Dota e Doping?

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Dota e Doping?

Post by CuginoIt » 11/08/2015 19:51

Sembra che inizi ad esserci qualche confessione di videogiocatori pro ad alti livelli riguardo l'uso di anfetamine e altri stupefacenti per migliorare la prestazione durante i tornei:

http://www.repubblica.it/tecnologia/201 ... f=HREC1-39

Questo e' l'articolo apparso su Repubblica, ma in giro si trovano tanti riferimenti ai tornei, specialmente di Dota e CSS...
Probabilmente per risolvere il problema introdurranno controlli antidoping anche nei tornei di videogame.

Personalmente devo dire che sono rimasto molto colpito. Non pensavo che il doping potesse essere efficace nei videogame. Certo, ci sono sostanze per aumentare i riflessi e la concentrazione, ma, tendenzialmente, c'e' sempre il rischio anche di "sballare" la percezione di alcuni elementi come il pericolo o il rapporto fra rischi e guadagni che, in genere, nei nostri giochi sono importanti.

Parlando con un collega maestro di scacchi, lui sosteneva che l'unica droga usata da scacchisti ad alti livelli e' il caffe'. Tutte le altre implicano alterazioni psicologiche che sono nocive per partite lunghe come quelle di scacchi...

Della serie "potrebbe interessarti anche" : Rule of Rose: i videogiochi sono il diavolo e Gioco sul PC : é sport ?

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Re: Dota e Doping?

Post by joliet jake » 12/08/2015 15:04

Il problema è anche derivante dalle somme sempre più alte dei premi. Se giochi per una birretta col ***** che ti dopi per vincere. Poi la stupidità umana non ha limite.

UPDATE: si parla del diavolo

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Re: Dota e Doping?

Post by Maloghigno » 15/08/2015 15:02

L'articolo linkato da te Joliet racconta i provvedimenti del solo circuito ESL ... chissà gli altri tornei ed eventi.

Io non sono così sconvolto... come dici tu i soldi fanno sempre spuntare i furbi.

Come voi, neanche io pensavo che il doping potesse essere efficace nei videogame. Se no penso che piuttosto di fare la perenne figura della pippa in StarCraft lo avrei preso in considerazione :asd:

Direi che un'altra considerazione possibile è che la domanda "Gioco sul PC : é sport ?" (il link porta al nostro topic storico) ha ormai una risposta affermativa abbastanza condivisa anche nella "società civile".

Ho trovato invece abbastanza "vecchia" l'opinione (espressa nell'introduzione) di Dario De Toffoli, Esperto in giochi (da tavolo, matematici, ecc. ma nel cv-elenco di titoli non vedo nessun videogame) pubblicata su Il Fatto Quotidiano:
Videogames: e-sport tra spettacolo, business e doping.
Centinaia di milioni di persone abbandonano la realtà per periodi sempre più lunghi, per rifugiarsi in mondi virtuali, progettati molto meglio della realtà per massimizzare il loro potenziale, per offrire efficacemente sfide, piaceri, emozioni, legami sociali. È un fatto.
Sarà un fatto ma si fa come sempre di tutta l'erba un fascio: professionismo, hard core, casual e social gaming... buttando tutto nella triste (e siamo tutti d'accordo) categoria della fuga dalla realtà, più cupa e nerd che si possa immaginare.

L'articolo poi si rifà, dà qualche informazione interessante e suggerisce che una delle possibili cause sia la mancanza, nel mondo dei videogiochi, di una federazione internazionale, un government body.

Personalmente non so se una FIFA dei videogiochi possa davvero risolvere tutti i problemi. Penso e forse spero di no: la ricchezza sta nella diversità, ed i videogiochi sono anche un'espressione di internet, cioè di libertà. Sarebbe bello, più bello, se semplicemente i tornei senza controlli fossero i meno seguiti (e di conseguenza i meno ricchi)i.

Inoltre, questo auspicare federazioni, mi ricorda molto da vicino la stessa infinita ricerca tutta italiana, di cui abbiamo parlato qui: GEC è il nuovo settore dell'ASI (Associazioni Sportive e Sociali Italiane), ente riconosciuto da CONI (sic) dedicato all'eSport... mah. Come ho commentato su Il Fatto (non ho resistito) le federazioni non generano persone intelligenti, che non si dopano, non vendono le partite o non urlano "buuu" ai neri... anzi. Per quello servono sempre i genitori.

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