Bubillus wrote:
Invece ad un purista non gli toccare Bonelli padre. Con lui e con Aurelio Galleppini il personaggio è nato ed è entrato nel cuore di milioni di appassionati. Nizzi ebbe l'arduo compito di raccoglierne il testimone e per molto tempo lo fece in modo più che egregio. Poi purtroppo vuoi perché ad un certo punto la vena si esaurisce, vuoi per (forse) una certa difficoltà ad uscire da determinati schemi narrativi purtroppo le sue sceneggiature si sono fatte via via più ripetitive e Tex si era trasformato in una specie di poliziotto molto "lineare" con uno schema di azioni piuttosto prevedibile e, a mio parere, si era un po' persa la "coralità" dei personaggi (a me piace troppo quando nella storie ognuno ha la sua parte, Tex, Carson, Tiger e Kit). Boselli ha saputo dare nuova linfa alla serie. Anche parlando dei disegnatori, benché molto più opinabile in quanto ognuno ha un suo gusto personale, l'icona classica del Tex di Galleppini rimane un punto di riferimento. Oltretutto il buon Aurelio aveva una vena artistica difficilmente trasportabile in altre penne che spesso compariva come una gemma in alcune delle sue tavole di Tex.
Non c'è dubbio che il Tex originale sia di Bonelli (padre) e Galep, ma questo non significa affatto che quella sia la sua versione migliore. Nelle primissime storie non c'è nemmeno una separazione marcata tra l'una e l'altra, è un continuo susseguirsi di vicende. Ogni tanto c'è una vignetta che contiene un titolo, ma non è necessariamente l'inizio di una nuova storia, può anche essere semplicemente l'inizio di un nuovo capitolo. Lì a me sembra evidente che nemmeno Bonelli stesso sapeva come sarebbero finite le storie che iniziava. Scriveva di getto, e come venivano venivano. Queste storie non mi piacciono granché, sono una massa caotica di eventi scollegati.
Dopo un po', circa verso il numero 50, le storie assumono l'aspetto "classico": hanno un inizio e una fine ben precise, e non sono l'una la continuazione dell'altra. Anche volendo considerare solo queste storie e non le prime (che per me sono da intendere come un esperimento: nessuno nasce imparato, anche GLB ha dovuto fare la gavetta), sono molto piatte e ripetitive. A cominciare dallo stesso Tex.
A scuola mi insegnavano che la grande differenza tra un eroe classico (come Achille nell'Iliade) e uno moderno (come Amleto) è che il primo è forte, invincibile, giusto, buono, incorruttibile, deciso, sa sempre cosa fare, per lui i problemi sono quasi una passeggiata, non ha mai dubbi, esitazioni o paure, mentre un eroe moderno è uno che non è assolutamente invincibile, anzi, è consapevole della propria debolezza, è pieno di dubbi e deve affrontare dei difficili dilemmi. Il Tex di Bonelli (lo preciso di nuovo: padre) è il più classico degli eroi. Sa sempre cosa fare, e ci riesce. Non importa quanto possa essere incomprensibile il piano dei suoi nemici, lui capisce sempre tutto al volo e fa esattamente la cosa giusta per batterli. Infallibilmente. Lo vedi mille volte uscire bello tranquillo da un ristorante, ma la volta che lo aspettano per tendergli un agguato lui pensa giusto giusto che è pericoloso, perché se gli volessero tendere un agguato sceglierebbero sicuramente quel punto e quel momento, e quindi esce dal retro. E si salva. E prende gli scagnozzi alle spalle, li cattura vivi, e li costringe a dire chi li ha mandati. Ovviamente a volte deve ricorrere ai pugni, ma non c'è problema, perché è più bravo di un pugile professionista, e a braccio di ferro batte agevolemente gente che ha un bicipite grande quanto una zampa di elefante. In generale ci mette mezzo secondo a identificare il responsabile di un crimine. Quando parla con le persone capisce tutto al volo, ingannarlo è impossibile. Quando mette mano alla Colt o al Winchester è infallibile, bendarsi un occhio per sembrare un delinquente e poi lanciare in aria 3 monetine e colpirle tutte e 3 al volo è un gioco da ragazzi. Poi però in uno scontro a fuoco per far fuori un avversario che si trova lì vicino ci mette 20 vignette (esigenze di scena). E ovviamente, se gli avversari sono tanti, il capo è sempre l'ultimo a morire. E sorvolo sul fatto che tutti (lui, gli amici, i nemici: TUTTI) hanno colpi infiniti, e non hanno neppure il problema di dover ricaricare.
