Dottor Zaius presenta: Arrosticini Contest - Mader vs Snuffz
- snuffz
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Dottor Zaius presenta: Arrosticini Contest - Mader vs Snuffz
Lo ammetto: non mi sciroppo quasi 700 km attraversando quel gomitolo di macchine incolonnate che è Bologna solo per il mare, per la vita da spiaggia che proprio non fa per me, per le colazioni al bar della biondina piena di sonno che sbaglia a farmi il cappuccino, per le sessioni kindle, per le partite a magic, caylus e warcraft (ci arriverò nei prossimi topic).
Io vado al mare fondamentalmente per Zaius.
Solo il Dottore e i suoi magheggi riescono a risvegliare le mie origini abruzzesi (mi frammento fra torino, napoli, roma, giappone e abruzzo... anche se dopo il bagnun sto pensando di chiedere anche la cittadinanza ligure).
In Abruzzo tutto è grande, sproporzionato, sovradimensionato. Sembra di guardare la realtà attraverso una lente deformante. Sembra di essere in quella barzelletta dell'italiano e dell'americano al mercato, con l'americano che a ogni ortaggio commenta "Piccoli! Noi in america avere carote grosse così" finchè l'italiano mostra dei cocomeri e spiega "Questi sono piselli sgranati".
Ecco.
In Abruzzo, o forse nel podere di Zaius, è tutto così.
Ogni cosa è amplificata, esasperata fino all'eccesso. E ogni invito anche solo per un aperitivo tranquillo, diventa motivo di sfida, di lotta contro i carboidrati, di momento catartico dello slacciarsi la cintura dei pantaloni. Prendi la Genziana, amaro digestivo tipico di quelle parti.
Il sapore non è semplicemente amaro: è la quintessenza dell'amaro, è il male incarnato, gusto durissimo, alla Harvey Keitel nel Tenente Cattivo, amaro che il primo sorso ti deforma la bocca a culo di gallina, e devi assaggiarlo una dozzina di volte prima di cominciare a capirlo ed apprezzarlo (un po' come il veleno di vipera).
E poi un secondo dopo averla ingoiata, come una spell incounterabile si attiva l'effetto digestivo: il rutto ti salta fuori fra i denti inaspettatamente e senza che tu possa far alcun che per placarne il rumore. Alcuni pezzi di cibo potrebbero addiritura venire su dallo stomaco: nulla è impossibile per la Genziana.
E dopo il rutto-raudo ti resta solo lo "Scusate" mormorato con imbarazzo ai commensali che più saggiamente hanno virato su un Unicum invecchiato 20 anni.
Ma veniamo all'Arrosticini Contest.
Nonostante mi fossi preparato all'evento, soprattutto psicologicamente, ma anche con leggeri digiuni e un finale ramadan di un giorno intero, la notizia che sarebbe arrivato anche Mader, Mader Montagna-Che-Cammina, mi ha completamente destabilizzato.
Avevo sentito parlare delle imprese pantagrueliche del tre volte campione d'abruzzo, rammentavo un racconto di Ale, moglie di Zaius, che quasi sentenziava "E' impossibile fermare Mader davanti alle rustelle...."
E così ho giocato la carta del bluff.
Mi sono presentato all'evento spavaldo, sbruffone come pochi, con una camicia cattiva con un enorme teschio sulla schiena. Ho caricato Mader citando Muhammad Alì : "Ho fatto a botte con un coccodrillo. Ho lottato con una balena. Ho ammanettato i lampi, sbattuto in galera i tuoni. L'altra settimana ho ucciso una roccia, ferito una pietra, mandato all'ospedale un mattone. Ieri sera per spegnere la luce in camera mia ho premuto l'interruttore: prima che fosse buio ero già a letto! Sono terribile...e sono troppo, troppo veloce!!!"
Mi sono messo in posa Wolverine con 3 arrosticini al posto degli artigli. La mia sceneggiata non ha minimamente impressionato Mader che ha semplicemente risposto ai miei starnazzamenti con "Snuffo guarda che non riesci a starmi dietro".
La cena è iniziata.
Zaius si è infilato in testa un cappello con scritto "The devil is a loser and he's my bitch" e si è messo alla fornace
Per i primi istanti ho retto.
Davvero.
E ci ho creduto.
"Forse potrei anche..."
Ho tenuto testa rispondendo arrosticino su arrosticino: uno io, uno mader, uno io, uno mader.
Superate le prime due dozzine sul volto della scimmia alla fornace si è disegnato un sorriso malsano.
"Questo è solo l'inizio" ho realizzato.
Pochi istanti e la mamma di Zaius ha cominciato a depositare sul tavolo teglie e teglie di cacio fritto.
