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Re: Le grandi scoperte: gli stipendi italiani tra i più bass

Posted: 29/02/2012 12:54
by Bubillus
No quello che intendo è che se il problema per cui in Italia non si fanno investimenti in innovazione è che il mercato del lavoro è troppo rigido io però temo che una volta che gli imprenditori avranno tutte le garanzie di avere più flessibilità, più efficenza, meno burocrazia, meno tasse, più agevolazioni... temo ci si accorgerà che in Serbia c'è sembre più flessibilità, più efficenza, meno burocrazia, meno tasse, più agevolazioni che in Italia.
Peché se l'investimento del secolo della FIAT si riduce a spostare la produzione delle Panda e a sperare che le auto di maggior livello si vendano negli USA eh beh... penso che continuerà comunque a costare meno farle in Polonia e che alla Volkswagen sanno qualcosa sul mercato globale dell'auto che evidentemente alla FIAT non hanno ancora scoperto.
E poi: come era RIDICOLA dal punto di vista logistico l'esistenza di una fabbrica di auto in Sicilia (e questo era palese fin da quando lo stato decise di buttare via montagne di quattrini, che la FIAT non rifiutò di certo, nell'area di Termini Imerese) ugualmente è RIDICOLO pensare di localizzare in Italia una produzione di auto destinate al nord america quando là ci sono gli impianti della Crysler perfettamente in grado di coprire la domanda interna. Evidentemente Marchionne (che ha il suo piano di exit strategy dall'Italia e lo sta realizzando) ha questa tecnica che prevede di prendere per il naso la gente e il problema è che c'è chi ci riesce benissimo perché trova terreno fertile nella nostra classe politica e sindacale.
Confindustria chiede, ma avete notizia di qualche proposta concreta da parte loro? Rinascerà una industria informatica in Italia? Faremo concorrenza alla Nokia nella produzione di telefonini? La ricerca rifiorirà come le margherite nei campi in primavera? Avremo la Vivedi italiana leader nel mercato dei videogiochi? Tornerà la chimica? La siderurgia? Le tecnologie energetiche? L'innovazione ed i brevetti? Toglieremo fette di mercato alla Germania, alla Cina, alla Corea? Spariranno l'Auchan, il Carrefour, Darty, Leroy Merlin e le grandi catene italiana invaderanno la Francia? Compreremo la Danone e la Nestlè? Le banche italiane acquisiranno quelle tedesche e quelle francesi?
E se non succedesse tutto questo a chi si darà la colpa a quel punto?