Grecia, Irlanda ed ora Portogallo.
Economie che non ce la fanno. Per motivi diversi.
La Germania e' stufa di pagare, anche se la loro economia robusta e' in parte dovuta all'unione monetaria. Il regno unito sta cercando di risolvere i suoi problemi finanziari e vorra' contribuire il meno possibile.
In Inghilterra, secondo me, sono piu' bravi a spiegare, in parole semplici, da dove arrivano certi problemi, quali potrebbero essere le cause e spiegare perche' certe scelte sono giuste anche se pesano su tutta la popolazione. Che poi e' piu' disposta ad accettare i rimedi.
vi riporto un link che spiega brevemente i problemi del Portogallo
http://www.bbc.co.uk/news/business-12995382
L'europa in un momento difficile
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Re: L'europa in un momento difficile
Beh ma è come un castello di carte che si reggeva su fondamenta fragili .... Di una propabile crisi economica se ne parlava da anni si è tirato la cinghia finchè si è potuto ed ora ad effetto domino tutte le nazioni stanno cadendo nel baratro !! Ed a rendere tutto molto più duro è l'Euro che non rende possibile una svaluazione della propria moneta per una risalita più veloce ... Oggi è il portogallo domani la Spagna .... E poi sappiamo tutti che c'è l'italia molto probabilmente dopo la caduta del Berlusca .... Chissa se quando toccherà a noi l'Europa ce la farà a darci i prestiti che ci serviranno o avrà finito i soldi
Le cause secondo me sono la sciagurata apertura alla cina che ha di fatto cambiato il mercato abbassando i prezzi e quindi il costo della vita ma che allo stesso tempo ha reso impossibile alle piccolo-medie ditte europee di sopravvivere ... Basta pensare che in media ad una ditta italiana il costo di un operaio al più basso grado equivale a 100 di quelli cinesi o forse 1000
PS: Io suggerisco una bella dittatura con chiusura totale ai mercati di basso costo e incentivi alle nostre imprese tanto un mezzo dittatore già ce l'abbiamo Sfruttiamolo !! Poi dopo al massimo lo impicchiamo però nel periodo autunnale almeno abbiamo una festa in più da festeggiare e quel periodo non ha abbastanza ponti!!
Le cause secondo me sono la sciagurata apertura alla cina che ha di fatto cambiato il mercato abbassando i prezzi e quindi il costo della vita ma che allo stesso tempo ha reso impossibile alle piccolo-medie ditte europee di sopravvivere ... Basta pensare che in media ad una ditta italiana il costo di un operaio al più basso grado equivale a 100 di quelli cinesi o forse 1000
PS: Io suggerisco una bella dittatura con chiusura totale ai mercati di basso costo e incentivi alle nostre imprese tanto un mezzo dittatore già ce l'abbiamo Sfruttiamolo !! Poi dopo al massimo lo impicchiamo però nel periodo autunnale almeno abbiamo una festa in più da festeggiare e quel periodo non ha abbastanza ponti!!
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Re: L'europa in un momento difficile
mi sono letto il link, ma a mio avviso va espansa la parte classificata come perdita di comeptitività.
Il problema è che lo stato è sempre più incapacitato a finanziare la ricerca che è la fonte primaria della competitività. Quindi servono ditte molto grandi come i colossi tedeschi tipo Siemens, tanto per intenderci, a finanziare la ricerca. Avendo molti paesi del sud europa (ma anche islanda o iralanda) ditte piccole, manca una ricerca che possa dare risultati apprezzabili per il settore privato. Gli italiani che sono coinvolti nella ricerca per ottenere nuove patenti sono molti, le patenti che effettivamente sono registrate a nome di ditte italiane sono molto poche, come lo è nel caso della spagna o altri paesi. In questo senso la germania sforna una quantità impressionante di patenti, specialmente nel settore delle energie rinnovabili e della nanotecnologia.
Bisogna guardare in faccia la realtà. Tutti i lavori a bassa tecnologia non possono più essere fatti in europa. Ogni persona che si cimenta in studi per lavori a bassa tecnologia sta sprecando le risorse del paese. In sostanza credo che sta succedendo a livello mondiale quello che è successo a livello nazionale durante la rivoluzione industriale: l'accentramento della produzione. In questo caso la specializzazione della produzione. Quindi bisogna puntare sulla qualità, sulla tecnologia e sul vantaggio competitvo.
Produrre un mattone costa molto molto poco in cina. Produrre alta tecnologia costa tanto dapperttutto, ma solo chi ha trovato sistemi di produzione migliori può produrre a costo minore, e qua lo stipendio diventa un fattore meno importante, comparato al costo di produrre una sedia per esempio.
