Io parlo come straniero.
Solo per darvi un'idea della situazione svizzera: più di un quinto della popolazione è composta da stranieri! Senza contare chi svizzero lo è diventato. Di problemi di immigrazione ne abbiamo avuti a bizzeffe e di grossi, anche se devo dire che ora le acque si sono un po' calmate.
Ma non voglio perdermi in giri di parole. Una persona che va a vivere fuori casa per un dato bisogno, che può essere fuggire da una guerra, o altro,
deve imperativamente adattarsi alle realtà del luogo che sceglie come
momentanea residenza. Per questo chi rimane per un periodo indeterminato, ma comunque breve, in un dato luogo, non è giusto che abbia diritto di scelta (di parola sì, beninteso, ma non decisionario). Questo indipendentemente dal fatto che sia il più probo e indefesso lavoratore o il peggior criminale. Se però, per tutta la serie di leggi stabilite, acquisisce la nazionalità del luogo in cui vive, non si pone più il problema. Casomai si deve lavorare su queste leggi, definire condizioni che siano coerenti e realistiche. Da noi, se non sbaglio, sono una ventina d'anni per ottenere la cittadinanza svizzera. Non sono sicuro se un nato in territorio elvetico possa acquisire immediatamente la nazionalità oppure no. A prescindere: un ospite non è un padrone di casa, se poi diventa parte della famiglia, tutto a posto, in caso contrario non decide.
Come dice anche il Bepi: sebbene un immigrato paghi le tasse come tutti gli altri (ed è giusto che faccia così), i soldi dello Stato non sono ancora i suoi, sono di chi, negli anni, ha aiutato lo Stato a diventare com'è oggi. Se poi prende la nazionalità...
PS: ma l'Italia si sta muovendo verso il federalismo o no? Sarebbe un gran bene...