Le acciughe della bagna cauda appartengono alla storia del Piemonte, e al commercio del pesce che, eccezion fatta per il pesce di fiume, naturalmente non arrivava in grandi quantità in Piemonte. Il sale ne permetteva la conservazione durante il viaggio dal mare alle montagne, e la conservazione nei mesi successivi, quando le strade diventavano impraticabili.
La bagna cauda nella ricetta più tradizionale, prevede il "bagnetto" di acciughe olio e aglio, e tutta una serie di verdure da intingerci dentro.
Si consuma in una terrina di coccio, con un lumino per tenerla calda.
I puristi, e io sono fra questi, la mangiano così, senza diluizioni con panna o latte per ammorbidirne il gusto.
E a fine pasto, quando la bagna è finita e il coccio è "sporco", spaccano un uovo nel coccio e lo cuociono per raccoglierne gli ultimi profumi.
Nonostante io sia solo MEZZO piemontese, la bagna cauda è il mio piatto preferito in assoluto, e quando la mangio sto SEMPRE male, perchè ne mangio così tanta (e bevo così tanto vino) che finisco sotto il tavolo e mi ci vanno due giorni per riprendermi.
Non sono altrettanto amante del bollito, ma a sua difesa posso dire che il bollito alla piemontese si fa con tutta una serie di tagli di carne (wiki aiutami: 7 tagli diversi) con tutta una serie di bagnetti (ancora 7).
A Torino ci sono famose "bolliterie", ristoranti specializzati nel bollito.
C'è da sottolineare che la carne bovina in Piemonte è di altissima qualità. Non posso sottoscrivere la superiorità di carne di maiale e di cavallo, ma mi è capitato di mangiare carne bovina in altre regioni e proprio non ce n'è.
Fra le specialità piemontesi vi consiglio anche il fritto misto alla piemontese, naturalmente servito in un ristorante piemontese, che sa farlo.
Brandite i mestoli cuochi e cuoche italiani, i savoia sono tornati e vogliono conquistare le cucine italiane!
Ma va.... non riusciremo mai a competere con certe cucine.... la misteriosa cotoletta alla milanese ad esempio.... magari un giorno i nostri cuochi riusciranno a riprodurre questo capolavoro... con la ricetta in mano, però, sia chiaro. Non riesco proprio a immaginare come si possa farla senza...