Per la cronaca: benchè buonissimo una sola palla di cacio fritto ha le stesse calorie di una teglia da sei di profitteroles.
"Guarda" ho detto a Mader addentando il cacio e ungendomi il pizzo di olio e pastella "Alterno arrosticini con cacio fritto"
Mader: "Mai provato il panino di cacio fritto? Due fette di cacio fritto con in mezzo un'altra fetta di cacio fritto".
Verso le 23.00 abbiamo lasciato il tavolo e ci siamo posizionati direttamente accanto alla fucina.
Zaius simile a Vulcano e alla sua fucina, continuava a sfornare e noi mangiavamo al volo. Alle 23.30 ho cominciato a dar segni di cedimento e lì è partito il rush di mader.
Ogni mio arrosticino lui ne mangiava 2.
"Che fai, snuffo, cedi?" se la rideva col suo vocione.
Ho retto ancora un quarto d'ora per puro orgoglio, ignorando i brontolii dello stomaco, e lui è passato a 3x1, io ne prendevo uno e lui le spolpava al volo tre.
Sono crollato alle porte della mezzanotte.
Mader ha continuato. E continuato. E continuato. A ritmo di 3 per volta. Sembrava di guardare Rocco in Rocco Reverse Gang Bang. Sono tornato al tavolo, distrutto, umiliato, e con lo stomaco a pezzi.
La serata si è conclusa con dolce, bicchierini di genziana per tutti i comuni mortali e ancora altri arrosticini per mader.
Grazie per la bellissima serata e la compagnia di tutti.
Io vado al mare fondamentalmente per Zaius.
Solo il Dottore e i suoi magheggi riescono a risvegliare le mie origini abruzzesi (mi frammento fra torino, napoli, roma, giappone e abruzzo... anche se dopo il bagnun sto pensando di chiedere anche la cittadinanza ligure).
In Abruzzo tutto è grande, sproporzionato, sovradimensionato. Sembra di guardare la realtà attraverso una lente deformante. Sembra di essere in quella barzelletta dell'italiano e dell'americano al mercato, con l'americano che a ogni ortaggio commenta "Piccoli! Noi in america avere carote grosse così" finchè l'italiano mostra dei cocomeri e spiega "Questi sono piselli sgranati".
Ecco.
In Abruzzo, o forse nel podere di Zaius, è tutto così.
Ogni cosa è amplificata, esasperata fino all'eccesso. E ogni invito anche solo per un aperitivo tranquillo, diventa motivo di sfida, di lotta contro i carboidrati, di momento catartico dello slacciarsi la cintura dei pantaloni. Prendi la Genziana, amaro digestivo tipico di quelle parti.
Il sapore non è semplicemente amaro: è la quintessenza dell'amaro, è il male incarnato, gusto durissimo, alla Harvey Keitel nel Tenente Cattivo, amaro che il primo sorso ti deforma la bocca a culo di gallina, e devi assaggiarlo una dozzina di volte prima di cominciare a capirlo ed apprezzarlo (un po' come il veleno di vipera).
E poi un secondo dopo averla ingoiata, come una spell incounterabile si attiva l'effetto digestivo: il rutto ti salta fuori fra i denti inaspettatamente e senza che tu possa far alcun che per placarne il rumore. Alcuni pezzi di cibo potrebbero addiritura venire su dallo stomaco: nulla è impossibile per la Genziana.
E dopo il rutto-raudo ti resta solo lo "Scusate" mormorato con imbarazzo ai commensali che più saggiamente hanno virato su un Unicum invecchiato 20 anni.
Ma veniamo all'Arrosticini Contest.
Nonostante mi fossi preparato all'evento, soprattutto psicologicamente, ma anche con leggeri digiuni e un finale ramadan di un giorno intero, la notizia che sarebbe arrivato anche Mader, Mader Montagna-Che-Cammina, mi ha completamente destabilizzato.
Avevo sentito parlare delle imprese pantagrueliche del tre volte campione d'abruzzo, rammentavo un racconto di Ale, moglie di Zaius, che quasi sentenziava "E' impossibile fermare Mader davanti alle rustelle...."
E così ho giocato la carta del bluff.
Mi sono presentato all'evento spavaldo, sbruffone come pochi, con una camicia cattiva con un enorme teschio sulla schiena. Ho caricato Mader citando Muhammad Alì : "Ho fatto a botte con un coccodrillo. Ho lottato con una balena. Ho ammanettato i lampi, sbattuto in galera i tuoni. L'altra settimana ho ucciso una roccia, ferito una pietra, mandato all'ospedale un mattone. Ieri sera per spegnere la luce in camera mia ho premuto l'interruttore: prima che fosse buio ero già a letto! Sono terribile...e sono troppo, troppo veloce!!!"
