Alessandra può palleggiare con un uovo crudo. Senza guscio.
Quando Alessandra fa le flessioni non alza se stessa: abbassa la Terra.
Alessandra ha contato fino all’infinito. Due volte.
Attingo dalle facts di Chuck Norris per ringraziare Alessandra dell’intervista (e delle dritte su Fallout3, ma questa è una parentesi personale

).
Io e 7ede abbiamo avuto modo di parlare con lei lo scorso sabato, a
View Conference 2009 (
http://www.viewconference.it/).
Alessandra presentava il produttore esecutivo di
Dante’s Inferno, videogioco americano di prossima uscita su PC, PS3 e X360.
(l’intervista di Alessandra a Jonathan Knight
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSez ... girata.asp)
Al termine della presentazione siamo riusciti a chiacchierare un po’ con lei.
E’ stato divertente. Affascinante. Strano.
Sono abituato a parlare di videogames con “miei pari”, persone che come me riservano al gioco una fettina serale della propria giornata, dopo il lavoro, la cena, il tavolo da sparecchiare, la bambina da mettere a letto… Per noi che viviamo il videogioco come contorno, sentire qualcuno raccontarne come di una quotidianità, “Domani devo fare un pezzo sul gioco XYZ”, “Fino a lunedì sarò impegnata con il gioco XYZ…”, è una strana sensazione, un’insalata di riso di sensazioni.
La prima cosa che ti passa per la testa è “Anch’io!” e “Portami con te!”.
Poi ti scatta il dubbio e chiedi “Alessandra: ma per te che ci lavori… voglio dire… riescono ancora a divertirti i videogames” e lei ti risponde sfagiolandoti tutti gli ultimi titoli su cui si è massacrata il tunnel carpale negli ultimi mesi, e la tua invidia si trasforma in meraviglia perché vedi la passione, sincera passione.
Ma ad affascinarti di più, a lasciarti in bocca un gusto inspiegabile e misterioso come il gelato al puffo che non ho mai capito, è la normalità di Alessandra.
Per te (per me) che hai letto SKILL, che leggi la sua rubrica settimanale, che conosci la sua leggenda in rete, e che te la sei immaginata più come un avatar che come una persona vera, Alessandra in carne ossa è la vera rivelazione!
Gentile, simpatica, appassionata del suo lavoro, disponibile, pronta ad ascoltare.
Ti aspetti che un po’ se la tiri, almeno un po’ di default dovrebbe tirarsela, l’hai messo in conto…
E invece no.
E ti ritrovi a parlare di God Hand come se ne parlassi con un amico, confrontando le tue emozioni con le sue, chiedendole “Cos’hai provato quando…” e sentendoti meno a disagio per aver pianto su Metal Gear, quando scopri che anche lei somatizza, e soffre per Fable 2.
Grandissima Alessandra!
