
E va bene.
In fondo lo sapevamo. Io e voi, Joliet Jake, Scarde, e tutti voi altri che l'avete giocato col cuore in gola, e che l'avete chiamato capolavoro, o segnalato come il miglior gioco passato in sordina.
Che prima o poi ne avremmo parlato.
Di Fahrenheit
Che dire di questo gioiellino? Di questo prezioso swarowski emozionale?
Capolavoro! (e a chi osa dire il contrario caschi il pene in un formicaio). Lo si capisce dal tutorial, anzi no già dal libretto in allegato col cd, e dalla lettera del regista del gioco, che racconta la sua concezione di gioco come nuova forma di comunicazione, e speranza per il futuro.
Un titolo meravigliosamente malinconico, noir, di gusto pieno come un distillato sorseggiato in un bicchiere panciuto davanti a un camino, mentre la ragazza svestita ancora dorme sulla pelle d'orso bianco.
Il mio voto è un 10, pieno e insindacabile.
Per l'innovazione, per la storia, per quello che mi ha lasciato.
Attendo Eavy Rain della Quantic Dream con la stessa ansia che riservo per MGS4.