Mi sono messo in posa Wolverine con 3 arrosticini al posto degli artigli. La mia sceneggiata non ha minimamente impressionato Mader che ha semplicemente risposto ai miei starnazzamenti con "Snuffo guarda che non riesci a starmi dietro".
La cena è iniziata.
Zaius si è infilato in testa un cappello con scritto "The devil is a loser and he's my bitch" e si è messo alla fornace
Per i primi istanti ho retto.
Davvero.
E ci ho creduto.
"Forse potrei anche..."
Ho tenuto testa rispondendo arrosticino su arrosticino: uno io, uno mader, uno io, uno mader.
Superate le prime due dozzine sul volto della scimmia alla fornace si è disegnato un sorriso malsano.
"Questo è solo l'inizio" ho realizzato.
Pochi istanti e la mamma di Zaius ha cominciato a depositare sul tavolo teglie e teglie di cacio fritto.
Per la cronaca: benchè buonissimo una sola palla di cacio fritto ha le stesse calorie di una teglia da sei di profitteroles.
"Guarda" ho detto a Mader addentando il cacio e ungendomi il pizzo di olio e pastella "Alterno arrosticini con cacio fritto"
Mader: "Mai provato il panino di cacio fritto? Due fette di cacio fritto con in mezzo un'altra fetta di cacio fritto".
Verso le 23.00 abbiamo lasciato il tavolo e ci siamo posizionati direttamente accanto alla fucina.
Zaius simile a Vulcano e alla sua fucina, continuava a sfornare e noi mangiavamo al volo. Alle 23.30 ho cominciato a dar segni di cedimento e lì è partito il rush di mader.
Ogni mio arrosticino lui ne mangiava 2.
"Che fai, snuffo, cedi?" se la rideva col suo vocione.
Ho retto ancora un quarto d'ora per puro orgoglio, ignorando i brontolii dello stomaco, e lui è passato a 3x1, io ne prendevo uno e lui le spolpava al volo tre.
Sono crollato alle porte della mezzanotte.
Mader ha continuato. E continuato. E continuato. A ritmo di 3 per volta. Sembrava di guardare Rocco in Rocco Reverse Gang Bang. Sono tornato al tavolo, distrutto, umiliato, e con lo stomaco a pezzi.
La serata si è conclusa con dolce, bicchierini di genziana per tutti i comuni mortali e ancora altri arrosticini per mader.
Grazie per la bellissima serata e la compagnia di tutti.
- ayakuccia_o.O
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Re: Dottor Zaius presenta: Arrosticini Contest - Mader vs Sn
buahahhahah mitico il cacio fritto di casa-scimmia...iperbuono ma in effetti leggermente calorico Peccato non essere stata lì con voi, io ancora gli arrosticini di Zaius non li ho assaggiati
Comunque Snuff non c'è gara tra te e Mader...ti ho battuto persino io a mangiare in trattoria! Come direbbe Gnaffo "sei una pippa"!
Comunque Snuff non c'è gara tra te e Mader...ti ho battuto persino io a mangiare in trattoria! Come direbbe Gnaffo "sei una pippa"!
- Zaius
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Re: Dottor Zaius presenta: Arrosticini Contest - Mader vs Sn
cosa volete, noi Abruzzesi siamo così...qui l'ospitalità è sacra, forse il tutto deriva dal fatto che l'Abruzzo è il centro del mondo, come spiegavo
a Snuffz quasi tutte le più importanti personalità del mondo ed in qualsiasi campo hanno origini abruzzesi, ricordo benissimo la faccia stupita
di Snuffz quando gli ho fatto notare che Richard Garfield è nato a Filadelfia ma i suoi nonni erano di Rocca di Mezzo!!
per quanto riguarda l'arrosticino contest, bisogna rendere l'onore delle armi a snuffz che si è battuto come un pastore abruzzese, ma contro un
avversario troppo potente...
upload picture
ecco immortalato il momento del terribile attacco finale!! snuffz si è ripreso solo grazie ad una flebo di genziana.
p.s. grazie per le bellissime serate, non vedo l'ora di poter venire Torino e passare qualche ora insieme e visitare la Mole antonelliana (Antonelli anche se gli storici lo ignorano era di Moscufo)
p.p.s. Aya rimedieremo appena possibile
a Snuffz quasi tutte le più importanti personalità del mondo ed in qualsiasi campo hanno origini abruzzesi, ricordo benissimo la faccia stupita
di Snuffz quando gli ho fatto notare che Richard Garfield è nato a Filadelfia ma i suoi nonni erano di Rocca di Mezzo!!
per quanto riguarda l'arrosticino contest, bisogna rendere l'onore delle armi a snuffz che si è battuto come un pastore abruzzese, ma contro un
avversario troppo potente...
