, non solo per capire i Bitcoin in se, ma anche, piu' in genere, cosa siano i soldi (quelli "reali"), alcuni aspetti economici, il ruolo delle banche nelle transazioni e ho capito meglio alcuni aspetti di criptografia (scimmia del passato che trovo sempre interessante)

Se non ne avete sentito parlare o non vi siete mai interesati piu' di tanto, i Bitcoin sono una valuta digitale che utilizza un "libro mastro" pubblico e condiviso con un protocollo P2P per tracciare i pagamenti e la creazione di nuova valuta. Utilizza concetti fondamentali usati in crittografia (per questo a volte e' chiamata critto-valuta) ma non c'e' niente di particolarmente segreto nei Bitcoins.

Se cercate, troverete parecchi siti che li "spiegano". Iniziate da Wikipedia o chiedete a Google. Personalmente ho trovato molto interessante e, tutto sommato, molto chiaro il riassunto e l'introduzione dell'aricolo originale pubblicato dall'inventore: un fantomatico Satochi Nakamoto che aggiunge mistero e fascino alla valuta. Nessuno sa chi sia veramente o quanti siano dietro questo pseudonimo.

Il suo discorso e' questo: Al momento le transazioni in internet avvengono attraverso terzi (banche, carte di credito, PayPal et similia) che fanno da intermediari e che godono della fiducia di entrambe le parti. Questo ha un fondamentale problema: l'intermediario deve risolvere le dispute. Fa parte del sistema che, in alcune transazioni, l'intermediario debba restituire i soldi a chi paga, ma non possa/voglia recuperarli da chi ha gia' pagato. E fa parte del sistema che a volte il pagamento venga "ritirato" dopo che il bene e' stato venduto. Per sopravvivere il sistema quindi preleva una parte del valore della transazione. Questo, pero', rende infattibili le microtransazioni (l'intermediario non risolve dispute se il suo guadagno dalla transazione e' di un millesimo di euro) e concludere una transazione tra due persone e' sempre intrisecamente "costoso".

Bitcoin e' un sistema per trasferire una valuta elettronica senza intermediari e senza possibilita' di invertire pagamenti gia' effettuati. Ci sono ancora, potenzialmente, costi associati alla transazione in se, ma questi non devono includere le dispute.

Tecnicamente, Bitcoin e' molto intelligente e ben congeniato e si basa sull' estrema difficolta' computazionale di indovinare una chiave privata conoscendone quella pubblica (concetto per niente nuovo) unito ad un sistema che valida in maniera distribuita ma condivisa tutte le transazioni e impedisce che uno stesso Bitcoin possa essere speso due volte. Il sistema di controllo e' computazionalmente intenso e viene remunerato con la creazione controllata di nuovi Bitcoin.

E a noi che ce ne frega dei Bitcoins?

Beh, oltre ad essere un sistema affascinante da capire, e' potenzialmente dirompente. Io, per mandare 10 euro a 7ede per contribuire alla colletta del server TS, dall'Inghilterra devo spenderne 25! Ma anche rispetto a transazioni in euro (teoricamente gratuite), trasferire bitcoin e' semplice come fare un tweet. Un piccolo negozietto o bar potrebbe accettare pagamenti in Bitcoins senza alcuna spesa aggiuntva: basta che il cliente e il negoziante abbiano uno smartphone connesso a internet.

Per ora mi fermo qui. Se volete saperne di piu' chiedete e ne approfittero' per spiegare (e imparare) nuovi aspetti dei Bitcoin.
Last edited by Mano[FA] on 03/07/2014 10:13, edited 1 time in total.

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Re: l'ultima scimmia: Bitcoin

Post by Mano[FA] » 16/01/2018 23:49

Continuo di qui la parte riguardante i Bitcoins di un post sul Bolivar, l'Argentina e il Venezuela
Il punto è questo. Utilizzarlo per quel che è, una moneta virtuale. Il problema è l'utilizzo che se ne sta facendo ora con la speculazione e, dal mio personalissimo punto di vista, nulla si crea dal nulla quindi se qualcuno si farà 10€ in più significa più o meno che un altro tizio dall'altro lato del pianeta ne perderà altrettanto.
Sono d'accordo che i movimenti del valore di mercato sono risultato della speculazione piu' che del valore effettivo dei Bitcoins e non ho idea di cosa succedera' a breve. Oggi valgono circa 11000$ e non sarei particolarmente sorpreso se crollasse sui 50$ o sparasse a 100000$.

Pero' non sono tanto d'accordo sul "se qualcuno si farà 10€ in più significa più o meno che un altro tizio dall'altro lato del pianeta ne perderà altrettanto". O meglio, non diversamente da come succede per quasi tutto il resto.

Mi spiego. Ammettiamo che tra 5 anni, Bitcoins riuscira' a mantenere le sue promesse: un sistema decentralizzato per micropagamenti con bassissimi costi associati. Un immenso "ammettiamo", sono d'accordo, ma il futuro e' imprevedibile.