In ogni caso vedo delle differenze importanti con il passato. Prima di tutto abbiamo delle risorse limitate. Infatti la cina non ha colonie. Sta tentando di sfruttare il mercato africano, ma non potrà mai arrivare al livello di sfruttamento del'1800.
Con un accentramento di ricchezza dovuta alle esportazioni si genererà una classe media che vorrà avere dei consumi pari ai nostri, creando il bisogno di addattare gli stipendi per potersi permettere uno stile di vita migliore.
In sostanza credo quello in cui ci troviamo è solo un tempo di adattamento, una possibilità da prendere al volo per convertire il sistema di produzione europeo verso uno più efficiente ad alta tecnologia. Il tutto dovrebbe essere facilitato da una politica a favore delle imprese private e delle multinazionali. Più vado avanti e meno credo nell'intervento diretto del governo, che spesso si rivela lento, e di poca efficienza, sprecando così le risorse degli stessi contribuenti che ne dovrebbero profittare.
(a questo proposito vi vorrei fare vedere un servizio interessante delle iene)
http://www.video.mediaset.it/video/iene ... rioso.html
Adesso lasciate stare che si parla di svizzera, ma concentratevi sui punti interessanti, e sulla politica del governo nel creare opportunità per le imprese.
Il problema è che lo stato è sempre più incapacitato a finanziare la ricerca che è la fonte primaria della competitività. Quindi servono ditte molto grandi come i colossi tedeschi tipo Siemens, tanto per intenderci, a finanziare la ricerca. Avendo molti paesi del sud europa (ma anche islanda o iralanda) ditte piccole, manca una ricerca che possa dare risultati apprezzabili per il settore privato. Gli italiani che sono coinvolti nella ricerca per ottenere nuove patenti sono molti, le patenti che effettivamente sono registrate a nome di ditte italiane sono molto poche, come lo è nel caso della spagna o altri paesi. In questo senso la germania sforna una quantità impressionante di patenti, specialmente nel settore delle energie rinnovabili e della nanotecnologia.
Bisogna guardare in faccia la realtà. Tutti i lavori a bassa tecnologia non possono più essere fatti in europa. Ogni persona che si cimenta in studi per lavori a bassa tecnologia sta sprecando le risorse del paese. In sostanza credo che sta succedendo a livello mondiale quello che è successo a livello nazionale durante la rivoluzione industriale: l'accentramento della produzione. In questo caso la specializzazione della produzione. Quindi bisogna puntare sulla qualità, sulla tecnologia e sul vantaggio competitvo.
Produrre un mattone costa molto molto poco in cina. Produrre alta tecnologia costa tanto dapperttutto, ma solo chi ha trovato sistemi di produzione migliori può produrre a costo minore, e qua lo stipendio diventa un fattore meno importante, comparato al costo di produrre una sedia per esempio.
In ogni caso vedo delle differenze importanti con il passato. Prima di tutto abbiamo delle risorse limitate. Infatti la cina non ha colonie. Sta tentando di sfruttare il mercato africano, ma non potrà mai arrivare al livello di sfruttamento del'1800.
Con un accentramento di ricchezza dovuta alle esportazioni si genererà una classe media che vorrà avere dei consumi pari ai nostri, creando il bisogno di addattare gli stipendi per potersi permettere uno stile di vita migliore.
In sostanza credo quello in cui ci troviamo è solo un tempo di adattamento, una possibilità da prendere al volo per convertire il sistema di produzione europeo verso uno più efficiente ad alta tecnologia. Il tutto dovrebbe essere facilitato da una politica a favore delle imprese private e delle multinazionali. Più vado avanti e meno credo nell'intervento diretto del governo, che spesso si rivela lento, e di poca efficienza, sprecando così le risorse degli stessi contribuenti che ne dovrebbero profittare.
(a questo proposito vi vorrei fare vedere un servizio interessante delle iene)
http://www.video.mediaset.it/video/iene ... rioso.html
Adesso lasciate stare che si parla di svizzera, ma concentratevi sui punti interessanti, e sulla politica del governo nel creare opportunità per le imprese.
- Beavis
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Re: L'europa in un momento difficile
No questo ragionamento è sbagliato.
Non è vero che i lavori ad alta tecnologia vengono svolti in occidente perchè richiedono manodopera specializzata e in Cina o in ogni caso in oriente vengono fatti quelli a bassa tecnologia.
Dove credete che vengono fatti tutti i componenti elettronici? i processori dei nostri pc?