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ecco immortalato il momento del terribile attacco finale!! snuffz si è ripreso solo grazie ad una flebo di genziana.
p.s. grazie per le bellissime serate, non vedo l'ora di poter venire Torino e passare qualche ora insieme e visitare la Mole antonelliana (Antonelli anche se gli storici lo ignorano era di Moscufo)
p.p.s. Aya rimedieremo appena possibile
- mader_o.O
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Re: Dottor Zaius presenta: Arrosticini Contest - Mader vs Sn
Al mondo solo due cose sono infinite: la stupidità umana e gli arrosticini che io posso mangiare.
Vorrei sottolineare il.fatto che ho smesso di mangiare arrosticini solo perchè era finita la brace.
Ho proposto di bruciare un paio di sedie, ma la mia idea non ha avuto seguito
Ovviamente un grazie a Zaius per l'ospitalità e a Snuff per il coraggio con il quale si è messo la sua camicia!!!!
Devo dire per quei 3-4 secondi ho temuto che potesse tenermi testa...
Vorrei sottolineare il.fatto che ho smesso di mangiare arrosticini solo perchè era finita la brace.
Ho proposto di bruciare un paio di sedie, ma la mia idea non ha avuto seguito
Ovviamente un grazie a Zaius per l'ospitalità e a Snuff per il coraggio con il quale si è messo la sua camicia!!!!
Devo dire per quei 3-4 secondi ho temuto che potesse tenermi testa...
- Proteas
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Re: Dottor Zaius presenta: Arrosticini Contest - Mader vs Sn
massimo rispetto mader!mader_o.O wrote:Al mondo solo due cose sono infinite: la stupidità umana e gli arrosticini che io posso mangiare.
Vorrei sottolineare il.fatto che ho smesso di mangiare arrosticini solo perchè era finita la brace.
Ho proposto di bruciare un paio di sedie, ma la mia idea non ha avuto seguito
Ovviamente un grazie a Zaius per l'ospitalità e a Snuff per il coraggio con il quale si è messo la sua camicia!!!!
Devo dire per quei 3-4 secondi ho temuto che potesse tenermi testa...
- Davilaro.Oa
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Re: Dottor Zaius presenta: Arrosticini Contest - Mader vs Sn
Buhahaha questo topic mi era sfuggito... Oltre che ai divoratori folli, 1000 punti vanno al dottor scimmia e al suo imbah cappellino .snuffz wrote: Zaius si è infilato in testa un cappello con scritto "The devil is a loser and he's my bitch" e si è messo alla fornace
p.s. anche io ho origini abruzzesi di Vasto, ti rovino la media sulle importanti personalità nel mondo é tutto finito!
- snuffz
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Re: Dottor Zaius presenta: Arrosticini Contest - Mader vs Sn
Alla fine noi abruzzesi abbiamo colonizzato mezza italia.
Non vorrei ricominciare una discussione stile La Grande Cucina Piemontese ma è risaputo che il risotto allo zafferano milanese è nato da noi in abruzzo http://scopriamolabruzzo.wordpress.com/ ... /#more-247
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- Bubillus
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Re: Dottor Zaius presenta: Arrosticini Contest - Mader vs Sn
La cucina abruzzese è ovviamente molto gradita al palato piemontese non fosse altro per similitudine di territorio (dai mari ai monti) e di prodotti. Se in Abruzzo conoscessero l'uso del risotto sarebbero da secondo posto.Gianni Livore wrote:Pure io c'ho la moglie abruzzese, ma mica mi vengo a sfogà con te
"Secondo le leggi della fisica e dell'aerodinamica, la struttura alare del calabrone in relazione al suo peso non è adatta al volo. Ma lui non conosce queste leggi e vola"
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Re: Dottor Zaius presenta: Arrosticini Contest - Mader vs Sn
Il risotto è roba da checche.
In Abruzzo per essere consoderaro degno un piatto deve avere origini animali, e meglio se animali ignorantissimi quali pecore, capre, cinghiali, lepri...
In Abruzzo per essere consoderaro degno un piatto deve avere origini animali, e meglio se animali ignorantissimi quali pecore, capre, cinghiali, lepri...
- Zaius
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Re: Dottor Zaius presenta: Arrosticini Contest - Mader vs Sn
Lu Risott!? ricordo solo che il nonno marco polo era di fossacesia...e ho detto tutto
per davila...grazie! paesà
http://www.youtube.com/watch?v=EMKzP3rram0
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- snuffz
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Re: Dottor Zaius presenta: Arrosticini Contest - Mader vs Sn
al tuo comando scateniamo l'inferno di rustelle!!