Ipotizziamo che tra 5 anni, 1% della popolazione mondiale usera' Bitcoins per le piccole cose di tutti i giorni:il caffe' la mattina, il biglietto dell'autobus, la cOolletta, etc etc. Or di allora sara' molto semplice da usare e gestire. Niente coda agli sportelli per prelevare contante. Ciascuno, mediamente, possiede l'equivalente di 100$ in Bitcoins per le transazioni di tutti i giorni. 1% di 7 Miliardi di persone sono 70 Milioni di persone, per 100$ sono 7 Miliardi di dollari. Dal momento che, al massimo, ci saranno solo 21 milioni di Bitcoins, ne consegue che, se tutti i Bitcoins fossero attivamente usati il valore di ciascuno dovrebbe essere di 333$ circa. Ovvero, quando converti 100$, diventi possessore di circa 1/3 di Bitcoin. Quei 100$ mica li perdi. Li spenderai tutti, ma per la legge della domanda e dell'offerta, quello e' il prezzo minimo che devono avere. Quindi, certo, chi si e' impossessato di Bitcoins quando valevano 1$ fa un sacco di soldi, ma non sta necessariamente "rubandoli" a qualcuno. Se poi consideriamo che, per la loro natura, alcuni Bitcoins sono persi per sempre, che alcuni vorranno o dovranno controllare molto piu' di 100$ di Bitcoins (i negozianti, gli intermediari), e' possibile capire perche' i Bitcoins potrebbero valere tantissimo anche se alla fine sono solo... numeri.

Ovviamente tutto dipende dal fatto che in futuro sara' possibile usare Bitcoins, che le transazioni saranno veloci, pressoche gratuite, e per un motivo o per l'altro diventeranno estremamente comuni tra la popolazione. Personalmente non penso succedera'. In particolare non con i Bitcoins come sono adesso, ma magari un'altra criptovaluta, con alcune dinamiche e caratteristiche diverse.

I bitcoins sono come un metallo raro che non serve a niente tranne che a fare monete per scambiare beni. Se qualcuno ha gia' un metro cubo di quel metallo, quando tutti ne vorranno un pochettino saranno disposti a pagarlo e tu diventerai ricco. Al momento non e' chiaro se *quel* metallo ( Bitcoins) sara' utilizzato su larga scala. Magari stai accumulando metri cubi di piombo, ma le monete saranno tutte di rame, argento e oro ;) E al momento un chilo di piombo costa un sacco perche' tutti pensano varra' ancora di piu' l'anno prossimo e nessuno vuole cederlo a buon mercato.

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Re: l'ultima scimmia: Bitcoin

Post by Shauron_o.O » 17/01/2018 12:47

Non ho studiato economia né informatica quindi sono completamente ignorante in materia, il buon senso mi imporrebbe di non entrarci neanche in una discussione del genere ma fondamentalmente sono convinto che prima o poi quando si investe su qualcosa che non genera ulteriore ricchezza qualcuno inizierà a perder soldi.
Lo abbiamo visto con la crisi del settore immobiliare (vi suggerisco di vedervi il documentario su Netflix Inside Job) o come nel 17esimo secolo con la bolla dei tulipani. Oggi, nonostante il forte timore nell'investire soldi, proprio per la semplicità del sistema, l'immediatezza di internet e l'assenza di intermediari, tantissima gente comune investe anche pochissimo nel BitCoin ed è convita che sia ancora conveniente farlo.

McAfee, il fondatore della compagnia di Antivirus, aveva affermato che entro fine 2017 il BitCoin avrebbe raggiunto la quotazione di 500 $ e nel 2020 avrebbe toccato quota 500.000 $. A inizio dicembre ha visto in rialzo le sue predizioni scommettendo che la criptovaluta avrebbe raggiunto quota 1.000.000 $ nel 2020 (ha twittato, letteralmente, che si sarebbe mangiato i suoi coglioni pubblicamente in caso contrario). Ciò significa, pressappoco, che entro 2 anni McAfee prevede un rialzo di circa 70/80 volte la posta in gioco (visto che si tratta di investimenti uso termini di betting).
McAfee è sicuramente più informato di noi su queste dinamiche ma va anche detto che la sua società di investimenti, la MGT Capital, ha investito centinaia di milioni in Bitcoin e Ethereum, e il proprio capitale pare sia aumentato del 40% dall'inizio della "bolla" delle criptovalute...quindi insomma pare che sia un po' in conflitto d'interesse.

Quindi, ritornando sul Bitcoin, stiamo parlando di una criptovaluta utile per la nostra vita quotidiana o di uno strumento di borsa basato perfettamente sul nulla?
Io da buon terrone Italiano e lavorando in un settore strettamente a contatto con madre natura, sono fortemente innamorato degli atm, dei soldi contanti, delle monetine che accumulo nel portaoggetti dell'auto...probabilmente l'unica cosa buona da fare sarebbe creare una startup per combinare una carta elettronica VISA a un conto Bitcoin (cosa che probabilmente hanno già fatto :asd: )

E poi vorrei capire una cosa...chi è che sostiene i costi per tenere il sistema bitcoin up?
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