Non solo: Bonelli non sa neanche cosa sia, un giallo. I loschi intrighi dei nemici di Tex non sono mai un segreto per il lettore. Spesso la storia parte proprio con i banditi che si ritrovano per decidere il colpo. Il lettore conosce fin da subito il piano, nei minimi dettagli: sa chi sono i colpevoli, cosa faranno, come lo faranno, a che scopo. Suspance? Non pervenuta. Per non parlare dei personaggi: o buoni o cattivi. Mi riallaccio al discorso di prima sugli eroi classici e moderni: i personaggi di GLB non hanno mai dubbi o sfumature. Sono buoni al 100% o cattivi al 100%, non ci sono vie di mezzo. Non c'è un cattivo che si redime e si riscatta, o anche solo che esita. Il cattivo viene catturato, oppure muore. Fine.
Non mi piacciono neppure i suoi dialoghi: spesso i personaggi usano infiniti giri di parole, sono prolissi, ripetitivi. Tutto alla ricerca di un dialogo sempre ricco, quando invece spesso sarebbe meglio una cosa scarna ed essenziale. Le storie del Morisco sono un disastro, da questo punto di vista. Non a caso, la storia che considero la più brutta in assoluto,
La Piramide Misteriosa, ruota attorno al Morisco. Ah, già che ci sono: GLB ha una passione viscerale per le storie inverosimili. Tex riesce sempre a finire in una valle sotterranea in cui si trovano creature preistoriche, a trovare un paesino isolato dal mondo dove vivono i discendenti di Cortez che usano ancora armature e archibugi, a trovare gli ultimi eredi di una tribù di Aztechi, a trovare i seguaci di un culto misterioso, o una pattuglia di soldati inviati dallo zar di Russia ad attraversare lo stretto di Bering, o gli eredi dei Vichinghi, o, come nella storia che ho linkato, un'antica mummia egiziana (finita in qualche modo in Messico), dotata di straordinari poteri magici (con cui non è però in grado di torcere un capello a Tex & co), e che si serve di un meraviglioso esercito di animali parlanti, tra cui babbuini che vanno a cavallo di levrieri...
Per non parlare della volta che affronta un alieno! Tex Willer contro un alieno con tanto di pelle verdognola, poteri mentali e pistola a raggi!!!
Tornando ai dialoghi: ma che imprecazioni sarebbero "Peste", "Peste e corna", o la versione (volgare?) "Peste, corna e satanassi"?
Tutto per mantenere il linguaggio candido e pulito? Ci sono storie in cui compare la parola "fottutissimo"... (Anche se ammetto che leggerlo è stata una sorpresa). Comunque questa forma di autocensura, figlia di un puritanesimo di altri tempi, danneggia molto il fumetto. Come fa a conquistarti uno che esclama "Tizzone d'inferno"?
Va beh, tornando a noi e cioè alla (in)capacità di GLB, basta solo prendere in considerazione Guido Nolitta (pseudonimo di Sergio Bonelli, figlio di Gian Luigi): un Tex pieno di dubbi, costretto ad affrontare personaggi ricchi di sfumature, in situazioni in cui si presentano dei dilemmi morali. Resta un eroe buono, integerrimo, incorruttibile, totalmente dedito alla giustizia, d'accordo. Ma non è un supereroe, non è infallibile. E' molto più umano e interessante.
Ai puristi non bisogna toccare GLB? Spiacente per i puristi, tra gli sceneggiatori di Tex è il peggiore. Ecco, l'ho detto.
Con Galep sono meno duro, ma anche lui ha i suoi bravi difetti - su tutti, i suoi primissimi piani sono terribili. Ma tutto sommato non mi dispiace.
Handor facciamo come tutti i collezionisti che sono mediamente rimbambiti
! Qual'è la tua storia preferita? Per quanto mi riguarda sono diviso a metà tra El Muerto (190 El muerto - 191 La collina degli stivali) e la guerra civile (113 Tra due bandiere - 114 Quando tuona il cannone - 115 Tramonto rosso). Ma in realtà non sono le sole, ce ne sono tante altre a un pelo dalla prima posizione.
Per quel che mi riguarda la migliore in assoluto è
La Grande Invasione, pubblicata sui numeri 497, 498 e 499. Peccato solo che Tex sia senza i suoi pard (anche a me piace di più vedere il gioco di squadra), ma per il resto è praticamente perfetta.
P.S.: Standing ovation per skazzo e il suo commento sui piemontesi che sono costretti a leggere tanto...