ARROSTICINO CONTEST 2013 SIAMO PRONTI!!
ARROSTICINO CONTEST 2013 SIAMO PRONTI!!
- snuffz
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Re: Dottor Zaius presenta: Arrosticini Contest - Mader vs Sn
Spiedini di tofu con seitan e germogli di soia (versione abruzzese)
Preparazione
Prendete 500gr di tofu, meglio se fresco e non confezionato, tagliatelo a striscioline sottili e cuocete al vapore per 20 minuti circa. Intanto pulite i germogli di soia biologici e metteteli in un’insalatiera grande. Tagliate a cubetti il seitan e spolverate con mezzo cucchiaino di gomasio.
Unite tofu, germogli di soia e seitan nel piatto.
Prima di raggiungere il tavolo e i vostri commensali abruzzesi, prendete il piatto e vuotatelo nell’immondizia, poi afferrate una pecora e gettatela viva fra le fiamme. Issate la pecora agonizzante sul tavolo.
Accompagnare con vino rosso.
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Re: Dottor Zaius presenta: Arrosticini Contest - Mader vs Sn
II Arrosticini Contest: Colesterolo Revolution
Mader vs Snuffz : 2 - 0
Nei prossimi giorni il resoconto....
Mader vs Snuffz : 2 - 0
Nei prossimi giorni il resoconto....
- ayakuccia_o.O
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Re: Dottor Zaius presenta: Arrosticini Contest - Mader vs Sn
Beh ma qualcuno aveva ancora dubbi sul fatto che Mader ti batta? Snuffolo a mangiare sei 'na pippa fattelo dire, ti batte pure mia figlia
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Re: Dottor Zaius presenta: Arrosticini Contest - Mader vs Sn
in attesta del resoconto di Snuffz sull'Arrosticino Contest 2013...vi do un piccolo indizio
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Re: Dottor Zaius presenta: Arrosticini Contest - Mader vs Sn
II Arrosticini Contest: Colesterolo Revolution
Ho sempre considerato il primo Rocky un gran film. Apollo, il campione del mondo di boxe, concede una possibilità a Rocky, un pugile dilettante e semianalfabeta dei bassi fondi, e il giorno dell’incontro Rocky, che vede nel match l’occasione della sua vita, randella e mena pugni come se non ci fosse un domani, tanto che Apollo alla fine riesce a vincere proprio per un peletto. Quello che mi è sempre piaciuto di Rocky I è il finale, amaro ma vero: Apollo vince. Perché al di là di quanto possa essere sbruffone Apollo e di quanto sarebbe bello vedere lo stallone italiano del ghetto portarsi via quella maledetta cintura, è così che vanno le cose nella realtà, il 99,99% delle volte.
Quando ho sfidato Mader, sia la prima che la seconda volta, sapevo esattamente come sarebbe finita. Perché lui è senza ombra di dubbio il Campione, l’Apollo Creed dell’arrosticino abruzzese. Mentre io sono solo poco più che un buon dilettante, uno di quelli che se l’arrosticini contest fosse sotto tesseramento UISP, sarebbe nella cateria “amatori”, fra gli impiegati con la cravatta e la penna nel taschino.
Ma a vederci, su quel ring fatto di carbonella, fra afrori di castrato, rametti di rosmarino e colate di grasso lavico, da come mi atteggiavo si poteva pensare che Apollo fossi io. Si, perché esattamente come i cani, se non hai il fisico abbaia, e spera che l’altro se la beva.
Ecco perché i Chihuahua sono dei rompicoglioni mentre gli alani non li sente abbaiare mai nessuno.
Anche questa volta sono arrivato sbruffone, caciarone, sicuro e arrogante come un Califano a Non è la Rai. Ho cominciato a mandare sms a Mader una settimana prima della serata: “Ho visto una tua foto appoggiato al bancone di un bar. Mi sembravi un po’ deperito Maderuccio” e poi “Non potevi pensare che sarebbe durata per sempre. Stacca la cintura dal muro e scattale un paio di foto. Perché non la rivedrai più”.
E la sera del contest mi muovevo fra gli acri del podere di Zaius come l’uomo bianco fra i mandinghi di Django.
“Ah, Mader. Ben trovato”
E Zaius naturalmente era lì, a riattizzar le braci, pronto ancora una volta a sollevare il braccio al Campione e a testimoniare l’ennesima disfatta del ragazzo del ghetto.
Lo ammetto: ci sono andato giù pesante con i “Sei storia antica, Mader”. E quando il Campione mi ha confessato di aver lo stomaco ancora in subbuglio per i bagordi alcolici della notte precedente, ho attaccato giù duro accusandolo di mettere la mani avanti, di cercare un alibi per l’imminente sconfitta, di essere solo un quaqquaraquà.
