Ciao a tutti!
Sono Marco, "l'interlocutore parecchio disponibile", appena ripreso dalle domande impegnative di Snuffz!

:)
Scherzi a parte, colgo l'occasione per dire un po' la mia.
"I ragazzi del computer": certo che lo vedevo! Due sogni nel cassetto, nati dalla visione di questa serie e da Wargames:
1) Il Pc che, appena entrato nella stanza, ti faceva la scansione del viso e ti riconosceva (ve lo ricordate?)
2) Il sogno (mai realizzato) di poter comprare
l'adattatore telematico,
che altro non era che un modem per il Commodore 64.
Già mi immaginavo scenari stile Wargames o il telefilm appena citato!
Per STEAM: Steam (o il digital delivery come tematica) si deve utilizzare al momento per quello che è il discorso degli sconti,
che ti fanno gustare titoli a prezzo decisamente vantaggioso. Tutto il resto, a parte le uscite "vecchie", altrimenti irreperibili,
è caro, contando che si taglia tutto il discorso della distribuzione vera e propria.
In Italia poi il discorso sull'acquisto degli originali in generale è molto particolare e forse ancora un po' indietro, in quanto con i prezzi attuali
presenti nei negozi, non si incoraggia troppo l'acquisto.
Con le catene come Gamestop è entrato il discorso dell'usato, ma secondo me è ancora caro rispetto agli acquisti nuovi che si possono fare sui siti esteri.
(esempio estremo) Perché devo ancora spendere 70 euro per GTA IV se poi riesco a trovarlo a euro 23,90 su un sito inglese, spese di spedizioni incluse?
Alla fine della fiera, secondo me il mercato italiano deve ancora maturare per riuscire a offrire il prodotto a un prezzo giusto,
sia esso in digitale o inscatolato. In questo i paesi esteri sono più maturi e hanno già fatto grossi passi avanti.
Forbidden Siren: mi fa piacere che finalmente anche altri abbiamo apprezzato questo vero capolavoro di Keiichiro Toyama! Vi ricordate Silent Hill 1 per PSX?
E' il "regista" che stava dietro alle dinamiche nebbiose e folli di questo titolo.
Siren di per sé è ostico, ma la difficoltà, la privazione di punti di riferimento sulla mappa, il fatto di essere costantemente "deboli" nei confronti del mondo che
ti circonda costituiscono un elemento in più che ti "ricama" la paura sulla pelle!
La maggior parte dei recensori ha visto questo solo come aspetto ostico del gioco, ma chi è riuscito a vedere tutto l'insieme, si è goduto un capolavoro!
L'elemento negativo è che, al momento, gli episodi successivi sono stati annacquati per rendere tutto più accessibile...peccato!
Heavy rain: spero che la gigantesca operazione che sta facendo Sony con la "four days experience", i filmati rilasciati dal 2006 fino a oggi e la demo finale
porti veramente una ventata d'aria fresca a un panorama di videogiochi ricco di "minestre riscaldate".
Mi aspetto due risultati estremi: un capolavoro da ricordare oppure "'na sola" deludente e molto guidata.
Al momento propendo per la prima ipotesi a tal punto che sto pensando di fare direttamente un pre-ordine.
Per la domanda che riguarda gli studi di sviluppo e l'impostazione della produzione: anticipo che la risposta sarà molto concreta.
Quando si è uno studio di medie dimensioni come il nostro rispetto agli standard dei paesi esteri, è necessario fare attente valutazioni sui progetti che si portano avanti;
valutazioni che sono lo sforzo di gruppi di persone.
Oltre a capire che cosa chiede il mercato, penso che una delle abilità di uno studio di qualità che sta crescendo sia quella di riuscire a costruire un dialogo
con i fan dei propri titoli, cercando di migliorare insieme il progetto che si sta portando avanti.
Ci sarebbe da aggiungere altro, ma mi fermo qui: ho trovato interessanti leconsiderazioni di
questo post dei "Tale of tales",
gruppo indipendente di sviluppo, genitore di "The graveyard", "The path" e altri titoli atipici.
Buon fine settimana,
Marco