In oriente vengono svolti i lavori a largo consumo, perchè una volta avviato il lavoro non serve nessuno o comunque poche persone con conoscenze particolari per mandarlo avanti.
L'europa deve puntare sul lavoro specializzato, su quei lavori che richiedono una continua evoluzione.
Io lavoro nell'elettronica che è il settore più cinesizzato, ma in Cina producono radio, televisti, pc e via dicendo, prodotti che hanno lotti di 100.000 pezzi come minimo.
Qui in Italia produciamo schede per le telecomunicazioni in lotti da 500 che però hanno lo stesso costo di 100.000 pezzi di quelli prodotti in cina.
Queste schede non possono essere prodotte in cina perchè hanno una catena di produzione diversa.
Se le schede delle radio non funzionano le butti e ne produci 100 in più, le schede prodotte in Italia costano 5000 euro l'una e vanno riparate non buttate.
Non è vero che i lavori ad alta tecnologia vengono svolti in occidente perchè richiedono manodopera specializzata e in Cina o in ogni caso in oriente vengono fatti quelli a bassa tecnologia.
Dove credete che vengono fatti tutti i componenti elettronici? i processori dei nostri pc?
In oriente vengono svolti i lavori a largo consumo, perchè una volta avviato il lavoro non serve nessuno o comunque poche persone con conoscenze particolari per mandarlo avanti.
L'europa deve puntare sul lavoro specializzato, su quei lavori che richiedono una continua evoluzione.
Io lavoro nell'elettronica che è il settore più cinesizzato, ma in Cina producono radio, televisti, pc e via dicendo, prodotti che hanno lotti di 100.000 pezzi come minimo.
Qui in Italia produciamo schede per le telecomunicazioni in lotti da 500 che però hanno lo stesso costo di 100.000 pezzi di quelli prodotti in cina.
Queste schede non possono essere prodotte in cina perchè hanno una catena di produzione diversa.
Se le schede delle radio non funzionano le butti e ne produci 100 in più, le schede prodotte in Italia costano 5000 euro l'una e vanno riparate non buttate.
Monologhista doc
- Shauron_o.O
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Re: L'europa in un momento difficile
Beh anche l'Italia però ci ha messo del suo a scivolare verso il barato, mentre la Germania investe in Cina Berlusconi continuava a far visite per accordi commerciali in Libia e Brasile. Tentiamo di stringere accordi a lungo termine in Brasile da prima della seconda guerra mondiale se non erro...
Inoltre quando in Italia i Leghisti proponevano di chiudere le frontiere alla Cina e aumentare i dazi, la Germania spostava le sue acciaierie e industrie di automobili in Cina, oggi dovrebbe esser uno dei suoi primi partner commerciali e una delle più grandi economie mondiali, ricordiamoci sempre da dove è partita 70 anni fa
Per quanto riguarda gli oggetti tecnologici quoto Beavis, credo che la maggior parte sia solamente disegnata e progettata in occidente (e non sempre, vedi la South Corea con Samsung, LG, Hyundai..) e poi costruita ed assemblata in Cina, come i Mac, i prodotti Siemens e Nokia.
Oggi vedo l'Europa nel modo in cui vedo l'Italia da già qualche anno...nel passato abbiamo creato le basi del mondo odierno (con Roma), e ora non abbiamo più voglia di far nulla, il mondo dovrebbe pagarci per tutto quel che abbiamo fatto in passato, una sorta di pensione..
Inoltre quando in Italia i Leghisti proponevano di chiudere le frontiere alla Cina e aumentare i dazi, la Germania spostava le sue acciaierie e industrie di automobili in Cina, oggi dovrebbe esser uno dei suoi primi partner commerciali e una delle più grandi economie mondiali, ricordiamoci sempre da dove è partita 70 anni fa
Per quanto riguarda gli oggetti tecnologici quoto Beavis, credo che la maggior parte sia solamente disegnata e progettata in occidente (e non sempre, vedi la South Corea con Samsung, LG, Hyundai..) e poi costruita ed assemblata in Cina, come i Mac, i prodotti Siemens e Nokia.
Oggi vedo l'Europa nel modo in cui vedo l'Italia da già qualche anno...nel passato abbiamo creato le basi del mondo odierno (con Roma), e ora non abbiamo più voglia di far nulla, il mondo dovrebbe pagarci per tutto quel che abbiamo fatto in passato, una sorta di pensione..
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Re: L'europa in un momento difficile
specializzato si ma ad alta tecnlogia, oppure con processi di produzione complicati, che richiedono un personale altamente qualificato.
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