Non è stata una mossa saggia, e ci sarebbe arrivato pure un bambino: a saltellare intorno a un leone ferito canticchiando “Gne gne gne gne gne” l’unico risultato che puoi ottenere è quello di far incazzare il grosso felino, e dopo pochi secondi di vedere le tue viscere spargersi sul pavimento fra spruzzi color carminio.
Ho sentenziato “Mader: quello è il tuo piatto e questo è il mio. Tutto quello che metti sul tuo, mettilo anche nel mio”.
E così ha fatto.
Devo dire che la materia prima non mancava di certo. La madre di Zaius ha portato in tavola il solito pallet di cacio fritto: fette di formaggio delle dimensioni di una saponetta, pastellate e fritte in un olio bandito dall’unione europea nel 2007.
Solo di cacio fritto ne abbiamo mangiate 8 fette, prima di passare alle salamelle. Salamelle buonissime ma che alle mucose dello stomaco fanno lo stesso effetto del colera in un asilo nido.
Ma perché la cucina abruzzese è così pesante? continuavo a ripetermi esibendo pubblicamente un sorriso da “Va tutto bene, sì, sto benissimo” mentre la Morte Nera avanzava nelle mie viscere.
Per la prima parte della serata gli arrosticini non si sono visti.
Era come se tutte quelle portate non fossero che la preparazione al vero main event.
Continuavano a fioccare piatti, e il mio stomaco a riempirsi. Mader sereno e beato, staccava petali alle margherite.
Fra un mezzo chilo e l’altro, gli amici di Zaius, tutti abruzzesi doc, hanno cominciato a raccontare aneddoti sulla cucina locale.
Memorabile il racconto su alcuni loro conoscenti, che volevano mangiarsi la pecora alla callara che prevede la frollatura di 3 giorni della carne, e poiché “non avevano tempo” uno di loro si è ricordato di un contadino che abitava nei dintorni al quale era morta una pecora e che l’aveva seppellita nel prato. Quindi hanno scavalcato, sono andati a dissotterrare la pecora e l’hanno cucinata e mangiata.
E sono finiti tutti in ospedale, intossicati.
Ma torniamo alla cena.
Gli arrosticini sono comparsi sulla griglia verso le 23.00. Non so quanti fossero ma solo vicino al braciere ce n’erano 4 scatole impilate una sull’altra e ogni scatola ne aveva 50, e giuro di aver visto altre scatole fare capolino avanti e indietro.
Zaius ha cominciato l’infornata. Ho interpretato come buon auspicio il fatto che non indossasse il cappello “The devil is a loser and is my bitch” dello scorso anno.
Gli arrosticini hanno cominciato a riversarsi sul tavolo a grappoli di due dozzine per volta: gli amici correvano avanti e indietro fra griglia e tavolo come una processione di formiche intente a stipare briciole di pane nel formicaio. Durante il rosolamento sulla carbonella osservavo il fratello di zaius, mozzo della nave del colesterolo, che spennellava gli arrosticini con rosmarino e olio, e post cottura li spennellava ancora di olio “Così sono più buoni”.
Ho calcolato che durante un pasto medio un abruzzese manda giù dai due ai tre bicchieri di olio d’oliva, e conferma ne ho avuta il giorno successivo, quando la consueta seduta in bagno del primo mattino è durata 4 secondi netti.
Per le prime dozzine ho retto. Poi Mader ha semplicemente preso il largo.
Non voglio neppure provare a raccontarvi che alla fine sì, ha vinto “Ma di poco”. Alle soglie della mezzanotte c’era solo più lui accanto a quella griglia e i riflessi del fuoco illuminavano il suo viso in maniera inquietante. Ho pensato al film Il silenzio degli innocenti, alla storia che l’agente Starling racconta ad Hannibal Lecter nella prigione, di quando Clarice da bambina era fuggita perché nella stalla stavano macellando gli agnellini.
“Ti svegli ancora qualche volta, vero? Ti svegli al buio e senti il grido di quegli innocenti”
E sui primi sintomi dell’indigestione ho immaginato che forse in quella stalla c’era Mader, era lui che macellava, e che ogni volta che Zaius organizza una grigliata e Mader vi partecipa, da qualche parte in abruzzo decine di mamme pecora piangono e belano per la sorte dei loro piccoli.
Prima dei dolci Zaius fra il certo e l’incerto ha annunciato: “Io avrei ancora altri 50 arrosticini. Che faccio li prendo?”
Mader: “E prendili, va”.
Credo che l’ultima scatola se la sia finita da solo.
Poi sono arrivati i dolci ma io oramai sentivo olio e pecora in ogni cosa che mi portavo in bocca, persino nell’acqua.
A fine cena sono arrivate le bottiglie di genziana.
La prima credo che sia evaporata.
Come al solito grazie della bellissima serata.
ps: mi scuso per la carenza di foto ma ero troppo concentrato su altro...
Ho sempre considerato il primo Rocky un gran film. Apollo, il campione del mondo di boxe, concede una possibilità a Rocky, un pugile dilettante e semianalfabeta dei bassi fondi, e il giorno dell’incontro Rocky, che vede nel match l’occasione della sua vita, randella e mena pugni come se non ci fosse un domani, tanto che Apollo alla fine riesce a vincere proprio per un peletto. Quello che mi è sempre piaciuto di Rocky I è il finale, amaro ma vero: Apollo vince. Perché al di là di quanto possa essere sbruffone Apollo e di quanto sarebbe bello vedere lo stallone italiano del ghetto portarsi via quella maledetta cintura, è così che vanno le cose nella realtà, il 99,99% delle volte.
Quando ho sfidato Mader, sia la prima che la seconda volta, sapevo esattamente come sarebbe finita. Perché lui è senza ombra di dubbio il Campione, l’Apollo Creed dell’arrosticino abruzzese. Mentre io sono solo poco più che un buon dilettante, uno di quelli che se l’arrosticini contest fosse sotto tesseramento UISP, sarebbe nella cateria “amatori”, fra gli impiegati con la cravatta e la penna nel taschino.
Ma a vederci, su quel ring fatto di carbonella, fra afrori di castrato, rametti di rosmarino e colate di grasso lavico, da come mi atteggiavo si poteva pensare che Apollo fossi io. Si, perché esattamente come i cani, se non hai il fisico abbaia, e spera che l’altro se la beva.
Ecco perché i Chihuahua sono dei rompicoglioni mentre gli alani non li sente abbaiare mai nessuno.
Anche questa volta sono arrivato sbruffone, caciarone, sicuro e arrogante come un Califano a Non è la Rai. Ho cominciato a mandare sms a Mader una settimana prima della serata: “Ho visto una tua foto appoggiato al bancone di un bar. Mi sembravi un po’ deperito Maderuccio” e poi “Non potevi pensare che sarebbe durata per sempre. Stacca la cintura dal muro e scattale un paio di foto. Perché non la rivedrai più”.
E la sera del contest mi muovevo fra gli acri del podere di Zaius come l’uomo bianco fra i mandinghi di Django.
“Ah, Mader. Ben trovato”
E Zaius naturalmente era lì, a riattizzar le braci, pronto ancora una volta a sollevare il braccio al Campione e a testimoniare l’ennesima disfatta del ragazzo del ghetto.
Lo ammetto: ci sono andato giù pesante con i “Sei storia antica, Mader”. E quando il Campione mi ha confessato di aver lo stomaco ancora in subbuglio per i bagordi alcolici della notte precedente, ho attaccato giù duro accusandolo di mettere la mani avanti, di cercare un alibi per l’imminente sconfitta, di essere solo un quaqquaraquà.
Non è stata una mossa saggia, e ci sarebbe arrivato pure un bambino: a saltellare intorno a un leone ferito canticchiando “Gne gne gne gne gne” l’unico risultato che puoi ottenere è quello di far incazzare il grosso felino, e dopo pochi secondi di vedere le tue viscere spargersi sul pavimento fra spruzzi color carminio.
Ho sentenziato “Mader: quello è il tuo piatto e questo è il mio. Tutto quello che metti sul tuo, mettilo anche nel mio”.
E così ha fatto.
Devo dire che la materia prima non mancava di certo. La madre di Zaius ha portato in tavola il solito pallet di cacio fritto: fette di formaggio delle dimensioni di una saponetta, pastellate e fritte in un olio bandito dall’unione europea nel 2007.
Solo di cacio fritto ne abbiamo mangiate 8 fette, prima di passare alle salamelle. Salamelle buonissime ma che alle mucose dello stomaco fanno lo stesso effetto del colera in un asilo nido.
Ma perché la cucina abruzzese è così pesante? continuavo a ripetermi esibendo pubblicamente un sorriso da “Va tutto bene, sì, sto benissimo” mentre la Morte Nera avanzava nelle mie viscere.
Per la prima parte della serata gli arrosticini non si sono visti.
Era come se tutte quelle portate non fossero che la preparazione al vero main event.
Continuavano a fioccare piatti, e il mio stomaco a riempirsi. Mader sereno e beato, staccava petali alle margherite.
Fra un mezzo chilo e l’altro, gli amici di Zaius, tutti abruzzesi doc, hanno cominciato a raccontare aneddoti sulla cucina locale.
Memorabile il racconto su alcuni loro conoscenti, che volevano mangiarsi la pecora alla callara che prevede la frollatura di 3 giorni della carne, e poiché “non avevano tempo” uno di loro si è ricordato di un contadino che abitava nei dintorni al quale era morta una pecora e che l’aveva seppellita nel prato. Quindi hanno scavalcato, sono andati a dissotterrare la pecora e l’hanno cucinata e mangiata.
E sono finiti tutti in ospedale, intossicati.
Ma torniamo alla cena.
Gli arrosticini sono comparsi sulla griglia verso le 23.00. Non so quanti fossero ma solo vicino al braciere ce n’erano 4 scatole impilate una sull’altra e ogni scatola ne aveva 50, e giuro di aver visto altre scatole fare capolino avanti e indietro.
Zaius ha cominciato l’infornata. Ho interpretato come buon auspicio il fatto che non indossasse il cappello “The devil is a loser and is my bitch” dello scorso anno.
Gli arrosticini hanno cominciato a riversarsi sul tavolo a grappoli di due dozzine per volta: gli amici correvano avanti e indietro fra griglia e tavolo come una processione di formiche intente a stipare briciole di pane nel formicaio. Durante il rosolamento sulla carbonella osservavo il fratello di zaius, mozzo della nave del colesterolo, che spennellava gli arrosticini con rosmarino e olio, e post cottura li spennellava ancora di olio “Così sono più buoni”.
Ho calcolato che durante un pasto medio un abruzzese manda giù dai due ai tre bicchieri di olio d’oliva, e conferma ne ho avuta il giorno successivo, quando la consueta seduta in bagno del primo mattino è durata 4 secondi netti.
Per le prime dozzine ho retto. Poi Mader ha semplicemente preso il largo.
Non voglio neppure provare a raccontarvi che alla fine sì, ha vinto “Ma di poco”. Alle soglie della mezzanotte c’era solo più lui accanto a quella griglia e i riflessi del fuoco illuminavano il suo viso in maniera inquietante. Ho pensato al film Il silenzio degli innocenti, alla storia che l’agente Starling racconta ad Hannibal Lecter nella prigione, di quando Clarice da bambina era fuggita perché nella stalla stavano macellando gli agnellini.
“Ti svegli ancora qualche volta, vero? Ti svegli al buio e senti il grido di quegli innocenti”
E sui primi sintomi dell’indigestione ho immaginato che forse in quella stalla c’era Mader, era lui che macellava, e che ogni volta che Zaius organizza una grigliata e Mader vi partecipa, da qualche parte in abruzzo decine di mamme pecora piangono e belano per la sorte dei loro piccoli.
Prima dei dolci Zaius fra il certo e l’incerto ha annunciato: “Io avrei ancora altri 50 arrosticini. Che faccio li prendo?”
Mader: “E prendili, va”.
Credo che l’ultima scatola se la sia finita da solo.
Poi sono arrivati i dolci ma io oramai sentivo olio e pecora in ogni cosa che mi portavo in bocca, persino nell’acqua.
A fine cena sono arrivate le bottiglie di genziana.
La prima credo che sia evaporata.
Come al solito grazie della bellissima serata.
ps: mi scuso per la carenza di foto ma ero troppo concentrato su altro...
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Re: Dottor Zaius presenta: Arrosticini Contest - Mader vs Sn
Mea Culpa! come ogni buon allenatore devo assumermi le mie responsabilità e rimetto il mandato nelle mani della società.
infatti ho sbagliato preparazione...ho preparato snuffo sugli arrosticini, è arrivato in foma all'evento, concentrato ed affamato!
ma ho sottovalutato il cacio fritto, credevo riuscisse a superare lo scoglio e invece è stato fatale! e alla fine per mader è stata una passeggiata.
cito solo questa frase irrispettosamente sbattuta in faccia a snuffo ormai in piena cisi: "ma non magni un cazzo?! come fai ad avere la panza?"
vabbè onore ai partecipanti, ora non resta che prepararsi durante l'inverno, ricordandosi che non è una maratone ma un triathlon e bisogna conoscere tutte le discipline.
burp!
infatti ho sbagliato preparazione...ho preparato snuffo sugli arrosticini, è arrivato in foma all'evento, concentrato ed affamato!
ma ho sottovalutato il cacio fritto, credevo riuscisse a superare lo scoglio e invece è stato fatale! e alla fine per mader è stata una passeggiata.
cito solo questa frase irrispettosamente sbattuta in faccia a snuffo ormai in piena cisi: "ma non magni un cazzo?! come fai ad avere la panza?"
vabbè onore ai partecipanti, ora non resta che prepararsi durante l'inverno, ricordandosi che non è una maratone ma un triathlon e bisogna conoscere tutte le discipline.
burp!
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